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Pubblicazione: Germany : PILZ, p1990
Tipo di risorsa: registrazione sonora musicale, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
'Il termine Barocco fu introdotto nella storiografia per classificare le tendenze stilistiche che segnano l\'architettura la pittura e la scultura, e per estensione la poesia e la letteratura tra il XVII secolo e la prima met\xc3\xa0 del XVIII. Il termine "barocco" fu utilizzato in campo musicale, per definire lo stile della musica a partire ai primi del Novecento, come vediamo nel saggio di Curt Sachs Barokmusik del 1919.In campo musicale il Barocco pu\xc3\xb2 essere considerato come uno sviluppo di idee maturate nel tardo Rinascimento ed \xc3\xa8 perci\xc3\xb2 difficile, e anche arbitrario, voler stabilire una netta demarcazione cronologica precisa di inizio e di fine del periodo barocco in musica.\nDal punto di vista geografico, la musica barocca ha origini in Italia, grazie al lavoro di compositori come Claudio Monteverdi, bench\xc3\xa9 verso la met\xc3\xa0 del XVII secolo essa inizi\xc3\xb2 a prendere piede e svilupparsi anche in altri paesi europei, sia attraverso i musicisti italiani (compositori, cantanti, strumentisti) che vi erano emigrati, sia attraverso i compositori autoctoni che svilupparono un autonomo indirizzo stilistico, come per esempio in Francia dalla seconda met\xc3\xa0 del XVII secolo.\nAttualmente il termine "musica barocca" \xc3\xa8 rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della musica rinascimentale e il sorgere dello stile galante e poi di quello classico, in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 (prima opera giunta integra fino a noi) al 1750 (morte di Johann Sebastian Bach) \nIl termine "musica barocca", pur entrato nel linguaggio comune, e la relativa periodizzazione, tuttavia, non sono praticamente pi\xc3\xb9 utilizzati dalla musicologia, a causa dell\'estrema variet\xc3\xa0 di stili e dell\'eccessiva ampiezza temporale e geografica, che non consente di vedere in modo unitario e coerente diverse manifestazioni dell\'arte musicale. Del problema era gi\xc3\xa0 cosciente il musicologo Manfred Bukofzer che nel 1947 pubblic\xc3\xb2 il libro Music in the Baroque Era from Monteverdi to Bach, a lungo rimasto manuale di riferimento, in cui significativamente preferiva parlare, gi\xc3\xa0 dal titolo, di Musica nell\'et\xc3\xa0 barocca e non di "musica barocca". In altre parole per Bukofzer la musica barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esisteva. Per questo motivo proponeva di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima met\xc3\xa0 del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un\'ulteriore bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale. Esso tuttavia presuppone una rigida visione dei fenomeni musicali legati a un\'ideologia nazionalistica di stampo ottocentesco, contraddetta dai fatti storici, che non tiene in debito conto la circolazione di idee, pratiche sociali e musicali, come pure di musicisti e musiche nell\'Europa del XVII e XVIII secolo. Nel 1982, in un volume della Storia della musica a cura della Societ\xc3\xa0 Italiana di Musicologia, dedicato alla musica del XVII secolo, il musicologo Lorenzo Bianconi rifiutava di usare il termine "barocco" o anche "musica dell\'et\xc3\xa0 barocca", a motivo dei fenomeni diversi e antitetici, e dell\'eterogeneit\xc3\xa0 di tante correnti e tradizioni che caratterizzano la musica di quell\'epoca storica.\nIn generale, oggi, in campo musicologico pi\xc3\xb9 che di "musica barocca" si preferisce talvolta parlare di "musica del Seicento", estendendo questa periodizzazione non soltanto alle musiche prodotte nel XVII secolo, ma anche a quelle di compositori nati in quel secolo, oppure di scorporare il primo Settecento, definendolo come "l\'et\xc3\xa0 di Bach e Handel", massimi compositori dell\'epoca, legati al linguaggio musicale ereditato dal Seicento e a una scrittura fondata sul contrappunto, pur fondato sulla moderna tonalit\xc3\xa0 e sull\'armonia che ne consegue, e sul suo sfruttamento in senso espressivo. La musica dei due sommi compositori tedeschi \xc3\xa8 caratterizzata da elementi tanto dello stile italiano che francese, da loro magistralmente assorbiti, elaborati e adoperati in modo originale nella loro produzione.\n\n'