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Autore principale: Rondolino, Gianni
Pubblicazione: Firenze : La Nuova Italia, 1977
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Roberto Rossellini (Roma, 8 maggio 1906 – Roma, 3 giugno 1977) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. È stato uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano, che ha contribuito a rendere noto al mondo con pellicole quali Roma città aperta (1945), Paisà (1946), Germania anno zero (1948) e Il generale Della Rovere (1959), che fanno di lui uno dei padri del neorealismo italiano. Durante la sua carriera vinse alcuni dei più importanti premi cinematografici tra cui la Palma d'oro al Festival di Cannes, il Leone d'oro al Festival di Venezia e cinque Nastri d'argento; a questi si aggiunge anche una candidatura ai Premi Oscar. Registi del calibro di François Truffaut e Martin Scorsese hanno più volte affermato di essere stati influenzati dal cinema di Rossellini e di vedere in lui un maestro; mentre Otto Preminger ebbe a dire «la storia del cinema si divide in due ere: una prima e una dopo Roma città aperta».
Isabella Rossellini (Roma, 18 giugno 1952) è un'attrice e modella italiana naturalizzata statunitense.
Gil Francesco Rossellini, nato Arjun Dasgupta (Bombay, 23 ottobre 1956 – Roma, 3 ottobre 2008), è stato un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano di origine indiana, figlio di Roberto Rossellini e fratello, tra gli altri, di Renzo Rossellini jr., Isabella e Isotta Rossellini e del regista Raja Dasgupta.
Elettra Rossellini Wiedemann, spesso indicata semplicemente come Elettra Rossellini (New York, 26 luglio 1983), è una modella statunitense di origini italiane, figlia di Isabella Rossellini (modella e attrice, a sua volta figlia del regista italiano Roberto Rossellini e dell'attrice svedese-tedesca Ingrid Bergman) e dell'ex modello ed executive Microsoft Jonathan Wiedemann.
Il generale Della Rovere è un film del 1959 diretto da Roberto Rossellini, realizzato su un soggetto di Indro Montanelli, dalla rielaborazione del quale prese forma l'omonimo romanzo.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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