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Autore principale: Circolo filatelico, numismatico e iconografico pisano
Pubblicazione: Pisa : [s.n], 1979
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Pisa (, AFI: /ˈpisa/ o /ˈpiza/) è un comune italiano di 89 498 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Toscana. Si inserisce in un territorio con caratteristiche omogenee, denominato area pisana, che con i vicini comuni di Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano, arriva a formare un sistema urbano di circa 195 000 abitanti distribuiti su 475 km². Inoltre con un traffico superiore a 5 milioni di passeggeri nel 2017, Pisa ospita l'aeroporto più rilevante della Toscana, il Galileo Galilei. Secondo una leggenda Pisa sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi greci provenienti dall'omonima città greca di Pisa, distrutta nel VI secolo a.C in seguito alla fuga dei suoi abitanti, i quali poi si imbarcarono e casualmente raggiunsero le sponde del Tirreno dove diedero vita al nuovo insediamento. Tra i monumenti più importanti della città vi è la celebre piazza del Duomo, detta Piazza dei Miracoli, dichiarata patrimonio dell'umanità, con la Cattedrale edificata tra il 1063 e il 1118 in stile romanico pisano e la Torre pendente, campanile del XII secolo, oggi uno dei monumenti italiani più conosciuti al mondo per via della sua caratteristica inclinazione. La città è la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie d'Italia e d'Europa, l'Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant'Anna, nonché la più grande sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri numerosi istituti di ricerca. Il territorio comunale si affaccia direttamente sul Mar Ligure con le sue tre frazioni litoranee (Marina di Pisa, Tirrenia e Calambrone). La città di Pisa in passato fu un'importante repubblica marinara.
Il Cristo della moneta è un dipinto a olio su tavola (75x56 cm) di Tiziano, databile al 1516 circa e conservato nella Gemäldegalerie di Dresda. È firmato "Ticianus F.[ecit]".
Le monete commemorative della lira italiana erano monete coniate appositamente dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per ricordare particolari eventi. Alcune di queste monete sono entrate nella normale circolazione monetaria; altre, pur essendo ufficialmente a corso legale, sono in realtà state coniate esclusivamente per il mercato dei collezionisti. Alcuni studiosi le considerano semplicemente medaglie perché il loro valore non è mai stato quello facciale. La Repubblica italiana ha coniato (e conia tuttora) monete commemorative sia in argento che in oro.
Dalla seconda metà dell'VIII secolo con la riforma monetaria di Carlo Magno riprende la monetazione in Europa occidentale. Anche se la diffusione è inizialmente limitata, gradualmente con il seppur limitato aumento degli scambi l'uso della moneta si affianca al baratto che, dopo il crollo dell'Impero romano, era tornato ad essere il principale mezzo di scambio. Gradualmente le monete si diffondono e si parla in questo contesto di monetazione medievale. La data del passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna non è condivisa da tutti gli studiosi. In genere è fissata tra l'inizio del XV secolo e la metà del XVI. Qui sono elencate e brevemente illustrate le monete italiane medievali. Per le monete del periodo successivo vedi Monete italiane moderne
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