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Autore principale: Verzar Bass, Monika
Pubblicazione: Firenze : Opus libri, 1994
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Foro Boario (in latino: Forum Boarium o Bovarium) era un'area sacra e commerciale dell'antica Roma collocata lungo la riva sinistra del fiume Tevere, tra i colli Campidoglio, Palatino e Aventino, che prese il nome dal mercato del bestiame che vi si teneva. Si trovava nei pressi dell'antico porto fluviale di Roma (portus Tiberinus), in un'area originariamente paludosa poi bonificata dalla costruzione della Cloaca Massima, dove venivano anche ammassate grandi quantità di sale (le salinae) provenienti dalla foce del Tevere. L'area era suddivisa tra le regioni augustee VIII (Forum Romanum) e XI (Circus Maximus), e compresa tra il Circo Massimo a sud-est, il Velabro a nord-est (al confine si trovava il cosiddetto arco degli Argentari, una porta monumentale di accesso), il vicus Iugarius alle pendici del Campidoglio a nord, il Tevere a ovest e l'Aventino a sud. Nella Roma moderna corrisponde all'area intorno a piazza della Bocca della Verità, dove rimangono visibili solo il tempio di Portuno e il tempio di Ercole Vincitore. Con la stessa etimologia sono state in seguito così nominate varie piazze e aree commerciali in città italiane quali Verona (oggi piazza Bra), Padova, Cuneo, Merano e Lecce.
Aquileia (AFI: /akwiˈlɛja/; Aquilee in friulano standard, Aquilea nella variante locale,Olee o Olea in friulano antico) è un comune italiano di 3 225 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Colonia romana fondata nel 181 a.C., fu capitale della X regione augustea e metropoli della chiesa cristiana. Insieme con Ravenna e Brescia è il più importante sito archeologico dell'Italia settentrionale, e con Cividale del Friuli e Udine è stata una delle capitali storiche del Friuli, il cui vessillo deriva proprio dallo stemma di Aquileia.
Il Foro Romano (in latino Forum Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum Magnum o semplicemente Forum) è un'area archeologica di Roma racchiusa tra il Palatino, il Campidoglio, Via dei Fori Imperiali e il Colosseo, costituita dalla stratificazione dei resti di quegli edifici e monumenti di epoche eterogenee che per gran parte della storia antica di Roma rappresentarono il centro politico, giuridico, religioso ed economico della città di Roma, oltre che il centro nevralgico dell'intera civiltà romana. Dall'età regia fino all'avvento dell'età medievale, la valle del Foro è stata teatro di eventi e sede di istituzioni di importanza tale da aver determinato a più riprese il corso storico della civiltà occidentale, e da aver influenzato in modo preponderante le basi politiche, giuridiche, culturali e filosofiche del pensiero occidentale. Dopo una fase di declino iniziata nell'età tardoantica il Foro fu oggetto di frequenti spoliazioni e cambi di destinazione d'uso, fino a ritrovarsi, nel XVI secolo, quasi completamente interrato e stabilmente utilizzato come pascolo per i bovini, da cui la denominazione di Campo Vaccino. Su impulso del rinato e crescente interesse per gli studi storico-archeologici di fine Ottocento e anche a causa delle imponenti ristrutturazioni urbanistiche dell'Italia post-unitaria, l'area del Foro è stata gradualmente riportata alla luce, studiata e musealizzata, diventando con il Colosseo e il Palatino uno dei siti archeologici più illustri e visitati al mondo.
Paestum, nota anche come Pesto, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. Dopo la sua conquista da parte dei Lucani venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana. È localizzata nella regione Campania in provincia di Salerno, come frazione del comune di Capaccio, a circa 30 km a meridione di Salerno (97 km a sud di Napoli); è situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, a nord del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; la località, nelle vicinanze della quale si annoverano Capaccio Scalo e Lido di Paestum, è servita da un'omonima stazione ferroviaria. Nel 2016 ha fatto registrare circa 382.000 visitatori
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