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Autore principale: Grumwald, Leopold
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1969
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
La Primavera di Praga (in ceco Pražské jaro, in slovacco Pražská jar) è stato un periodo storico di liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia durante il periodo in cui questa era sottoposta al controllo dell'Unione Sovietica, dopo gli eventi successivi alla seconda guerra mondiale e nell'ambito della guerra fredda. Essa iniziò il 5 gennaio 1968, quando lo slovacco Alexander Dubček divenne segretario del Partito Comunista di Cecoslovacchia, terminando il 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione militare dell'Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia invase il paese. Le riforme della Primavera di Praga furono un tentativo da parte di Dubček di concedere nuovi diritti ai cittadini grazie ad un decentramento parziale dell'economia e alla democratizzazione. Le libertà concesse inclusero un allentamento delle restrizioni alla libertà di stampa e di movimento. Dopo una discussione nazionale sulla possibilità di dividere il paese in una federazione di tre repubbliche, Boemia, Moravia-Slesia e Slovacchia, Dubček sostenne la decisione per la divisione della Cecoslovacchia in due nazioni distinte: la Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca. Questo è stato uno dei pochi cambiamenti - che sarebbe comunque divenuto operativo solo dopo la fine del blocco sovietico - che è sopravvissuto alla fine della Primavera di Praga. Le riforme, in particolare quelle per il decentramento delle autorità amministrative e le libertà di espressione, non furono assecondate dai sovietici che, dopo il fallimento dei negoziati, inviarono migliaia di soldati e carri armati del Patto di Varsavia ad occupare il paese. Si verificò una ondata di emigrazione verso i paesi dell'Europa occidentale, mentre le proteste non violente furono all'ordine del giorno, tra cui le proteste-suicidio dello studente Jan Palach e di altre persone che lo emularono. La Cecoslovacchia rimase occupata fino al momento della caduta del muro di Berlino che segnò la fine del blocco sovietico. Dopo l'invasione, la Cecoslovacchia entrò in un cosiddetto periodo di normalizzazione: i leader successivi ripristinarono le condizioni politiche ed economiche antecedenti a Dubček, grazie al controllo del Partito Comunista di Cecoslovacchia (KSČ). Gustáv Husák sostituì Dubček e divenne anche presidente, annullandone quasi tutte le riforme. La primavera di Praga ha ispirato la musica e la letteratura, come le opere di Václav Havel, Karel Husa, Karel Kryl e il romanzo di Milan Kundera: L'insostenibile leggerezza dell'essere. In Italia l'evento fu messo in musica dal cantautore Francesco Guccini (1970). La canzone, dal titolo Primavera di Praga, fu cantata e incisa anche dal complesso musicale Nomadi.
La storia del socialismo è lo studio della storia che riguarda i fatti, gli eventi e le condizioni che hanno dato vita al socialismo e che l'hanno portato a diffondersi in vari paesi.
Il confine tra Germania Est e Germania Ovest (in tedesco innerdeutsche Grenze o deutsch–deutsche Grenze, inizialmente anche Zonengrenze) è stata la frontiera tra la Repubblica Democratica Tedesca (DDR, Germania Est) e la Repubblica Federale di Germania (BRD, Germania Ovest) tra il 1949 ed il 1990. Escludendo il Muro di Berlino, analogo nella funzione ma fisicamente separato da essa, il confine misurava 1.393 km e correva dal mar Baltico alla frontiera con la Cecoslovacchia. Fu costituito formalmente il 1º luglio 1945 come confine tra le Zone di occupazione della Germania britannica, statunitense e francese e la zona di occupazione sovietica della Germania. Sul lato orientale divenne una delle frontiere più fortificate, definita da una linea continua di alte recinzioni metalliche, muri, fili spinati, fossati, torrette d'osservazione, allarmi, trappole e campi minati. Era pattugliato da 50.000 guardie armate della DDR a fronte di decine di migliaia di guardie e militari della Germania Ovest, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Nelle immediate retrovie del confine, erano di stanza oltre un milione di militari della NATO e del Patto di Varsavia. Il confine fu la manifestazione fisica della metaforica cortina di ferro di Winston Churchill che separava i blocchi sovietico e occidentale durante la guerra fredda, segnando il confine tra i due sistemi ideologici della democrazia capitalista e del socialismo popolare. Fortificato a più riprese dalla Germania Est tra il 1952 e la fine degli anni 1980, fu realizzato per prevenire un eventuale attacco da parte occidentale in Oriente. Si calcola che nei suoi 45 anni di esistenza siano morte circa 1.000 persone nel tentativo di attraversarlo, per andare in ambo gli Stati. Causò degrado economico e sociale su entrambi i lati; i cittadini che vivevano nelle sue vicinanze furono sottoposti a restrizioni draconiane.Il più noto Muro di Berlino ne era fisicamente separato, meno complesso e molto più corto - 144 km - ed era una barriera che circondava Berlino Ovest, essendo stata Berlino suddivisa in zone di influenza come il resto della Germania nonostante si trovasse in piena zona di occupazione sovietica, facendone una enclave. Il 9 novembre 1989 il governo della Germania Est annunciò l'apertura del Muro di Berlino e della frontiera intra-tedesca. Nei giorni successivi, milioni di cittadini tedesco-orientali si recarono a ovest, centinaia di migliaia si trasferirono permanentemente e i controlli di frontiera erano divenuti poco più di una formalità. Il confine tra le due Germanie fu completamente abbandonato il 1º luglio 1990, esattamente 45 anni dopo la sua creazione e solo tre mesi prima della Riunificazione tedesca. Poco rimane delle fortificazioni allora esistenti. Il suo percorso è divenuto parte di una "European Green Belt" che collega parchi nazionali e riserve naturali lungo il tracciato di quella che era la "cortina di ferro" dal circolo polare artico al mar Nero. Lungo il suo tracciato, musei, memoriali e elementi conservati delle strutture originarie ricordano la divisione e la riunificazione della Germania.
Uno Stato socialista o Repubblica popolare è uno Stato governato da un partito politico che dichiara la sua lealtà ai princìpi del marxismo-leninismo e del socialismo in generale. Altri termini utilizzati per indicare una simile forma statuale sono repubblica democratica (poco usata per evitare confusioni con le repubbliche parlamentari), democrazia popolare, repubblica socialista, Stato operaio, semistato o anche stato comunista. L'espressione stato socialista può indurre equivoci con altre forme di socialismo, dove il socialismo di stato è visto come il fine (ad esempio il socialismo arabo, il socialismo democratico, l'eurocomunismo o il socialismo del XXI secolo: tuttavia a livello politico spesso viene usata la denominazione stato socialista o repubblica popolare anche per questi stati), mentre nelle repubbliche popolari altro non è che uno stadio intermedio verso il raggiungimento del comunismo, una fase finale nella quale si è conseguita l'estinzione dello Stato e la fine della divisione in classi sociali.
La Repubblica Ceca (in ceco: Česká republika, ), conosciuta anche come Cechia (Česko), è uno stato membro dell'Unione europea che non ha adottato l'euro, situato nell'Europa centrale. Confina a sud-est con la Slovacchia, a sud con l'Austria, a ovest con la Germania e a nord con la Polonia. È uno stato senza sbocco al mare. La sua capitale è Praga. È formata storicamente da tre grandi regioni: Boemia (ovest), Moravia (est) e Slesia (divisa con la Polonia). Nata il 1º gennaio 1993, assieme alla Slovacchia, dalla pacifica scissione della Cecoslovacchia, che già dal 1990 aveva assunto il nome di Repubblica Federale Ceca e Slovacca, la Repubblica Ceca fa parte dell'Unione europea e della NATO ed è uno degli stati più sicuri al mondo, secondo il Global Peace Index 2019.
Il socialismo è un ampio complesso di ideologie, orientamenti politici, movimenti e dottrine che tendono a una trasformazione della società in direzione dell'uguaglianza, o comunque della proporzionalità, di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico. Si può definire come un modello o sistema economico che rispecchia il significato di "sociale", che pensa cioè a tutta la popolazione. Originariamente tutte le dottrine e movimenti di matrice socialista miravano a realizzare degli obiettivi attraverso l'abolizione delle classi sociali e la soppressione totale della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio. Fino al 1848, i termini socialismo e comunismo erano considerati intercambiabili. In quell'anno, nel Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels, si opera la suddivisione tra "socialismo utopistico" e "socialismo scientifico", che essi chiamano anche "comunismo" per evidenziarne polemicamente le differenze con il primo. Oggi il socialismo rappresenta dunque un'ideologia staccata dal comunismo, per quanto ne condivida a volte alcuni presupposti marxisti, ed è in grande parte rappresentato dal socialismo liberale e dalla socialdemocrazia, tipi di socialismo che non mirano al superamento del capitalismo (o comunque non ad una sua totale soppressione), bensì ad un miglioramento in senso socialista all'interno della società attuale, e spesso al raggiungimento di un sistema economico misto.
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