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Serie: Biblioteca di studi etruschi
Serie: Biblioteca di Studi etruschi ; 0036
Serie: Istituto nazionale di studi etruschi ed italici. Biblioteca di studi etruschi ; 36
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"
"I trattati Roma-Cartagine ebbero fondamentale importanza per le relazioni non solo diplomatiche tra le due potenze, ma anche nei confronti dei Greci di Sicilia e d'Italia, che in Siracusa videro l'ultimo baluardo della grecit\xc3\xa0 nell'area del Mediterraneo centro-meridionale.Roma e Cartagine: due citt\xc3\xa0-stato che riuscirono a diventare imperi, a un certo punto della loro esistenza ebbero la necessit\xc3\xa0 di regolare le reciproche convenienze, le rispettive zone di influenza.\nPer secoli le due citt\xc3\xa0 operarono fianco a fianco e perfino da alleate. Gli interessi economici e le metodologie di espansione erano infatti simmetrici.\n\nRoma non guardava al mare, poich\xc3\xa9 ancora impegnata a difendersi dai vicini Sabelli, Etruschi, Galli e Greci, per conquistare l'egemonia in Italia;\nCartagine, senza un vero esercito cittadino e costretta a combattere contro i Greci di Cirene, di Massilia e di Siracusa in Sicilia, nelle pi\xc3\xb9 lunghe guerre dell'antichit\xc3\xa0 classica (cfr. le guerre greco-puniche), appariva pronta a sostenere le sue conquiste, solo dopo un'attenta valutazione dei costi e relativi benefici che ne sarebbero derivati; e se il partito aristocratico tendeva a estendere il potere della citt\xc3\xa0 nelle terre circonvicine, il partito commerciale era pi\xc3\xb9 portato allo sfruttamento di rotte ed empori nel Mediterraneo occidentale, grazie anche alla qualit\xc3\xa0 della sua flotta.Tutti questi trattati non sarebbero bastati a fermare le ostilit\xc3\xa0 tra le due potenze del Mediterraneo occidentale, ma con la loro stipula e osservanza, le relazioni fra Roma e Cartagine seguirono per secoli una rotta di reciproca tolleranza.\n\n"
"I fasces lictorii erano, nell'Antica Roma, le armi portate dai littori, che consistevano in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure.\nDivennero in seguito un simbolo del potere e dell'autorit\xc3\xa0 maggiore, l'imperium, e assunsero la tipica forma di fascio cilindrico di verghe di betulla bianca simboleggianti il potere di punire, legate assieme da nastri rossi di cuoio (in latino: fasces), simboli di sovranit\xc3\xa0 e unione, al quale talvolta era infissa un'ascia di bronzo, a rappresentare il potere di vita e di morte sui condannati romani. Vennero poi riprese come simbolo nell'araldica da movimenti e ideologie politiche autoritarie del XX secolo come il fascismo.\n\n"
'I Falisci (in greco antico: \xce\xa6\xce\xb1\xce\xbb\xce\xaf\xcf\x83\xce\xba\xce\xbf\xce\xb9, Phal\xc3\xadskoi), in senso stretto "abitanti di Falerii", corrispondente alla moderna Civita Castellana, \xc3\xa8 il nome con cui i Romani indicavano un antico popolo dell\'Etruria meridionale.'