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Autore principale: Meozzi, Antero
Pubblicazione: Pisa : Vallerini, 1929
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: La vita e l'opera di Gabriele D'Annunzio
Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
La pioggia nel pineto è una lirica composta fra luglio e agosto 1902 dal poeta Gabriele D'Annunzio nella celebre Villa La Versiliana, dove abitava immerso nel verde della pineta a Marina di Pietrasanta in Versilia. Quest'opera appartiene all'Alcyone, una raccolta di poesie di D'Annunzio scritte tra il giugno del 1899 e il novembre del 1903.
La figlia di Iorio è una tragedia in tre atti del 1903 di Gabriele D'Annunzio.
Ermione è una figura della mitologia greca, figlia di Menelao e di Elena. Nonostante il nonno materno Tindaro l'avesse promessa in sposa a Oreste, il padre Menelao la fece sposare con il figlio di Achille, Neottolemo. Quando la guerra di Troia finì, a Neottolemo venne assegnato insieme al bottino di guerra anche la moglie di Ettore, Andromaca. Ma Ermione, che non sopportava la presenza di Andromaca, tramò contro di lei e contro il figlio che questa aveva avuto da Neottolemo, Molosso. Molosso e la madre Andromaca vennero tuttavia messi in salvo dal padre di Achille, Peleo. Neottolemo, nel frattempo, si trovava a Delfi per consultare l'oracolo sull'infecondità di Ermione, e qui fu raggiunto e ucciso da Oreste. Ermione quindi si unì a Oreste e dal loro matrimonio nacque Tisameno. Le sue vicende erano l'oggetto dell'Hermiona del tragediografo latino Marco Pacuvio, che trasse l'opera, a sua volta, da un originale greco di cui oggi non è rimasta traccia, probabilmente un'omonima tragedia di Sofocle. Il mito di Ermione è al centro dell’Andromaca di Euripide, dell'ottava lettera delle Eroidi di Ovidio, dell’Andromaca di Jean Racine e dell’Ermione di Gioachino Rossini. Sempre da Ermione prende il nome la figura femminile (probabilmente la sua amante Eleonora Duse) che accompagna il poeta Gabriele D'Annunzio nella poesia La pioggia nel pineto.
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