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Autore principale: Vaselli, Mauro
Edizione: Tesi datt.
Pubblicazione: Pisa : Università degli studi, 1956/57
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'imposta sul valore aggiunto, in acronimo IVA, è un'imposta – adottata nel 1968 da numerosi Paesi del mondo (tra i quali anche i membri dell'UE) – applicata sul valore aggiunto di ogni fase della produzione, di scambio di beni e servizi.
L'imposta municipale unica (IMU) o imposta municipale propria è un'imposta del sistema tributario italiano. È un'imposta diretta di tipo patrimoniale, essendo applicata sulla componente immobiliare del patrimonio. Creata per sostituire l'imposta comunale sugli immobili (ICI), ha inglobato anche parte dell'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e delle relative addizionali per quanto riguarda i redditi fondiari su beni non locati.
L'imposta comunale sugli immobili, meglio nota con l'acronimo ICI, è stato un tributo comunale che aveva come presupposto impositivo la proprietà di fabbricati e terreni agricoli ed edificabili situati nei confini della Repubblica Italiana. Ha sostituito l'INVIM (imposta sull'incremento di valore degli immobili) ed è stata sostituita nel 2012 dall'Imposta municipale unica (IMU). Era un'imposta gravante sul patrimonio immobiliare; non era progressiva come le imposte sul reddito, ma gravava sul valore del fabbricato con una percentuale fissa decisa dal Comune con un'apposita delibera del consiglio comunale, da emanarsi entro il 31 dicembre di ogni anno con effetto per l'anno successivo. Un elenco aggiornato di queste delibere è disponibile sul sito dell'Associazione nazionale comuni italiani (ANCI).
L'imposta generale sull'entrata o IGE era un'imposta italiana sostituita in seguito dall'Imposta sul valore aggiunto (IVA), in applicazione della direttiva 67/227/CEE, che la descrive nei principi fondamentali (la 67/228/CEE per quelli operativi), per una armonizzazione delle legislazioni relative alle imposte degli stati membri della Comunità economica europea.
L'addizionale Regionale all'Irpef, in Italia, è una quota tributaria aggiuntiva all'IRPEF. Introdotta dall'art. 50 del d.lgs. 15 dicembre 1997 n. 446, è dovuta dal 1998 alla Regione in cui il contribuente abbia il domicilio fiscale al 31 dicembre dell'anno fiscale di riferimento. Ad esempio, è dovuta alla Regione nella quale il contribuente ha il domicilio fiscale nel caso in cui, per lo stesso anno, sia dovuta l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF).
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