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Pubblicazione: Firenze : NICE, 2004
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"I grandi magazzini (o Grandi magazzini) \xc3\xa8 un film del 1939 diretto Mario Camerini, presentato in concorso alla 7\xc2\xaa Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.\n\n"
'Il cinema dei telefoni bianchi \xc3\xa8 un sottogenere cinematografico della commedia in voga in Italia tra il 1936 ed il 1943.\nIl nome deriva dalla presenza di telefoni di colore bianco nelle sequenze dei primi film prodotti in questo periodo, sintomatica di benessere sociale: uno status symbol atto a marcare la differenza dai telefoni "popolari" in bachelite, pi\xc3\xb9 economici e dunque maggiormente diffusi, che invece erano di colore nero. Altra definizione data a questi film \xc3\xa8 cinema d\xc3\xa9co per la forte presenza di oggetti di arredamento che richiamano lo stile internazionale d\xc3\xa9co, in voga in quegli anni.\nParte della critica in anni pi\xc3\xb9 recenti la definisce anche commedia all\'ungherese (con la famosa frase: "Andiamo a Budapest..."), perch\xc3\xa9, nonostante siano produzioni italiane, i soggetti e le sceneggiature di questi film sono spesso attinti da autori teatrali ungheresi, molto di moda in quel periodo storico; tali film erano spesso ambientati in stati immaginari dell\'est europeo per ragioni censorie, in quanto argomento ricorrente di queste edulcorate commedie sentimentali era una minaccia di divorzio (all\'epoca illegale in Italia) oppure d\'adulterio (allora perseguibile come reato contro la morale).\n\n'
'La cinematografia, nella sua storia, ha attraversato diverse fasi e periodi, che l\'hanno portata dai primi rudimentali "esperimenti" dei fratelli Lumi\xc3\xa8re ai moderni film digitali, ricchi di effetti speciali realizzati principalmente con la grafica computerizzata.'
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"