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'Per religione dell\'antica Grecia, si intende l\'insieme di credenze, miti, rituali, culti misterici, teologie e pratiche teurgiche e spirituali professate nella Grecia antica, sotto forma di religione pubblica, filosofica o iniziatica.\n\nLe origini della religione greca vanno individuate nella preistoria dei primi popoli abitanti l\'Europa, nelle credenze e nelle tradizioni di differenti popoli indoeuropei che, a partire dal XXVI secolo a.C., migrarono in quelle regioni, nelle civilt\xc3\xa0 minoica e micenea e nelle influenze delle civilt\xc3\xa0 del Vicino Oriente antico occorse lungo i secoli.\nLa "religione greca" cess\xc3\xb2 di essere con gli editti promulgati dall\'imperatore romano di fede cristiana Teodosio I nel 380 e nel 392, il quale proib\xc3\xac tutti i culti non cristiani, ivi compresi i misteri eleusini, e con le devastazioni operate dai Goti lungo il IV e il V secolo d.C..\n\n'
"La mitologia greca fu ed \xc3\xa8 la raccolta e quindi lo studio dei mitigreci appartenenti alla cultura religiosa degli antichi greci e che riguardano, in particolare, i loro d\xc3\xa8i ed eroi. I miti greci furono raccolti in cicli che concernono le differenti aree del mondo ellenico. Unico elemento unificante \xc3\xa8 la composizione del pantheon greco, costituito da una gerarchia di figure divine che rappresentano anche le forze o aspetti della natura. Gli studiosi contemporanei studiano e analizzano gli antichi miti nel tentativo di fare luce sulle istituzioni politiche e religiose dell'antica Grecia e, in generale, di tutta l'antica civilt\xc3\xa0 greca.\nSi compone di una vasta raccolta di racconti che spiegano l'origine del mondo ed espongono dettagliatamente la vita e le avventure di un gran numero di d\xc3\xa8i e dee, eroi ed eroine e altre creature mitologiche. Questi racconti inizialmente furono composti e diffusi in una forma poetica e compositiva orale, mentre sono invece giunti fino a noi principalmente attraverso i testi scritti dalla tradizione letteraria greca. \nLe pi\xc3\xb9 antiche fonti letterarie conosciute, i due poemi epici Iliade e Odissea, concentrano la loro attenzione sugli eventi che ruotano attorno alla vicenda della guerra di Troia. Altri due poemi quasi contemporanei alle opere omeriche, la Teogonia e Le opere e i giorni scritti da Esiodo, contengono invece racconti che riguardano la genesi del mondo, la cronologia dei sovrani celesti, il succedersi delle et\xc3\xa0 dell'uomo, l'inizio delle sofferenze umane e l'origine delle pratiche sacrificali. Diversi miti sono contenuti anche negli Inni omerici, nei frammenti dei poemi del Ciclo epico, nelle poesie dei lirici greci, nelle opere dei tragediografi del V secolo a.C., negli scritti degli studiosi e dei poeti dell'et\xc3\xa0 ellenistica e negli scrittori come Plutarco e Pausania.\nGli argomenti narrati dalla mitologia greca furono anche rappresentati in molti manufatti: i disegni geometrici sulla superficie di vasi e piatti risalenti anche all'VIII secolo a.C. ritraggono scene ispirate al ciclo della guerra di Troia o alle avventure di Eracle. Anche in seguito, sugli oggetti d'arte saranno rappresentate scene tratte da Omero o da altri miti, cos\xc3\xac da fornire agli studiosi materiale supplementare a supporto dei testi letterari.\nEbbe una grandissima influenza sulla cultura, le arti e la letteratura della civilt\xc3\xa0 occidentale e la sua eredit\xc3\xa0 resta tuttora ben viva nei suoi linguaggi e nelle sue culture. \xc3\x88 stata sempre presente nel sistema educativo, a partire dai primi gradi dell'istruzione, mentre poeti e artisti di tutte le epoche si sono ispirati a essa, mettendo in evidenza la rilevanza e il peso che i temi mitologici classici potevano rivestire in tutte le epoche della storia."
'La wicca che pi\xc3\xb9 raramente viene anche definita come la "antica religione", \xc3\xa8 un nuovo movimento religioso afferente ai fenomeni cosiddetti di "neopaganesimo".\n\xc3\x88 considerata una religione o un percorso spirituale di tipo misterico, che venera principalmente il divino immanente, creduto presente nel mondo sotto infinite forme, spesso riassunte in un principio divino femminile, la Dea, e in uno maschile, il Dio, emanazioni dell\'Uno, simmetrici ma complementari. Il loro incessante interscambio sta alla base del continuo divenire del mondo. La wicca celebra, pertanto, i cicli della natura.\nLa wicca fu resa pubblica per la prima volta nel 1954 negli scritti di Gerald Gardner, un ex funzionario pubblico britannico, esperto di esoterismo, che affermava di essere stato iniziato nella New Forest Coven, una congrega appartenente a un\'antica tradizione misterica (definita come "l\'antica religione"), che aveva perpetuato i culti esoterici medievali, perseguitati come stregoneria dalle autorit\xc3\xa0 politiche e religiose, culti che a loro volta erano imperniati sulle religioni pagane dell\'Europa antica.\nLa veridicit\xc3\xa0 delle esperienze di Gardner rimane controversa, visto anche il venir meno delle tesi dell\'antropologa Margaret Murray sulla sopravvivenza di culti stregoneschi antichi. Se la sopravvivenza fino al XIX secolo di un unico e strutturato culto stregonesco, di sicura derivazione antica, \xc3\xa8 ormai considerato un mito, \xc3\xa8 invece provata la persistenza fino all\'et\xc3\xa0 moderna di notevoli residui di paganesimo in vari ambiti, come nel folclore popolare o nell\'esoterismo delle classi colte: moltissimi di questi aspetti sono poi confluiti nella wicca, sia come ispirazione ideale, sia nella pratica rituale.\nDalle ricerche pi\xc3\xb9 recenti \xc3\xa8 emerso quindi che la wicca, come \xc3\xa8 adesso conosciuta, nacque attorno alla met\xc3\xa0 degli anni venti dall\'incontro tra un gruppo di ispirazione teosofica, con appartenenti a una o pi\xc3\xb9 famiglie di praticanti magia popolare (esponenti dei cosiddetti cunning people britannici). In seguito, a partire dagli anni quaranta, dopo il suo ingresso in questo gruppo, Gardner contribu\xc3\xac a riscrivere, assieme a Doreen Valiente, gran parte della ritualistica, traendo spunto dall\'esperienza delle grandi correnti esoteriche presenti nell\'Inghilterra dell\'epoca, come la Golden Dawn. I seguaci della wicca, detti wiccan, nella maggior parte dei casi, accettano i risultati di questi studi accademici e accolgono il racconto di Gardner, di essere entrato a far parte di un culto ritenuto molto pi\xc3\xb9 antico, come un elemento del "mito di fondazione" della wicca, pi\xc3\xb9 che come un fatto storico.\nLa wicca ha avuto tra il XX e il XXI secolo una certa diffusione soprattutto nei paesi anglofoni. Non si dispone, tuttavia, di dati consolidati sul numero di aderenti. Stime restrittive, risalenti al 1996 limitano il numero globale di aderenti a circa 800.000, mentre una scrittrice interna al movimento ne contava nel 1999 tra i 3 e i 5 milioni di praticanti nella sola America settentrionale, comprendendo anche quelli saltuari. Lo storico e accademico britannico Ronald Hutton, nel suo studio sulla wicca (risalente al 1999), ha stimato in circa 250.000 i neopagani nel suo solo paese e ha calcolato che in media, nella partecipazione ai rituali pubblici neopagani tenuti in Gran Bretagna, ci fosse un iniziato wiccan ogni sei o sette partecipanti, mentre i wiccan non iniziati fossero circa la met\xc3\xa0 dei partecipanti stessi.\n\n'
"Gli Etruschi (in etrusco: R\xc3\xa0senna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x84\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93, o Rasna, \xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x8d\xf0\x90\x8c\x94\xf0\x90\x8c\x80\xf0\x90\x8c\x93) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania.\nLa fase pi\xc3\xb9 antica della civilt\xc3\xa0 etrusca \xc3\xa8 la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civilt\xc3\xa0 etrusca ebbe una profonda influenza sulla civilt\xc3\xa0 romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della citt\xc3\xa0 etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e termin\xc3\xb2 nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.\n\n"
"Flavio Claudio Giuliano (in latino: Flavius Claudius Iulianus; Costantinopoli, 6 novembre 331 \xe2\x80\x93 Maranga, 26 giugno 363) \xc3\xa8 stato un imperatore e filosofo romano, l'ultimo sovrano dichiaratamente pagano, che tent\xc3\xb2, senza successo, di riformare e di restaurare la religione romana classica, ormai fusa sincreticamente con la religione greca e da Giuliano unita al mitraismo e al culto del Sol Invictus, dopo che essa era caduta in decadenza di fronte alla diffusione del cristianesimo.\nMembro della dinastia costantiniana, fu Cesare in Gallia dal 355; un pronunciamento militare nel 361 e la contemporanea morte del cugino Costanzo II lo resero imperatore fino alla morte, avvenuta nel 363 durante la campagna militare in Persia. Non and\xc3\xb2 a Roma nel suo breve regno, ma govern\xc3\xb2 da Milano prima e poi da Costantinopoli, capitale ufficiale dal 330.\nPer distinguerlo da Didio Giuliano o da Giuliano di Pannonia, usurpatore dell'epoca di Carino, fu chiamato anche Giuliano II, Giuliano Augusto, Giuliano il Filosofo o Giuliano l'Apostata dai cristiani, che lo presentarono come un persecutore ma, per quanto personalmente avverso al cristianesimo, non ci furono comunque mai persecuzioni anticristiane (anche se vennero emanate dall'imperatore politiche discriminatorie contro i cristiani). Giuliano manifest\xc3\xb2 tolleranza nei confronti delle altre religioni, compreso l'ebraismo, al punto da ordinare la ricostruzione del tempio ebraico di Gerusalemme secondo un programma di ripristino e rafforzamento dei culti religiosi locali a scapito del monoteismo cristiano; il tentativo di ricostruzione per\xc3\xb2 venne abbandonato.In campo fiscale e amministrativo Giuliano prosegu\xc3\xac la politica che aveva tenuto quando governava la Gallia. Ridusse il carico fiscale, combatt\xc3\xa9 la corruzione burocratica attraverso una pi\xc3\xb9 attenta selezione e cerc\xc3\xb2 di ridare un ruolo all'amministrazione delle citt\xc3\xa0.Con la morte di Giuliano si estinse la dinastia degli imperatori costantiniani e si concluse l'ultimo tentativo di espansione imperiale occidentale in Oriente.\nGiuliano scrisse numerose opere di carattere filosofico, religioso, polemico e celebrativo, in molte delle quali critic\xc3\xb2 il cristianesimo. La sua ispirazione filosofica fu in gran parte neoplatonica.\n\n"