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Pubblicazione: [La Spezia : Tipografia moderna], 1972
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Comprende:
Verso un chiaro mondo: l'equilibro dell'uomo storico nel suo territorio : il progetto al concorso nazionale per la progettazione del nuovo mercato dei fiori a Pescia (1970)
L' oggetto architettonico come design : Casa Bardelli a Pistoia (1960-61)
Uno spazio religioso per una comunità assembleare : progetto di Chiesa a S. M. Maggiore in Vicofaro, Pistoia (1966- rielaborazione 1970-71)
Una scultura abitativa : progetto di una casa unifamiliare a Collegigliato, Pistoia : Casa Poli (1966)
Rilancio urbanistico e proposta progettuale in un contesto medioevale : progetto di ristrutturazione della zona compresa fra corso Gramsci, via Puccini, via del Seminario in Pistoia, proprietà Istituti Raggruppati (1967)
Habitat collettivo a finanziamento statale : edifici GES.CA.L in località Scornio, Pistoia (1967)
Uno schema assiale e simmetrico : due abitazioni accoppiate: Casa Pagliai al Nespolo, Pistoia (1967-68)
Struttura variabile in altezza simmetricamente : progetto di unità abitativa in S. Piero Agliana, Pistoia (1968)
Per un centro collettivo : progetto di massima di piano particolareggiato per centro sociale-ricreativo-sportivo in comune di Montale, Pistoia (1968-69)
Un luogo deputato : due progetti per la Casa del popolo in Santomato, Pistoia (1968-69)
Attrezzatura criptica per una integrabilità urbana : progetto per un Monumento-sacrario-museo ai caduti per la Resistenza a Pistoia nei giardini di piazza della Resistenza (1962-63)
Una realizzazione del centro storico: crisi del concetto di conservazione e limiti di sostituzione : Agenzia a Porta Lucchese della Cassa di Risparmio di Pistoia (1963)
Un' architettura degli interni : negozio Doriana a Pistoia (1963-64)
Partecipazione alla 1. Mostra nazionale del marmo a Carrara: allestimento del settore I materiali lapidei nell'architettura : il marmo nell'opera di Giovanni Michelucci (1965)
Ricerca di un continuum spaziale : Casa Balli sul viale Matteotti in Pistoia (1965), Casa di S. Mommé (Pistoia) (1965 - rielaborazione 1967), Edificio di civile abitazione in Largo S. Biagio, via de' Gherardeschi in Pistoia (1965 - rielaborazione 1967)
Nuove ricerche sull'habitat individuale : i progetti di una casa a Pozzolatico presso Firenze (1965-66) ed una casa sul colle di San Baronto presso Pistoia (1967)
La legislazione italiana dei beni culturali è quella parte del diritto italiano che disciplina la valorizzazione, conservazione, tutela e fruizione dei beni culturali. L'evoluzione normativa è risultata intensa in questo settore, soprattutto negli ultimi anni, con diversi interventi che hanno modificato la legislazione in precedenza vigente, risalente alla fine degli anni trenta del XX secolo, in particolare riguardo alla definizione di "bene culturale" e all'attribuzione alle regioni e agli enti locali di alcune competenze precedentemente riservate allo Stato.
Giovanna Melandri (New York, 28 gennaio 1962) è una politica ed economista italiana, deputato dal 1994 al 2013, Ministro per i beni e le attività culturali nei Governi D'Alema I, D'Alema II e Amato II e Ministro senza portafoglio con delega allo Sport nel Governo Prodi II.
L'Opificio delle pietre dure ha sede a Firenze in Via degli Alfani, 78 ed è un istituto centrale dipendente dalla Direzione generale educazione e ricerca del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La attività operativa e di ricerca dell'Opificio si esplica nel campo del restauro, della manutenzione delle opere d'arte e dell'insegnamento del restauro. Il diploma che rilascia l'Opificio è equiparato al diploma di laurea magistrale. L'Opificio è, assieme all'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro e all'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, uno degli istituti più importanti e rinomati nel campo del restauro, non solo al livello nazionale, ma anche internazionale.
Il termine industria culturale è un paradigma socio-culturale introdotto e usato per la prima volta da Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, due filosofi appartenenti alla Scuola di Francoforte. Il concetto apparve in Dialettica dell'Illuminismo (1947) per indicare il processo di riduzione della cultura a merce di consumo.
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