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Pubblicazione: Hamburg : Deutsche Grammophon, 1987
Tipo di risorsa: registrazione sonora musicale, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Col termine musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana, composta o avente radici nel contesto della cultura occidentale. Essa abbraccia approssimativamente un arco di tempo che comincia dall\'XI secolo e si estende fino al XX secolo o, a seconda delle convenzioni, fino all\'et\xc3\xa0 contemporanea. Tale periodo include, in particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell\'armonia tonale, codificata tra il XVII e il XIX secolo. In contesti pi\xc3\xb9 specializzati il termine "musica classica" pu\xc3\xb2 essere anche riferito, in senso pi\xc3\xb9 restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel linguaggio comune l\'espressione \xc3\xa8 intesa nel suo significato pi\xc3\xb9 esteso (in opposizione a musica leggera o a musica popolare).\nI confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicit\xc3\xa0 viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ci\xc3\xb2 che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" pu\xc3\xb2 includere o no la musica colta contemporanea. L\'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del XIX secolo, allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da Bach a Beethoven, passando per H\xc3\xa4ndel e Mozart, come l\'epoca d\'oro della musica e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell\'Oxford English Dictionary, risalgono intorno al 1836.Una caratteristica importante della musica colta europea \xc3\xa8 l\'abbandono della tradizione orale e l\'introduzione di un sistema di notazione musicale, sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l\'improvvisazione e l\'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell\'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volont\xc3\xa0 del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza pi\xc3\xb9 concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.\n\n'