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Autore principale: Morley, Sylvanus Griswold
Pubblicazione: Firenze : Sansoni, stampa 1958
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: Gli antichi maya
Edgar Allan Poe nato Edgar Poe (Boston, 19 gennaio 1809 – Baltimora, 7 ottobre 1849) è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, giornalista, editore e saggista statunitense. Considerato uno dei più grandi e influenti scrittori statunitensi della storia, Poe è stato l'iniziatore del racconto poliziesco, della letteratura dell'orrore e del giallo psicologico, scrivendo anche storie di fantascienza e avventura. Fu altresì un poeta romantico di valore, anticipando il simbolismo e il "maledettismo". Poe è considerato il primo scrittore alienato d'America, avendo dovuto lottare per buona parte della vita con problemi finanziari e personali, con l'abuso di alcolici e in seguito sostanze stupefacenti, oltre che con l'incomprensione del pubblico e della critica dell'epoca.
The Curse of Monkey Island (letteralmente "La maledizione di Monkey Island") è un videogioco di genere avventura grafica per Windows, terzo capitolo della saga di Monkey Island e prodotto nel 1997 a distanza di sei anni dal precedente episodio, Monkey Island 2: LeChuck's Revenge.
The Alien è un film muto del 1915 diretto da Reginald Barker e Thomas H. Ince; è conosciuto anche come The Sign of the Rose. Il soggetto si basa sul lavoro teatrale The Sign of the Rose di George Beban e Charles T. Dazey che, a Broadway, era andato in scena al Garrick Theatre l'11 ottobre 1911, interpretato dallo stesso Beban. Nel 1922, George Beban ne produsse e interpretò il remake, che uscì con il titolo The Sign of the Rose.
I Dialoghi platonici rappresentano la quasi totalità della produzione letteraria e filosofica di Platone: il suo corpus ne conta ben 34, a cui si aggiungono un monologo (Apologia di Socrate) e 13 Lettere (Platone). Per quanto riguarda la scelta stilistica del dialogo come forma espositiva, è importante sottolineare come, in quegli anni, vi fossero tutte le condizioni per questa particolare scelta: da una parte, la sempre più vasta popolarità e fortuna della tragedia e della commedia, dall'altra il dialogare dei sofisti e di Socrate. Se non è dunque possibile sostenere che Platone sia stato il creatore del dialogo come genere letterario, è però verosimile che egli abbia colto la comune abitudine al dialogare e al porre quesiti, iniziando forse a stendere semplici questionari senza personaggi, affidando poi, in una seconda fase, alla figura di Socrate la funzione di protagonista di opere più strutturate e complesse.Alcuni dialoghi, definiti pseudo-platonici o spuri (in greco nothoi, cioè apocrifi), sebbene attribuiti a Platone, erano considerati non autentici già dall'antichità, e per questo motivo esclusi dal corpus delle sue opere. Di alcuni ci sono noti solo i titoli (Midone, Feaci), mentre di altri sei possediamo il testo completo: Sulla giustizia, Sulla virtù, Demodoco, Sisifo, Erissia, Assioco. Oltre a questi, gli studiosi moderni concordano nel considerare spuri anche alcuni dialoghi ritenuti autentici dagli antichi: Definizioni, Ipparco, Minosse, Amanti, Teagete.Il sistema di riferimento usato per la citazione di passi dai dialoghi di Platone è l'edizione della sua Opera omnia curata nel 1578 dal tipografo francese Henri Estienne (la famosa Edizione di Stephanus).
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