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Autore principale: Osservatorio astrofisico, arcetri
Pubblicazione: Firenze : Tip. G. Carnesecchi e Figli, 1896
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La storia dell'astronomia, probabilmente la più antica delle scienze naturali, si perde nell'alba dei tempi, antica quanto l'origine dell'uomo. Il desiderio di conoscenza ha sempre incentivato gli studi astronomici sia per motivazioni religiose o divinatorie, sia per la previsione degli eventi: agli inizi l'astronomia coincide con l'astrologia, rappresentando allo stesso tempo uno strumento di conoscenza e potere; solo dopo l'avvento del metodo scientifico si è giunti a una separazione disciplinare netta tra astronomia e astrologia. Fin dai tempi antichi, gli uomini hanno appreso molti dati sull'universo semplicemente osservando il cielo; i primi astronomi si servirono unicamente della propria vista o di qualche strumento per calcolare la posizione degli astri. Nelle società più antiche la comprensione dei "meccanismi celesti" contribuì alla creazione di un calendario legato ai cicli stagionali e lunari, con conseguenze positive per l'agricoltura. Sapere in anticipo il passaggio da una stagione all'altra era di fondamentale importanza per le capacità di sopravvivenza dell'uomo antico. Pertanto l'investigazione della volta celeste ha costituito da sempre un importante legame tra cielo e terra, tra uomo e Dio. Con l'invenzione del telescopio l'uomo è riuscito ad indagare più a fondo sulle dinamiche celesti, aprendo finalmente una "finestra" sull'universo e le sue regole. Sarà poi l'evoluzione tecnica e l'avvio delle esplorazioni spaziali ad ampliare ulteriormente il campo di indagine e le conoscenze del cosmo.
L'astronomia in Cina ha una lunga tradizione: gli storici indicano che i Cinesi furono a livello globale i più assidui e accurati osservatori dei fenomeni celesti prima degli Arabi. I nomi delle stelle, in seguito categorizzati nelle ventotto case lunari, sono stati trovati sugli ossi oracolari portati alla luce ad Anyang, risalenti alla media dinastia Shang (età del bronzo cinese), e il nucleo del sistema delle case lunari (xiù: 宿) sembra aver preso forma verso il tempo del re Wu Ding (1339-1281 a.C.).Le registrazioni dettagliate delle osservazioni astronomiche cominciarono durante il periodo dei regni combattenti (IV secolo a.C.) e fiorirono dal periodo Han in avanti. L'astronomia cinese era equatoriale, incentrata com'era sull'osservazione ravvicinata delle stelle circumpolari, ed era basata su principi diversi da quelli prevalenti nell'astronomia tradizionale occidentale, dove le levate e i tramonti eliaci delle costellazioni zodiacali formavano la struttura base dell'eclittica.Alcuni elementi dell'astronomia indiana raggiunsero la Cina con l'espansione del buddhismo dopo la dinastia Han orientale (25-220 d.C.), ma l'incorporazione più dettagliata del pensiero astronomico indiano avvenne durante la dinastia Tang (618-907), quando numerosi astronomi indiani si trasferirono nella capitale cinese, e studiosi cinesi come il grande monaco buddhista tantrico e matematico Yi Xing padroneggiarono il suo sistema. Gli astronomi islamici medievali collaborarono strettamente con i loro colleghi cinesi durante la dinastia Yuan e, dopo un periodo di relativo declino durante la dinastia Ming, l'astronomia fu rivitalizzata sotto lo stimolo della cosmologia e della tecnologia occidentale dopo che i Gesuiti fondarono le loro missioni. Il telescopio fu introdotto nel XVII secolo. Nel 1669, l'antico Osservatorio imperiale di Pechino fu completamente riprogettato e dotato di nuove apparecchiature sotto la direzione di Ferdinand Verbiest. Oggi, la Cina continua a essere attiva nell'astronomia, con molti osservatori e un proprio programma spaziale.
Col termine astronomia babilonese si intendono le teorie e i metodi sviluppati in Mesopotamia (la "terra fra i fiumi" Tigri ed Eufrate, situata nel Sud dell'attuale Iraq), in particolare dai seguenti popoli: Sumeri, Accadi, Babilonesi e Caldei. Le loro avanzate conoscenze astronomiche influenzarono successivamente la cultura scientifica di egizi, indiani e greci. Ed in effetti la astronomia mesopotamica rappresenta la prima fase dell'astronomia occidentale.Legata alla nascita dell'astronomia, ed anzi propedeutica ad essa, è la creazione della più antica forma di scrittura, quella cuneiforme, elaborata dai Sumeri attorno al 3500 - 3000 a.C. Sebbene i Sumeri si limitassero ad osservazioni astronomiche abbastanza semplici, tuttavia esse posero le basi del successivo e sofisticato sistema astronomico babilonese. La teologia astrale, la quale riteneva che alla base dell'universo vi fossero degli dèi corrispondenti a corpi celesti, fu elaborata dai Sumeri e successivamente ripresa ed integrata dagli altri popoli mesopotamici. Lo sviluppo di tale teologia è anch'esso legato allo sviluppo dell'astronomia. Utilizzavano inoltre il sistema di numerazione sessagesimale, che semplificava il difficile compito di registrare sia numeri molto grandi che numeri molto piccoli. La pratica moderna di dividere un cerchio in 360 gradi, di 60 minuti ciascuno, iniziò presso di loro. Durante l'VIII ed il VII secolo a.C., gli astronomi babilonesi svilupparono un sistema empirico di approccio alla materia. Fu questo un importante contributo sia per l'astronomia che per la filosofia della scienza, tanto che molti studiosi si riferiscono a questo nuovo approccio come alla prima rivoluzione scientifica. Questo nuovo sistema venne poi adottato nell'astronomia greca ed ellenistica. Le fonti classiche latine e greche utilizzano il termine "Caldei" per indicare gli astronomi della Mesopotamia, i quali erano in realtà dei sacerdoti-scribi specializzati in astrologia e altre forme divinatorie.
L'astronomia è la scienza che si occupa dell'osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. Studia le origini e l'evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l'universo e che possono essere osservati sulla sfera celeste. È una delle scienze più antiche e molte civiltà arcaiche in tutto il mondo hanno studiato in modo più o meno sistematico il cielo e gli eventi astronomici: egizi e greci nell'area mediterranea, babilonesi, indiani e cinesi nell'Oriente, fino ai maya e agli incas nelle Americhe. Questi antichi studi astronomici erano orientati verso lo studio delle posizioni degli astri (astrometria), la periodicità degli eventi e la cosmologia e quindi, in particolare per questo ultimo aspetto, l'astronomia antica è quasi sempre fortemente collegata con aspetti religiosi. Oggi, invece, la ricerca astronomica moderna è praticamente sinonimo di astrofisica. L'astronomia non va confusa con l'astrologia, una pseudoscienza che sostiene che i moti apparenti del Sole e dei pianeti nello zodiaco influenzino in qualche modo gli eventi umani, personali e collettivi. Anche se le due discipline hanno un'origine comune, esse sono totalmente differenti: gli astronomi hanno abbracciato il metodo scientifico sin dai tempi di Galileo, a differenza degli astrologi. L'astronomia è una delle poche scienze in cui il lavoro di ricerca del dilettante e dell'amatore (l'astrofilo) può giocare un ruolo rilevante, fornendo dati sulle stelle variabili o scoprendo comete, nove, supernove, asteroidi o altri oggetti.
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