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La pianificazione territoriale è la disciplina che regola l'utilizzo del territorio ed organizza lo sviluppo delle attività umane svolte su di esso: proprio per questo è una disciplina che coinvolge gli aspetti geologici, architettonici, ingegneristici e produttivi di un'area. Lo scopo di una buona pianificazione territoriale è organizzare una corretta interazione tra le attività umane e il territorio su cui esse sono svolte, in modo da dare vita ad uno sviluppo territoriale sicuro ed uno sviluppo produttivo economicamente sostenibile. Fanno parte della pianificazione territoriale l'insieme degli strumenti mediante i quali lo Stato si sforza di ripartire geograficamente la popolazione e le attività economiche, per rendere più omogeneo il territorio, accelerarne o regolarne lo sviluppo, o ancora migliorare la posizione di un'area nel gioco della concorrenza internazionale. Anche il semplice tracciamento delle vie di comunicazione, così come le grandi opere pubbliche, hanno infatti ripercussioni sulla strutturazione della vita economica: la visione unitaria delle strutture urbane nel contesto delle reti stradali, dei sistemi produttivi e/o abitativi, nonché dei valori ambientali distribuiti anche al loro esterno, determina l'approccio analitico tipico della pianificazione territoriale. La pianificazione territoriale si occupa anche di studiare e regolamentare i processi di gestione del territorio e di valutarne le conseguenti dinamiche evolutive, è l'attività attraverso la quale si definiscono gli assetti complessivi dell'ambiente: rappresenta uno degli strumenti funzionali all'analisi e alla valutazione degli effetti che specifiche azioni progettuali possono avere sul territorio ed ha lo scopo di arginare e regolare fenomeni quali lo sfruttamento delle risorse naturali o una crescita economica e tecnologica disorganizzata o non regolamentata. Una buona pianificazione può essere descritta come quell'insieme di azioni programmate, volte ad affrontare e risolvere i problemi reali, attraverso delle scelte progettuali disegnate su strategie partecipative e basate sulla consapevolezza dell'incertezza di controllare gli eventi futuri. Il labile equilibrio di coesistenza tra dinamiche antropiche e il sistema ambientale, hanno fatto sì che i processi di trasformazione territoriale siano diventati oggetto di interesse scientifico e abbiano assunto notevole rilevanza politica. I principi che ispirano le moderne teorie della pianificazione devono seguire linee progettuali coerenti con i principi di sviluppo sostenibile e di tutela dell'ambiente, sia nel tentativo di porre un freno all'antropizzazione, la cui espansione frenetica è capace di trasformare in modo irreversibile i sistemi naturali, sia nel tentativo di migliorare la qualità di vita delle generazioni presenti e future. L'informazione, il dialogo, la valutazione e la decisione costituiscono i fondamenti della pianificazione territoriale. L'analisi di tali forme di conoscenza e l'utilizzo delle migliori tecnologie informatiche, la cui tecnica permette di agevolare l'elaborazione dell'informazione e di ottimizzazione i metodi di valutazione e i criteri di scelta, consentiranno di conseguire le migliori soluzioni tecniche e progettuali al fine di raggiungere gli obiettivi desiderati.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Firenze (AFI: /fiˈrεnʦe/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjoˈrɛnʦa/) è una città italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia. Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento – la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
Tursi (AFI: ['tursi]; Turse in dialetto tursitano; Thyrsoi, Θυρσοί in greco; Tursium in latino) è un comune italiano di 4 901 abitanti della provincia di Matera in Basilicata, elevato a città con decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 4 maggio 2006. Nel comune vi ha sede la Comunità Montana Basso Sinni. Il centro urbano si è sviluppato a cominciare dal V secolo nell'intorno del castello, nel 1561 era tra i più popolosi e nel 1601 era la città della provincia del regno con il maggior numero di fuochi, ne contava 1799, prima di Melfi 1772, Venosa 1095, Potenza 1082 e Tricarico 1073. Nel 968, in epoca bizantina, Tursi divenne capoluogo del thema di Lucania, e sede vescovile di rito greco. Dall'inizio del XVIII secolo e fino alla riforma borbonica del 1816, Tursi è stato il primo dei quattro ripartimenti della regione, vi aveva sede il Regio Percettore di Basilicata e i suoi confini, estesi fino al mar Ionio, comprendevano la torre di Trisaja, a sud della foce del fiume Sinni, una delle sette torri costiere del Regno di Napoli a protezione della costa jonica lucana. La città a vocazione prevalentemente agricola, è conosciuta per le sue arance (i partajall), in modo particolare per una varietà chiamata "Arancia Staccia" coltivata esclusivamente tra i territori di Tursi e Montalbano Jonico.
Trento (AFI: /ˈtrɛnto/, ; Trènt in dialetto trentino, Trént in dialetto roveretano, Trënt in ladino, Tria in cimbro, Trea't in mocheno, Trient in tedesco) è un comune italiano di 120 899 abitanti, capoluogo della provincia autonoma di Trento e della regione Trentino-Alto Adige.
Il Pantheon (in greco antico: Πάνθεον [ἱερόν], Pántheon [hierón], «[tempio] di tutti gli dei»), in latino classico Pantheum, è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano tra il 120 e il 124 d.C., dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.È composto da una struttura circolare unita a un portico in colonne corinzie (otto frontali e due gruppi di quattro in seconda e terza fila) che sorreggono un frontone. La grande cella circolare, detta rotonda, è cinta da spesse pareti in muratura e da otto grandi piloni su cui è ripartito il peso della caratteristica cupola emisferica in calcestruzzo che ospita al suo apice un'apertura circolare detta oculo, che permette l'illuminazione dell'ambiente interno. L'altezza dell'edificio calcolata all'oculo è pari al diametro della rotonda, caratteristica che rispecchia i criteri classici di architettura equilibrata e armoniosa. A quasi due millenni dalla sua costruzione, la cupola intradossata del Pantheon è ancora oggi una delle cupole più grandi di tutto il mondo, e nello specifico la più grande costruita in calcestruzzo romano.All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana chiamata Santa Maria della Rotonda o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni inflitte dai papi agli edifici della Roma classica. Gode del rango di basilica minore ed è l'unica basilica di Roma oltre a quelle patriarcali ad avere ancora un capitolo. Gli abitanti di Roma lo chiamavano popolarmente la Rotonna ("la Rotonda"), da cui derivano anche il nome della piazza e della via antistanti. Proprietà demaniale dello Stato Italiano, dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo ha gestito tramite il Polo museale del Lazio, e dal dicembre 2019 attraverso la Direzione Musei statali di Roma. Nel 2019 ha fatto registrare 8.955.569 visitatori, risultando il sito museale statale italiano più visitato.
Il teatro greco di Siracusa è un teatro costruito nella sua prima fase nel V secolo a.C., situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite e rifatto nel III secolo a.C. e ancora ritrasformato in epoca romana.
La provincia di Pesaro e Urbino (Pruvincia' d' Pésr e d'Urbìn in dialetto gallo-piceno) è un ente locale territoriale delle Marche che conta 357 137 abitanti. Il capoluogo di provincia è Pesaro, dove si trova la sede dell'amministrazione provinciale. La sigla della provincia è dal 1999 «PU»; in precedenza essa era «PS», quando le rivendicazioni di Urbino (che all'epoca era co-capoluogo) furono accolte con la variazione della sigla. La provincia conta 52 comuni. Affacciata ad est sul mar Adriatico, confina a nord con l'Emilia-Romagna (provincia di Rimini) e con la Repubblica di San Marino, a sud-est con la provincia di Ancona, a sud-ovest con l'Umbria (provincia di Perugia), e a ovest con la Toscana (provincia di Arezzo). Corrisponde in gran parte alla regione storico-geografica del ducato di Urbino. Secondo alcune fonti, da un punto di vista strettamente geografico, il nord della provincia di Pesaro e Urbino, dalle pendici meridionali del monte Carpegna fino al promontorio di Focara, fa parte della Romagna. Secondo altre fonti, invece, il confine geografico ricalca quello amministrativo, nessuna zona del territorio provinciale risulta appartenente geograficamente alla Romagna e la foce del fiume Tavollo è dunque confine sia geografico, sia amministrativo. Anche il resto della provincia, pur essendo geograficamente parte dell'Italia centrale, è legato storicamente, culturalmente e linguisticamente alla Romagna e all'Italia settentrionale, così come i flussi socioeconomici indicano che questa provincia gravita su Bologna e sul Nord Italia in generale. Alcuni studi geoeconomici inseriscono Pesaro, polo urbano principale della provincia, nell'area metropolitana Rimini-Cesena-Pesaro. Secondo altre fonti, invece, Pesaro appartiene all'area metropolitana definita "città lineare adriatica", che comprende tutte le città costiere della provincia di Rimini, delle Marche, dell'Abruzzo e del Molise. In provincia si parla comunemente l'italiano, ma è anche largamente diffuso per cultura e tradizione il gallo-piceno. Esso appartiene al gruppo linguistico gallo-italico, come il romagnolo, l'emiliano, il lombardo, il piemontese e altri dialetti o lingue settentrionali. Le sue caratteristiche peculiari variano da zona a zona. Il gallo-italico della provincia, quello del circondario di Senigallia, del Conero (in provincia di Ancona) e della provincia di Massa e Carrara, sono i più meridionali del gruppo e le zone in cui sono diffusi sono le uniche del Centro Italia ove si parli un idioma italiano settentrionale. Sul territorio sono presenti minoranze linguistiche umbre.
La Regione ecclesiastica Toscana è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia. Il suo territorio corrisponde all'incirca a quello della regione amministrativa della Toscana.
La storia della Lombardia riguarda le vicende storiche relative alla regione italiana della Lombardia.
Il palazzo delle Terme Berzieri, noto anche come Thermae Berzieri, è un edificio dalle forme liberty e déco, situato in piazza Berzieri a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma; è considerato un esempio unico di Art déco termale; importante stabilimento termale, ospita al suo interno, oltre a un centro benessere, l'Istituto chimico, con officina farmaceutica e cosmetica.
La pagina illustra una essenziale bibliografia su Chieti, la sua storia, l'arte, le tradizioni. L'elenco è dato seguendo l'ordine alfabetico dei cognomi degli autori.
Fica e figa sono termini volgari della lingua italiana di uso comune impiegati per indicare una parte dell'apparato genitale femminile, ossia la vulva e, per estensione, anche la stessa vagina. Come il termine cazzo, non si tratta di semplici sinonimi del termine anatomico, bensì rappresentano una forma dell'espressività letteraria e popolare. Il termine viene dal tardo latino fica "frutto del fico", come femminile di ficus, "l'albero del fico" (Ficus carica) ma anche dell'apparato sessuale femminile. La dicotomia al frutto del fico usata in latino infatti è sempre parallela alla parte anatomica femminile, fatto lamentato dallo stesso Aristotele, (300 a.C.). Il significato per la parte sessuale femminile era già presente nella parola greca (συκον) sykon "fico", usato gìà da Aristofane nelle proprie commedie. Si tratterebbe quindi di un calco che dal greco è passato alla lingua italiana tramite il tardo latino. Il termine greco però deriva direttamente attraverso il fenicio dal precedente accadico: pīqu, ovvero sīqu (2300 A. C) in cui assume propriamente e solo il significato comune dell'organo sessuale, ed anche a verbi ed aggettivi associati alla copula ed alla penetrazione. In latino venne usato in parallelo come termine più gentile per sostituire il più volgare cunnus (in italiano conno, termine poco usato) e viene descritto come una ferita in locis uericundioribus, ovvero nei posti più vergognosi. L'assunzione semantica del termine con valore prettamente sessuale, presto trasformato in senso osceno, ha fatto sì che, molto più tardi con la formazione del volgare, il nome del frutto dell'albero del fico in italiano, venisse "censurato" e passato al maschile, così come è l'albero, cioè "fico", in deroga all'usuale regola della lingua italiana (mela frutto del melo, pera frutto del pero ecc.), dove il nome del frutto è il nome dell'albero passato al femminile. Nei dialetti e nelle lingue romanze in cui fica non ha assunto il senso primario di "vulva", il frutto è rimasto al femminile (ad esempio francese la figue, nel napoletano, nel ligure, nei dialetti reggino e salentino fica o figa). In tali linguaggi il significato sessuale od osceno è espresso da altri termini. In alcuni dialetti italiani meridionali si usano termini direttamente derivanti dal lemma latino cunnus. Ad esempio cunno o cunnu nel catanzarese viene utilizzato sia nel significato di "apparato genitale femminile" sia come offesa per l'interlocutore. Nell'accezione dispregiativa vuole indicare la scarsa intelligenza della persona apostrofata con questo termine, nei significati di fesso, bonaccione, tonto, imbecille. Nella variante campidanese della Lingua sarda, invece, il termine cunnu indica esclusivamente l'apparato genitale e viene usato anche, nel gergo giovanile cagliaritano, il termine "cunnata", con cui si intende una cosa bella, gradevole, come nell'equivalente italiano "figata". Il termine fa parte di uno dei filoni principali della letteratura - a volte anche alta - e dello scrivere tipico della goliardia. Termini volgari analoghi in altre lingue sono cunt in inglese, con in francese e coño in spagnolo, tutti e tre dal latino cunnus.
Il Teatro del Popolo è un teatro di Rapolano Terme, di proprietà della locale Associazione Filarmonico Drammatica di Rapolano Terme. Per iniziativa della locale Società Filarmonica Rapolano Terme, intorno alla metà dell'ultimo decennio dell'800, ebbe un suo teatro "destinato al culto della civiltà". Il teatro, progettato dall'architetto senese Bettino Marchetti, presentava la tipica forma del teatro all'italiana con pianta a ferro di cavallo e 33 palchi divisi in due ordini e un loggione; la sala, al posto del primo ordine di palchi, presenta un loggiato che attraverso eleganti colonne permette l'accesso alle poltrone da tutto il perimetro della sala. Gestito dal 1914 da una nuova Società che univa la Filarmonica e la Drammatica il teatro ha ospitato compagnie di passaggio e dagli anni trenta iniziò anche un'attività di cinematografo. Per assolvere a questa nuova funzione, il palco centrale del secondo ordine venne trasformato in cabina di proiezione. Dopo essere divenuto sede del Partito Fascista e aver riportato gravi danni nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, fu prontamente ricostruito e riprese la sua attività nel 1946. Nel 1983 ha subìto un importante intervento di restauro strutturale e delle decorazioni con il rifacimento del tetto, dei solai dei palchi, dell'impianto elettrico e della decorazione della volta. L'attuale redazione si deve a un ulteriore opera di adeguamento realizzata fra il 1985 e il 2001 su progetto dell'architetto Claudio Starnini. Oggi il teatro, conservando l'originario aspetto di sala teatrale di forme eclettiche tipiche della fine dell'800, costituisce una struttura di medie dimensioni particolarmente adatta alle iniziative culturali del capoluogo e dell'area senese. Nel 1995 è stato dichiarato bene culturale di interesse storico artistico dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali. Così recuperato il teatro, grazie anche al patrocinio dell'Amministrazione Comunale, oltre a una stagione teatrale di tutto rispetto e con largo seguito di pubblico, ospita anche interessanti iniziative: il premio letterario internazionale "Il Molinello" e la rassegna nazionale "La Goccia d'oro". E ancora, la Società Filarmonica, caso abbastanza raro e significativo di gestione di uno spazio teatrale quasi esclusivamente con l'opera di volontariato dei suoi soci, gestisce una scuola di teatro per ragazzi.
Serre di Rapolano è una frazione del comune di Rapolano Terme, in provincia di Siena. Il borgo di Serre è arroccato su una collina a ridosso di un varco che si apre tra la valle del Sentino e l'Ombrone. Sin dall'antichità veniva estratto un travertino tra i più pregiati: oggi le cave sono in parte dismesse. Il paese di Serre è noto per la presenza dell'antica grancia, appartenuta all'ospedale Santa Maria della Scala. Oggi la grancia è in parte visitabile.
Il Palazzo Rangoni Farnese è un edificio dalle forme barocche, situato in strada della Repubblica 39 a Parma; costituisce la sede della Prefettura di Parma.
Il Palazzo della Pilotta, chiamato anche semplicemente la Pilotta, è un vasto complesso di edifici che si trova nel centro storico di Parma, situato tra piazzale della Pace e il Lungoparma. Il nome deriva dal gioco della pelota basca, praticato dai soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, originariamente detto appunto della pelota. Attualmente è sede del Museo archeologico nazionale, della Galleria nazionale, della Biblioteca Palatina e del Museo Bodoniano. Nel 2016 il complesso ha fatto registrare 89.478 visitatori.Il complesso è di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2016 lo ha annoverato tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale.
Palazzo Tornabuoni (o Tornabuoni-Corsi-Salviati) è un palazzo del centro storico di Firenze, situato tra via de' Tornabuoni 16 (dove dà il nome alla strada), via degli Strozzi, via de' Corsi e via dei Pescioni: occupa dunque quasi un intero isolato.
Il Piemonte (AFI: /pje'monte/; Piemont [pje'mʊnt] in piemontese, in occitano e in francoprovenzale; Piemont [pje'mont] in walser; Piémont [pje.mɔ̃] in francese) è una regione a statuto ordinario di 4 289 836 abitanti dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo amministrativo – nonché capitale storica – la città di Torino. Confina ad ovest con la Francia (regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra), a nord-ovest con la Valle d'Aosta, a nord con la Svizzera (cantoni Vallese e Ticino), ad est con la Lombardia, a sud-est per un breve tratto con l'Emilia-Romagna e a sud con la Liguria. È la seconda regione italiana per superficie, settima per numero di abitanti, seconda per maggior numero di comuni, la più occidentale d'Italia e fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo, della Macroregione alpina e, limitatamente ai territori delle province di Novara e VCO, della Regio Insubrica. È inoltre la quarta regione per esportazioni, con una quota del 10% sul totale nazionale, e quinta per valore del prodotto interno lordo (PIL), con circa 143 miliardi di euro totali. Il reddito pro capite è superiore alla media italiana.
Spinello di Luca Spinelli, comunemente noto come Spinello Aretino (Capolona (Arezzo), 1350 circa – 14 marzo 1410), è stato un pittore italiano, tra i più attivi in Toscana nella seconda metà del Trecento.
Sampierdarena (un tempo San Pier d'Arena, San Pê d'Ænn-a o Sanpedænn-a in genovese, pronuncia [saŋˈpeˈdɛŋa]) è uno dei più popolosi quartieri di Genova. Comune autonomo dal 1798 fino al 1926, quando insieme con altri diciotto comuni del genovesato fu inglobato nel comune di Genova, era un'importante cittadina industriale alle porte del capoluogo ligure; nella ripartizione amministrativa del comune fu dal 1969 una "delegazione" e dal 1978 una "circoscrizione". Nella nuova ripartizione in vigore dal 2005 fa parte del Municipio II Centro Ovest, assieme al quartiere di San Teodoro.
Le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), in Italia, sono dei cittadini che mettono a disposizione il loro tempo svolgendo funzioni di tutela del territorio, fanno capo e sono regolamentate dalle Regioni. Le prime a comparire in Italia furono le Guardie Ecologiche lombarde con la legge regionale 29 dicembre 1980 n.105. In molte regioni rientrano nell'apparato della protezione civile.
Gambassi Terme è un comune italiano di 4 798 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.
Il Piano di governo del territorio (abbreviato in PGT) è uno strumento urbanistico introdotto nella Regione della Lombardia dalla legge regionale lombarda n. 12 dell'11 marzo 2005. Il PGT ha sostituito il Piano regolatore generale come strumento di pianificazione urbanistica a livello comunale e ha lo scopo di definire l'assetto dell'intero territorio comunale.