Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Pubblicazione: [Prato] : autografo in parte, [1. metà 19. sec.]
Tipo di risorsa: musica notata manoscritta, Livello bibliografico: monografia, Lingua: lat, Paese: IT
'Michele (in ebraico: \xd7\x9e\xd6\xb4\xd7\x99\xd7\x9b\xd6\xb8\xd7\x90\xd6\xb5\xd7\x9c\xe2\x80\x8e? [mixa\xcb\x88\xca\x94el]; in latino \xc2\xabQuis ut Deus?\xc2\xbb, \xe2\x80\x9cChi \xc3\xa8 come Dio?\xe2\x80\x9d, che traduce M\xc3\xaekh\xc4\x81\'\xc4\x93l; in greco antico: \xce\x9c\xce\xb9\xcf\x87\xce\xb1\xce\xae\xce\xbb, letto Mikha\xe1\xb8\x97l; in latino Michahel; in arabo \xd9\x85\xd9\x8a\xd8\xae\xd8\xa7\xd8\xa6\xd9\x8a\xd9\x84|, letto M\xc4\xabkh\xc4\x81\'\xc4\xabl) \xc3\xa8 un arcangelo nell\'Ebraismo, nel Cristianesimo, e nell\'Islam. Nel deposito della tradizione delle chiese Cattolica Romana e Ortodossa, nella fede Anglicana e Luterana, egli \xc3\xa8 chiamato "San Michele l\'Arcangelo" (l\'Arcangelo per antonomasia), o pi\xc3\xb9 brevemente "San Michele". Nella tradizione delle Chiese ortodosse orientali e ortodossa, egli \xc3\xa8 chiamato "Tassiarca Arcangelo Michele", o pi\xc3\xb9 brevemente "Arcangelo Michele".\nL\'attribuzione direttamente nel nome del titolo di santo, che pure ha origine nell\'Antico Testamento, non \xc3\xa8 universalmente accettata da tutte le confessioni religiose. Invece, il nome proprio Michele (in ebraico \xd7\x9e\xd7\x99\xd7\x9b\xd7\x90\xd7\x9c, di tipo teoforico) \xc3\xa8 tra quelli a cui la Bibbia attribuisce espressamente il titolo di arcangelo, cos\xc3\xac come anche nei passi biblici che si riferiscono agli altri due ultimi arcangeli riconosciuti dalle citate confessioni: Gabriele e Raffaele.\nPer la Chiesa cattolica, la solennit\xc3\xa0 liturgica dei tre santi arcangeli ricorre il 29 settembre: in ordine, san Michele Arcangelo, san Gabriele Arcangelo, san Raffaele Arcangelo. San Michele si festeggia anche in queste date che ricordano particolari ricorrenze, e non si trovano nel comune calendario perch\xc3\xa9 in tali date non compare come il Santo del giorno: l\'8 novembre, l\'8 maggio, il 6 settembre, il 16 ottobre e la terza domenica di Pasqua (la seconda domenica dopo Pasqua).\nL\'8 maggio 490 d.C., ad esempio, ricorre la data della sua apparizione a san Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, nella grotta sul Gargano, da cui la devozione riprese a diffondersi rapidamente in tutta Europa.\nMichele \xc3\xa8 menzionato sempre con la stessa parola ebraica equivalente di arcangelo (tradotto anche come "principe") in: Gd 9; Ap 12, 7; Zc 13, 1-2; difensore degli amici di Dio in: Dn 10, 13.21; protettore del suo popolo in: Dn 12, 1. Nell\'ultimo libro del Nuovo Testamento, l\'Apocalisse di Giovanni, dopo la prima guerra in paradiso (menzionata in Ap 12:9, simmetrico a Genesi 3:20-24), l\'arcangelo \xc3\xa8 protagonista nella seconda guerra terrena della donna (Maria, madre di Ges\xc3\xb9 Cristo) contro il drago.\nSan Michele Arcangelo guida di nuovo alla vittoria la milizia celeste degli angeli di Dio contro Lucifero, che fu serafino e perci\xc3\xb2 fratello degli Arcangeli, e i suoi angeli (un terzo del totale), ribelli e apostati. Secondo la profezia, alla fine dei giorni, san Michele Arcangelo \xc3\xa8 destinato a squillare la tromba annunziatrice del gran giudizio finale, quando, dopo aver ricapitolato ogni cosa in Cristo, il Regno dei Cieli verr\xc3\xa0 riconsegnato da Ges\xc3\xb9 Cristo a Dio Padre per l\'eternit\xc3\xa0.\nL\'Islam accetta come rivelazione la totalit\xc3\xa0 di Antico e Nuovo Testamento. Il nome di M\xc4\xabk\xc4\x81\xca\xbe\xc4\xabl (\xd9\x85\xd9\x8a\xd8\xae\xd8\xa7\xd8\xa6\xd9\x8a\xd9\x84), o M\xc4\xabk\xc4\xabl (\xef\xbb\xa3\xef\xbb\xb4\xef\xbb\x9c\xef\xbb\xb4\xef\xbb\x9e), \xc3\xa8 citato nel testo sacro principale, il Corano, quale angelo di pari rango con Jibr\xc4\xabl (Gabriele), inviati da Allah a istruire il profeta Maometto, dettandogli il Corano.\n\xc3\x88 il Celeste Protettore dell\'Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola.\n\n'
'La preghiera a san Michele Arcangelo \xc3\xa8 un insieme di preghiere della tradizione cristiana cattolica.\nNel XVIII secolo, Paolo V promulg\xc3\xb2 il Messale romano che conteneva il De exorcizzandis obsessiis a daemonio.Il 13 ottobre 1884 papa Leone XIII avrebbe avuto una visione - al termine della Messa in Vaticano - nella quale il Maligno minacciava la Chiesa: subito dopo aveva composto la preghiera (in forma estesa), raccomandando che fosse recitata al termine di ogni messa, oltre ad inserirla nella raccolta degli esorcismi.\nNel 1886, ci\xc3\xb2 divenne una legge interna alla Chiesa e la preghiera a San Michele in forma abbreviata fu inserita insieme alle Preci leonine, da recitare al termine delle messe non cantate. La preghiera continu\xc3\xb2 ad essere recitata fino al 26 settembre 1964, quando, con la riforma liturgica nata in seno al Concilio Vaticano II, l\'istruzione "Inter oecumenici" n.48, \xc2\xa7 j, decret\xc3\xb2: "...le preghiere leoniane sono soppresse".\nSolo il sacerdote, autorizzato, pu\xc3\xb2 recitare l\'esorcismo in casi di presunta possessione; i fedeli possono pregare con la preghiera delle Preci Leonine, ma non \xc3\xa8 efficace se la possessione \xc3\xa8 gi\xc3\xa0 avvenuta. L\'esorcismo pu\xc3\xb2 essere compiuto solo se si \xc3\xa8 in grazia di Dio, quindi se ci si \xc3\xa8 confessati bene e non c\'\xc3\xa8 stato un peccato mortale (o grave) da allora.\nPapa Leone XIII \xc3\xa8 autore del De exorcismis et supplicationibus quibusdam, raccolta di esorcismi, fra i quali rientra l\xe2\x80\x99Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos, uno dei pi\xc3\xb9 potenti: nella prima parte, il papa inser\xc3\xac la Preghiera a San Michele, invocato come "Principe gloriosissimo delle milizie celesti", come "custode e patrono della Santa Chiesa".\nAbbiamo quindi tre versioni:\n\noriginale estesa nel Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos di Leone XIII,\nforma breve nelle Preci Leonine (Rituale romano del 1884) di Leone XIII,\nesorcismo dopo il Vaticano II.L\'esorcismo contiene la profezia, per la quale il demonio e i suoi adoratori prenderanno il controllo del papato (sede di Pietro [apostolo, primo papa] e la Cattedra della Verit\xc3\xa0) da un certo punto in avanti nella storia, ma senza mai riuscire a prevalere su essa.\n\n'
'Il tetragramma biblico \xc3\xa8 la sequenza delle quattro lettere ( greco: tetragr\xc3\xa0mmaton; \xcf\x84\xce\xad\xcf\x84\xcf\x81\xce\xb1, \xc2\xabquattro\xc2\xbb e \xce\xb3\xcf\x81\xce\xac\xce\xbc\xce\xbc\xce\xb1\xcf\x84\xce\xb1, \xc2\xablettere\xc2\xbb) ebraiche che compongono il nome proprio di Dio (lat. theonymum) utilizzato nella Bibbia ebraica, il Tanakh, o per i cristiani l\'Antico Testamento, in cui \xc2\xabil nome ricorre pi\xc3\xb9 di seimilaottocento volte\xc2\xbb. L\'esistenza di un teonimo in un contesto puramente monoteista \xc3\xa8 fonte di discussione.Le quattro lettere del tetragramma sono in ebraico \xd7\x99\xd7\x94\xd7\x95\xd7\x94 (yod, he, waw, he, da leggersi da destra a sinistra). La traslitterazione pi\xc3\xb9 comune \xc3\xa8: YHWH. Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico \xc3\xa8 costituito unicamente da consonanti.\nFin dall\'epoca persiana, per un\'interpretazione restrittiva del secondo dei dieci comandamenti, gli Ebrei considerano il tetragramma come troppo sacro per essere pronunciato e perci\xc3\xb2 la corretta vocalizzazione (l\'interpolazione di vocali alle consonanti) delle quattro lettere del tetragramma \xc3\xa8 andata col tempo perduta. L\'Ebraismo, quindi, ritiene persa la corretta pronuncia del nome sacro.\nColoro che seguono le tradizioni ebraiche conservatrici non pronunciano \xd7\x99\xd7\x94\xd7\x95\xd7\x94, ad alta voce o in silenzio mentalmente, n\xc3\xa9 lo leggono traslitterato in altre lingue. La Halakhah (Legge ebraica) prescrive che il nome sia pronunciato come Adonai (quest\'ultimo \xc3\xa8 anch\'esso considerato un nome sacro, da usarsi solamente durante le preghiere); prescrivendo anche che per farvi riferimento si debba usare la forma impersonale HaShem ("il Nome"). La parola \xc3\xa8 invece sostituita con altri termini divini, sia che si desideri invocare o fare riferimento al Dio di Israele. Un\'altra forma sostitutiva ebraica comune, oltre alle gi\xc3\xa0 citate, \xc3\xa8 hakadosh baruch hu (\xe2\x80\x9cIl Santo Benedetto\xe2\x80\x9d).\nA partire dal XVI secolo \xc3\xa8 nata una ricerca approfondita e vasta su come ricostruire ipoteticamente la pronuncia del tetragramma. \nBasandosi sulle consonanti ebraiche, la pronuncia del tetragramma potrebbe essere vicino a Yahweh. I Samaritani, infatti, affermano che la pronuncia sia iabe. Alcune fonti patristiche, tuttavia, forniscono prove per la pronuncia greca ia\xc5\x8d.\xc2\xabMolti studiosi ritengono che il significato pi\xc3\xb9 appropriato possa essere "Egli porta all\'esistenza ci\xc3\xb2 che esiste"\xc2\xbb Hans Kung osserva che quel nome \xc3\xa8 \xc2\xabuna dichiarazione sulla volont\xc3\xa0 di Dio, secondo l\'interpretazioni oggi fornita dai principali esegeti dell\'Antico Testamento [\xe2\x80\xa6] che esprime la sua esistenza dinamica [\xe2\x80\xa6]\xc2\xbb. Il nome potrebbe anche derivare da un verbo che significa "divenire", "avvenire", "esistere" ed "essere".\n\n'
'Jubilate Deo \xc3\xa8 un introito del tempo pasquale che d\xc3\xa0 il nome alla Dominica Jubilate. Appartiene alla liturgia della Messa della Dominica tertia Paschae o della Dominica III post Pascha.\n\n'