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Titolo uniforme: Jodái-e Náder az Simin <film ; 2011>
Pubblicazione: Campi Bisenzio : Cecchi Gori home video, ©2012
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, per, Paese: it
'La Sacher Film \xc3\xa8 una compagnia italiana di produzione e distribuzione cinematografica fondata nel febbraio del 1987 da Nanni Moretti e Angelo Barbagallo; il suo esordio fu in quello stesso anno con il film di Carlo Mazzacurati Notte italiana. Dal 2007, in seguito alla fuoriuscita di Barbagallo, \xc3\xa8 gestita dal solo Moretti.Il marchio con cui vengono distribuiti i film \xc3\xa8 Sacher Distribuzione (inizialmente Playbill Distribuzione) , creata in collaborazione col produttore Luigi Musini , che ha sospeso la distribuzione di nuovi film da giugno 2013.\n\n'
"Il BAFTA al miglior film \xc3\xa8 un premio annuale, promosso dal BAFTA a partire dal 1948. La categoria premiata viene suddivisa tra:\n\nmiglior film internazionale;\nmiglior film britannico (fino al 1969; poi dal 1993);\nmiglior film non in lingua inglese (dal 1983).Nella prima categoria rientrano anche alcuni della seconda, creando quindi possibili sovrapposizioni tra le due. Dal 1969 scompare la categoria della cinematografia britannica (ma viene ripristinata nel 1993 con un premio intitolato al regista anglo-ungherese Alexander Korda), mentre dal 1983, viene aggiunta la categoria del miglior film non in lingua inglese.\nGli unici film italiani premiati come miglior film (internazionale) sono Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, nel 1950 e L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci nel 1988. I film Cristo si \xc3\xa8 fermato a Eboli di Francesco Rosi, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, Il postino di Michael Radford e La grande bellezza di Paolo Sorrentino hanno invece vinto il premio come Miglior Film non in lingua inglese.\n\n"
"Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudelt\xc3\xa0.\nI Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime.\nQuarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60\xe2\x80\x93m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobriet\xc3\xa0 e la severit\xc3\xa0 repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realt\xc3\xa0:\n\nLa classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festivit\xc3\xa0 religiose o in ricorrenze laiche.\n\n"