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Autore principale: Aesopus
Pubblicazione: Cortona : Calosci, 2004
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Esòpo (in greco antico: Αἴσωπος, Áisōpos; 620 a.C.circa – Delfi, 564 a.C.) è stato uno scrittore greco antico, contemporaneo di Creso e Pisistrato (VI secolo a.C.), noto per le sue favole. Le sue opere ebbero una grandissima influenza sulla cultura occidentale: le sue favole sono tutt'oggi estremamente popolari e note. Della sua vita si conosce pochissimo, e alcuni studiosi hanno persino messo in dubbio che il corpus di favole che gli viene attribuito sia opera di un unico autore. I primi racconti in forma di favola che ci sono stati tramandati sono i suoi.
La volpe e l'uva (in greco Ἀλώπηξ καί σταφυλή, Alópex kái staphylé) è una delle più celebri favole attribuite a Esopo. I riferimenti alla favola nel linguaggio comune assumono quasi le caratteristiche del proverbio. "Fare come la volpe con l'uva" significa, metaforicamente, reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere. La reazione dell'animale è considerata una forma esemplare di razionalizzazione in psicologia e di dissonanza cognitiva in psicologia sociale.
La storia di Rodopi (o Rodope) è un'antica fiaba egiziana. Citata per la prima volta da Erodoto e poi da Strabone, ed infine anche da Claudio Eliano nella sua opera Storia varia, la storia di Rodopi è considerata il più antico archetipo letterario di Cenerentola, in quanto il faraone Amasis, protagonista della fiaba, è un personaggio reale, vissuto nella XXVI dinastia egizia (570-526 a.C.), molto noto agli storici antichi in quanto agevolò i commercianti greci; lo stesso Erodoto citò vari aneddoti sulla cortigiana Rodopi.
Gaio Giulio Fedro (20/15 a.C. circa – 51 d.C. circa) è stato uno scrittore romano, autore di celebri favole, attivo nel I secolo. Fedro rappresenta una voce isolata della letteratura: riveste un ruolo poetico subalterno in quanto la favola non era considerata (analogamente a oggi) un genere letterario "alto" anche se possedeva un carattere pedagogico e un fine morale.
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