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Pubblicazione: Firenze : USES edizioni scientifiche, ©1998
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Fa parte di: 2. aggiornamento della seconda edizione.
Il diritto alla vita è una branca dei diritti umani e rappresenta uno dei diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Oltre al diritto alla vita, tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare, tra gli altri, il diritto alla libertà individuale, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto. Il diritto alla vita è un principio morale basato sulla convinzione che un essere umano ha il diritto di vivere e, in particolare, non dovrebbe essere ucciso da un altro essere umano. Il concetto di diritto alla vita si pone in dibattiti su temi di pena di morte, la guerra, l'aborto, l'eutanasia, omicidio per legittima difesa, e la sanità pubblica. Nella storia umana, non c'è stata una generale accettazione del concetto di un diritto alla vita che è innato agli individui piuttosto che concesso come privilegio da coloro che detengono il potere politico e sociale. L'evoluzione dei diritti umani come concetto è avvenuta lentamente in più aree in molti modi diversi, con il diritto alla vita di non essere un'eccezione a questa tendenza, e lo scorso millennio in particolare ha visto un'ampia serie di leggi e documenti legali nazionali e internazionali (esempi sono la Magna Carta del 1215 e la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948) che codifica l'ideale generale in principi espressamente formulati.
L'origine delle specie è una tra le opere cardine nella storia scientifica e, senza dubbio, una delle più eminenti in biologia, scritta dal naturalista inglese Charles Darwin. Pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiegava la sua teoria dell'evoluzione, riportandovi le osservazioni che egli stesso aveva compiuto durante una spedizione, secondo cui «gruppi» di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale, un meccanismo che venne reso noto per la prima volta a un pubblico non specialistico proprio grazie a questo libro. L'opera contiene dettagliate prove scientifiche che l'autore ebbe il tempo di accumulare sia durante il secondo viaggio del HMS Beagle nel 1831, sia al suo ritorno, preparando diligentemente la sua teoria e, contemporaneamente, rifiutando quella più in voga fino a quel tempo, il creazionismo, che ritiene le specie come il frutto della creazione di Dio e quindi perfette ed immutabili. Il libro risultò accessibile anche ai non specialisti e suscitò da subito un grande interesse.
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