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Pubblicazione: Milano : Electa, ©1995
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"Le ville palladiane sono un insieme di ville venete (del territorio della Repubblica di Venezia), concentrate per la maggior parte nella provincia di Vicenza, edificate intorno alla met\xc3\xa0 del Cinquecento dall'architetto Andrea Palladio per le famiglie pi\xc3\xb9 importanti del luogo, soprattutto aristocratici ma anche alcuni esponenti dell'alta borghesia della Repubblica veneta.\nInsieme alla citt\xc3\xa0 di Vicenza con i suoi 23 palazzi palladiani, 24 ville del Veneto sono state inserite, tra il 1994 e il 1996, nella lista Patrimoni dell'umanit\xc3\xa0 dell'UNESCO.Le ville palladiane si distinguono dalle ville romane e dalle ville medicee toscane: non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari, ma erano - anzitutto - dei complessi produttivi. Circondate da vaste estensioni di campi coltivati e vigneti, le ville comprendevano magazzini, stalle e depositi per il lavoro agricolo. Di norma presentano ali laterali, le barchesse, destinate a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo razionalmente lo spazio del corpo centrale, destinato ai proprietari, da quello dei lavoratori, in modo da non sovrapporre le diverse attivit\xc3\xa0. Il corpo centrale \xc3\xa8 a sua volta suddiviso in senso verticale, dove ogni piano assolve a funzioni diverse.\nGrazie anche alle loro descrizioni e ai dettagliati disegni pubblicati da Palladio nel trattato I quattro libri dell'architettura (1570), le ville palladiane divennero per secoli oggetto di studio per gli architetti europei e non, che si ispirarono ad esse per le loro realizzazioni.\n\n"
"La villa in et\xc3\xa0 romana era essenzialmente una casa di campagna. Sviluppatasi in Italia in particolare a partire dall'et\xc3\xa0 tardo-repubblicana, sorgeva come residenza padronale al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati alla produzione agricola oppure come luogo per il riposo (otium) dalle attivit\xc3\xa0 e dagli affari (negotium) praticati in citt\xc3\xa0.\nSecondo Plinio il Vecchio e Vitruvio vi erano due tipi di villa: la villa urbana, che era una residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta da Roma (o da un'altra citt\xc3\xa0) per una notte o due, e la villa rustica, la residenza con funzioni di fattoria occupata in modo permanente dai servi o dagli schiavi che ci lavoravano per i padroni.\n\n"
"L'architettura neoclassica in Italia si svilupp\xc3\xb2 a partire dalla seconda met\xc3\xa0 del XVIII secolo nel contesto dei piccoli stati spesso in contrasto tra loro e dominati da potenze straniere. Tale situazione perdur\xc3\xb2 sino all'istituzione del Regno d'Italia con Vittorio Emanuele II di Savoia.\nPer questo motivo il Neoclassicismo non si afferm\xc3\xb2 uniformemente su tutto il territorio; l'assenza di una cultura unitaria e le difficolt\xc3\xa0 economiche che gravano sulla penisola italiana nel Settecento ridussero la crescita in ambito urbanistico ed architettonico.All'inizio dello stesso secolo si era manifestata una breve, ma straordinaria, stagione tardobarocca: a Roma, si erano realizzati monumenti come piazza di Spagna, Fontana di Trevi e piazza Sant'Ignazio, mentre in Piemonte erano all'opera Filippo Juvarra e Bernardo Antonio Vittone. L'attivit\xc3\xa0 si era poi spostata nel Regno di Napoli, dove Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli erano stati chiamati a innalzare rispettivamente il Real Albergo dei Poveri e la Reggia di Caserta; in particolare, la Reggia, malgrado all'esterno accenni a una certa contenutezza neoclassica, \xc3\xa8 ritenuta l'ultima grande realizzazione e incarnazione della migliore tradizione del Barocco italiano.\nL'affermazione del Neoclassicismo fu pertanto lenta e faticosa, e risent\xc3\xac essenzialmente di apporti stranieri, in particolare francesi.A questo quadro d'insieme si aggiunge lo scarso interesse degli studiosi nei confronti dell'architettura neoclassica italiana, che per molto tempo ne ha limitato un esame approfondito e sereno. Malgrado le difficolt\xc3\xa0 generate dal contesto socio-politico, il Neoclassicismo in Italia produsse numerose opere notevoli. Studi pi\xc3\xb9 recenti hanno infatti evidenziato i tratti distintivi, le peculiarit\xc3\xa0 e, per certi versi, i caratteri unitari della produzione italiana, nelle sue varianti regionali o addirittura locali, nel contesto di quel policentrismo che ancora caratterizzava la Penisola tra il Settecento e l'Ottocento.\n\n"
'Le ville medicee sono dei complessi architettonici rurali venuti in possesso in vari modi alla famiglia dei Medici fra il XV ed il XVII secolo nei dintorni di Firenze ed in Toscana.\nOltre che luoghi di riposo e svago esse rappresentavano la "reggia" estiva sui territori amministrati dai Medici e il centro delle attivit\xc3\xa0 economiche agricole dell\'area in cui si trovavano.\nIl 23 giugno 2013 la XXXVII Sessione del Comitato per il Patrimonio dell\'Umanit\xc3\xa0 a Phnom Penh ha iscritto l\'insieme di 14 ville alla lista dei siti UNESCO come 49\xc2\xba bene in Italia.\n\n'
'Villa Caristo \xc3\xa8 una villa settecentesca in localit\xc3\xa0 Scin\xc3\xa0 nel comune di Stignano in Calabria oggi ad uso privato in cui si organizzano matrimoni.\nLa villa ha uno stile barocco e non si ha una risposta certa su chi potrebbe averla progettata; i pi\xc3\xb9 probabili sono allievi del Vanvitelli o del Sanfelice o del Vaccaro.\nNel 1984 fu inserita nella serie filatelica "Le ville d\'Italia" di Poste Italiane insieme a Villa dei Principi Mellone (Lecce), al palazzo Doria Pamphili (Genova) e alla reggia di Stupinigi (Torino).\n\n'
"La B Italia \xc3\xa8 la rappresentativa calcistica Under-21 dei giocatori italiani in squadre di Serie B ed \xc3\xa8 posta sotto l'egida della Lega Nazionale Professionisti B. Precedentemente nota come Rappresentativa della Lega Nazionale Professionisti B, ha adottato la nuova denominazione nel 2011."