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Autore principale: Rossi, Federico [omonimi non identificati]
Pubblicazione: Pisa : arti grafiche Pacini Mariotti, 1932
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
I funghi (Fungi, L. 1753, dal latino) o miceti (dal greco μύκης, mykes) sono un regno di organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari a cui appartengono anche i lieviti e le muffe: comprende più di 700.000 specie conosciute, benché la diversità sia stata stimata in più di 3 milioni di specie.Classificati scientificamente da Linneo come Piante, i funghi sono stati poi elevati al rango di regno da Nees nel 1817 e da Whittaker nel 1968. Altri organismi storicamente classificati come funghi sono tuttora di classificazione incerta: Thomas Cavalier-Smith ha proposto un sesto regno, Chromista, comprendente le classi dei Hyphochytridiomycetes e Oomycetes. I moderni studi molecolari hanno contribuito a produrre un ordinamento sistematico più obiettivo, basato sulla filogenesi, che promette un maggior grado di stabilità. La disciplina che studia i funghi si chiama micologia.
Con il termine generico di funghi allucinogeni si indicano le specie di funghi dalle caratteristiche psicoattive (sia psichedeliche, come nel caso dei funghi contenenti psilocibina, che più genericamente inebrianti, come in quelli contenenti muscimolo e acido ibotenico). Ne esistono circa duecento specie, diffuse in tutto il mondo, e ogni anno i micologi ne classificano di nuove. Evidenze storiche e archeologiche dimostrano che una pluralità di culti e tradizioni, sia a scopo religioso sia terapeutico, si è sviluppata intorno ad essi. Infatti, i cactus e i funghi psichedelici erano e sono tuttora tradizionalmente diffusi presso le popolazioni indigene di diverse aree dell'America e il loro uso, legato a riti sacri, è fatto risalire al 2000 a.C. e si è poi perpetuato verso le culture degli Inca, degli Aztechi e dei Maya. Pare che il loro uso non fosse estraneo anche alle culture europee, africane e asiatiche fin dall'età della pietra.
I funghi mucillaginosi sono organismi unicellulari Acrasiomiceti (Acrasiomycota quindi cellulari) o Mixomiceti (Myxomycota quindi plasmodiali, cioè se le riserve alimentari a loro disposizione si riducono, i mixomiceti sono in grado, durante una fase del loro ciclo vitale, di aggregarsi in un'unica massa citoplasmatica, detta plasmodio eliminando le membrane cellulari divisorie; pertanto, il plasmodio risulta una cellula plurinucleare che arriva a contenere più di 100 000 nuclei). Essi sono un gruppo di strani organismi che vengono classificati tra i protisti a causa della loro somiglianza con le amebe. Sono organismi eucarioti eterotrofi che per gran parte del loro ciclo vitale si trovano sotto forma di plasmodio, un unico protoplasma plurinucleato non delimitato da pareti rigide. Si nutrono di materiale organico in decomposizione: batteri, lieviti e particelle organiche. Sono detti mucillaginosi perché formano ammassi di consistenza gelatinosa. Vivono nel terreno umido dove si nutrono di foglie morte o su tronchi di alberi in putrefazione, dove è abbastanza facile osservarli in quanto risaltano per i colori caldi, quali rosso e giallo-arancio. Hanno un ciclo vitale aplodiplonte: la generazione diploide è costituita dal plasmodio plurinucleato, mentre la generazione aploide è costituita da cellule singole. Nel momento della riproduzione sessuale il plasmodio forma uno o più corpi fruttiferi (sporocarpi con pareti spesso incrostate di calcare) nei quali la meiosi porta alla formazione di meiospore. In condizioni favorevoli le meiospore germinano, formando singole cellule aploidi, di due tipi tra loro interconvertibili: mixamebe o mixomonadi (prive di flagelli), e planociti o mixoflagellate (dotate di due flagelli di diversa lunghezza). Mixamebe e planociti possono fondersi, dando origine ad un amebozigote che può dividersi per endomitosi o fondersi con altri amebozigoti per formare il plasmodio. Il plasmodio può, in condizioni avverse, formare uno sclerozio per resistere al periodo di stress, per poi ritornare ad una normale funzionalità una volta che le condizioni ritornino favorevoli.
Il fungo epigeo è il fungo comune che cresce nei boschi e sui prati. Solitamente con fungo s'intende solo il corpo fruttifero o carpoforo che in queste specie fungine è ben sviluppato e può essere raccolto e mangiato, sebbene molte specie siano velenose. A rigore, però, il carpoforo è solo una parte del fungo intero. I funghi epigei non appartengono a un gruppo di macromiceti scientificamente riconosciuto: infatti varie famiglie hanno specie sia epigee che ipogee.
I funghi mucillaginosi sono organismi unicellulari Acrasiomiceti (Acrasiomycota quindi cellulari) o Mixomiceti (Myxomycota quindi plasmodiali, cioè se le riserve alimentari a loro disposizione si riducono, i mixomiceti sono in grado, durante una fase del loro ciclo vitale, di aggregarsi in un'unica massa citoplasmatica, detta plasmodio eliminando le membrane cellulari divisorie; pertanto, il plasmodio risulta una cellula plurinucleare che arriva a contenere più di 100 000 nuclei). Essi sono un gruppo di strani organismi che vengono classificati tra i protisti a causa della loro somiglianza con le amebe. Sono organismi eucarioti eterotrofi che per gran parte del loro ciclo vitale si trovano sotto forma di plasmodio, un unico protoplasma plurinucleato non delimitato da pareti rigide. Si nutrono di materiale organico in decomposizione: batteri, lieviti e particelle organiche. Sono detti mucillaginosi perché formano ammassi di consistenza gelatinosa. Vivono nel terreno umido dove si nutrono di foglie morte o su tronchi di alberi in putrefazione, dove è abbastanza facile osservarli in quanto risaltano per i colori caldi, quali rosso e giallo-arancio. Hanno un ciclo vitale aplodiplonte: la generazione diploide è costituita dal plasmodio plurinucleato, mentre la generazione aploide è costituita da cellule singole. Nel momento della riproduzione sessuale il plasmodio forma uno o più corpi fruttiferi (sporocarpi con pareti spesso incrostate di calcare) nei quali la meiosi porta alla formazione di meiospore. In condizioni favorevoli le meiospore germinano, formando singole cellule aploidi, di due tipi tra loro interconvertibili: mixamebe o mixomonadi (prive di flagelli), e planociti o mixoflagellate (dotate di due flagelli di diversa lunghezza). Mixamebe e planociti possono fondersi, dando origine ad un amebozigote che può dividersi per endomitosi o fondersi con altri amebozigoti per formare il plasmodio. Il plasmodio può, in condizioni avverse, formare uno sclerozio per resistere al periodo di stress, per poi ritornare ad una normale funzionalità una volta che le condizioni ritornino favorevoli.
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