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Autore principale: Guzzo, , Giovanna
Pubblicazione: [Prato] : [Camera di commercio di Prato, 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La produzione di idrogeno è comunemente attuata dagli idrocarburi e dai combustibili fossili attraverso un processo chimico. L'idrogeno può anche essere estratto dall'acqua attraverso produzione biologica nelle alghe bioreattori, o utilizzando l'elettricità (via elettrolisi) o calore (per termolisi); questi metodi sono meno efficienti per una produzione in grandi quantità rispetto al processo chimico derivante dagli idrocarburi. La scoperta e lo sviluppo di metodi meno costosi per la produzione su vasta scala di idrogeno accelererebbe lo sviluppo di un'economia a idrogeno.
Lo sviluppo sostenibile è una forma di sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni liberi per le generazioni future, che ha dato vita all'economia sostenibile, appoggiandosi almeno in parte alla cosiddetta economia verde. Tante sono le organizzazioni pubbliche e private che adottano i bilanci sociali o report di sostenibilità e misurano gli impatti sociali generati dalle proprie attività economiche per essere in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. L’economia non è orientata solo al profitto, ma al benessere e a migliorare la qualità della vita, infatti alcune organizzazioni internazionali sono arrivate ad adottare il cosiddetto ‘bilancio integrato’ che unisce la rendicontazione delle attività finanziare con quella delle attività non finanziarie (bilanci sociali). Il concetto di sostenibilità è parte centrale e fondamentale dello sviluppo sociale, economico e ambientale di tutte le Nazioni. I Paesi sotto-sviluppati sono quelli che più necessitano di sviluppo, di aiuti umanitari e di tutela dei diritti poiché l’ordinamento giuridico è a supporto di tutti gli interventi e le politiche strategiche ed attuative, operative caratterizzate da una forte trasparenza dei processi.
La produzione cinematografica (in inglese filmmaking o film production) è una materia estremamente complessa e costosa. L'eterogeneo mondo del cinema ha portato da una parte ad avere film che mobilitano una macchina produttiva molto elaborata, dall'altra ad avere dei film che, prescindendo dall'aspetto industriale, tendono all'esercizio artistico, o sono meglio concepibili come oggetti artigianali.
Una casa di produzione cinematografica o casa produttrice cinematografica, se chiaro il contesto cinematografico anche semplicemente casa di produzione o casa produttrice, è un'impresa che ha come attività imprenditoriale principale la produzione di film. Solo se possiede uno o più studi cinematografici, per metonimia la casa di produzione cinematografica è anche detta "studio cinematografico" (al plurale "studi cinematografici" o "studios cinematografici") o, se chiaro il contesto cinematografico, semplicemente "studio" (plurale "studi" o "studios").Le maggiori case di produzione cinematografica del mondo sono statunitensi e sono dette major. Le attuali Major sono conosciute come le Big Five e sono la Universal Pictures, Columbia Pictures, Walt Disney Pictures, Warner Bros. e Paramount Pictures. Fino a marzo 2019 queste major erano conosciute come Big six e ne faceva parte anche la 20th Century Fox, fino all'acquisto di questa da parte della Disney (la 20th Century Fox non fa più parte delle Big Six, ma è ancora una Major).
L'indice di sviluppo umano (ISU, in inglese: Human Development Index, HDI) è un indicatore di sviluppo macroeconomico realizzato nel 1990 dall'economista pakistano Mahbub ul Haq, seguito inizialmente anche dall'economista indiano Amartya Sen. È stato utilizzato, accanto al PIL (prodotto interno lordo), dall'Organizzazione delle Nazioni Unite a partire dal 1993 per valutare la qualità della vita dei membri di un Paese. In precedenza, veniva utilizzato soltanto il PIL, indicatore di sviluppo macroeconomico che rappresenta il valore monetario dei beni e dei servizi prodotti in un anno su un determinato territorio nazionale e che si basa quindi esclusivamente sulla crescita e non tiene conto del capitale (soprattutto naturale) che viene perso nei processi di crescita. Questi parametri misurano esclusivamente il valore economico totale o una distribuzione media del reddito. In pratica, un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi. Si cercò quindi, attraverso l'indice di sviluppo umano, di tener conto di differenti fattori, oltre al PIL procapite, che non potevano essere detenuti in modo massiccio da un singolo individuo, come l'alfabetizzazione e la speranza di vita, ottenendo in questo modo un indice multidimensionale. La scala dell'indice è in millesimi decrescente da 1 a 0 e si suddivide, in base ai quartili (dal 2010), in quattro gruppi: Paesi a sviluppo umano molto alto, Paesi ad alto sviluppo umano, Paesi a medio sviluppo e Paesi a basso sviluppo umano.
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