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La storia della creazione in Genesi è il racconto della creazione nell'ebraismo e nel cristianesimo ed è suddiviso in due parti, che all'incirca corrispondono ai primi due capitoli del libro della Genesi. Nella prima parte, da Genesi 1:1 a Genesi 2:3, Elohim – la parola ebraica generica per riferirsi a Dio – crea il mondo in sei giorni, poi si riposa nel settimo giorno, lo benedice e lo santifica. Dio crea con un comando verbale ("Sia la..."), il che implica un paragone con il re, che deve solo parlare perché le cose succedano, e nomina gli elementi del cosmo mentre li crea, secondo l'antico concetto comune che le cose non esistono veramente finché non sono nominate. Nella seconda parte, Genesi 2:4-24, Yahweh, il nome personale di Dio, forma il primo uomo dalla polvere, lo pone nel Giardino dell'Eden e alita il suo soffio divino nell'uomo che quindi diventa in ebraico: נֶפֶש? nephesh, un essere vivente; l'uomo "condivide" nephesh con tutte le creature, ma solo dell'uomo si descrive questo atto vivificante da parte di Dio. L'uomo dà i nomi agli animali, affermando così la sua autorità nell'ambito della creazione divina, e Dio crea la prima donna, Eva, plasmandola dal corpo dell'uomo.Un'ipotesi comune tra gli studiosi testamentari è che la prima maggiore stesura del Pentateuco (la serie di cinque libri, che inizia con Genesi e termina con il Deuteronomio) sia stata composta alla fine del VII o VI secolo a.C. (la fonte jahvista), e che questa sia stata successivamente ampliata da altri autori (la fonte Sacerdotale) in un'opera molto simile a quella che abbiamo oggi. (Nella storia della creazione le due fonti appaiono in ordine invertito: Genesi 1:1-2:3 è Sacerdotale e Genesi 2:4-24 è Jahvista). Attraverso la narrazione combinata passa una critica della teologia mesopotamica della creazione: Genesi afferma il monoteismo e nega il politeismo, inserendo temi dalla mitologia mesopotamica, ma adattandola alla fede in un unico Dio di Israele. Robert Alter ha descritto la narrazione combinata come "convincente nel suo carattere archetipico, nel suo adattamento del mito a fini monoteistici"..
In ambito religioso e teologico, con il termine creazione si indica l'opera di una o più divinità che, per propria volontà, dà luogo al creato, ossia con un atto deliberato porta all'esistenza ciò che prima non esisteva. Questo processo potrebbe essere concepito come istantaneo, oppure esplicandosi in un cammino evolutivo più o meno complesso, riferibile sia all'origine del mondo che dei singoli esseri viventi.
Zygmunt Bauman (Poznań, 19 novembre 1925 – Leeds, 9 gennaio 2017) è stato un sociologo, filosofo e accademico polacco.
Gli studi traduttivi sono un'area accademica di studi interdisciplinari che indaga sulla teoria, descrizione e utilizzo della traduzione, interpretazione e localizzazione. Come ambito interdisciplinare, gli studi traduttivi attingono a svariate branche del sapere che si legano allo studio della traduzione. Tra queste troviamo la letteratura comparativa, l’informatica, la storia, la filologia, la filosofia, la semiotica e la terminografia. Il termine "studi traduttivi" fu coniato da James S. Holmes, lo studioso americano che lavorava ad Amsterdam, nel suo articolo The name and nature of translation studies, considerato pietra miliare per l’intero sviluppo della disciplina. In inglese il termine traslatologia viene utilizzato raramente (ancora meno frequente traduttologia) per riferirsi agli studi traduttivi, mentre, per quanto riguarda il francese, il termine corrispondente è solitamente traductologie (come in Société Française de Traductologie). Negli Stati Uniti il termine più comunemente utilizzato è Translation and Interpreting Studies (come in American Translation and Interpreting Studies Association), anche se gli studiosi europei includono l’interpretazione all’interno degli stessi studi traduttivi (come in European Society for Translation Studies).
Teologia dell'Olocausto (dal greco ὁλόκαυστος (olokaustos, "bruciato interamente", a sua volta composta da ὅλος /holos, "tutto intero", e καίω / kaio, "brucio") si riferisce ad un corpo di dibattiti e riflessioni teologiche e filosofiche, e relativa letteratura, nell'ambito dell'Ebraismo, che tenta di affrontare con diverse opinioni contrastanti, il ruolo di Dio nell'universo e nel mondo del genere umano, alla luce dell'Olocausto avvenuto dai primi anni 1930 fino al 1945, quando circa 11 milioni di persone, tra cui 6 milioni di Ebrei, sono stati sterminati in un genocidio perpetrato dal regime nazista e suoi alleati. La "Teologia dell'Olocausto" viene anche definita come "Theologie nach Auschwitz" (dal tedesco: "teologia dopo Auschwitz" o "teologia post-Auschwitz"), a causa della pratica comune di utilizzare Auschwitz come sineddoche dell'Olocausto nel suo complesso.
La Creazione di Adamo è un affresco (280x570 cm) di Michelangelo Buonarroti, databile al 1511 circa e facente parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, nei Musei Vaticani a Roma, commissionata da Papa Giulio II. Si tratta dell'episodio più celebre della Sistina e una delle icone più note e celebrate dell'arte universale, oggetto di innumerevoli citazioni, omaggi e parodie.
Gottfried Wilhelm von Leibniz (pronuncia tedesca [ˈlaɪ̯pnɪʦ]; latinizzato in Leibnitius, e talvolta italianizzato in Leibnizio; tedesco e francese desueto Leibnitz; Lipsia, 1º luglio 1646 – Hannover, 14 novembre 1716) è stato un filosofo, matematico, scienziato, logico, teologo, linguista, glottoteta, diplomatico, giurista, storico, magistrato tedesco. E' uno dei massimi esponenti del pensiero occidentale, nonché una delle poche figure di "genio universale"; la sua applicazione intellettuale a pressoché tutte le discipline del sapere ne rende l'opera vastissima e studiata ancor oggi trasversalmente. A lui, assieme a Isaac Newton, vengono generalmente attribuiti l'introduzione e i primi sviluppi del calcolo infinitesimale, in particolare il concetto di integrale, per il quale si usano ancora oggi molte sue notazioni. A Leibniz si devono i termini "funzione", che egli usò per individuare le proprietà di una curva, tra cui l'andamento, la pendenza, la corda, la perpendicolare in un punto, e "dinamica".Considerato il precursore dell'informatica, della neuroinformatica e del calcolo automatico, fu inventore di una calcolatrice meccanica detta Macchina di Leibniz; inoltre alcuni ambiti della sua filosofia aprirono numerosi spiragli sulla dimensione dell'inconscio che solo nel XX secolo, con Sigmund Freud si tenterà di esplorare.
La Librairie philosophique J. Vrin è una libreria situata al numero 6 di place de la Sorbonne a Parigi, nonché una casa editrice francese specializzata nella pubblicazione di libri di filosofia. Fondata da Joseph Vrin nel 1911, nacque come libreria e solo successivamente divenne anche casa editrice.
Il termine Olocausto indica, a partire dalla seconda metà del XX secolo, il genocidio di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista e i loro alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e, per estensione, lo sterminio di tutte le categorie di persone dai nazisti ritenute "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali. Oltre agli ebrei, furono vittime dell'Olocausto le popolazioni slave delle regioni occupate nell'Europa orientale e nei Balcani, e quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, massoni, minoranze etniche come rom, sinti e jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali e portatori di handicap mentali o fisici. Tra il 1933 e il 1945, furono circa 15-17 milioni le vittime dell'Olocausto, di entrambi i sessi e di tutte le età (senza riguardo per anziani e bambini), tra cui 5-6 milioni di ebrei. La parola "Olocausto" deriva dal greco ὁλόκαυστος (holòkaustos, "bruciato interamente"), a sua volta composta da ὅλος (hòlos, "tutto intero") e καίω (kàiō, "brucio") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo. L'Olocausto, in quanto genocidio degli ebrei, è identificato più correttamente con il termine Shoah (in ebraico: שואה?, lett. "catastrofe, distruzione") che ha trovato ragioni storico-politiche nel diffuso antisemitismo secolare. L'eliminazione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933 con la segregazione degli ebrei tedeschi, proseguì, estendendosi a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culminò dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali, e soprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono soluzione finale della questione ebraica. L'annientamento degli ebrei nei centri di sterminio non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato, per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista. Tuttavia, l'idea della "unicità della Shoah" in quanto incommensurabile e non confrontabile con ogni altro evento è assai discussa tra gli storici.
L'ebraismo (in ebraico: יהדות?) indica uno stile di vita sia una tradizione culturale diffusa all'interno del popolo ebraico, nelle varie comunità presenti in tutti i paesi del mondo. Come religione l'odierno ebraismo, detto anche ebraismo rabbinico, è l'evoluzione maggioritaria della religione biblica, frutto secondo la tradizione, dell'alleanza (Berit) tra Dio, indicato nella Torah con il nome di Yahweh, e il popolo ebraico. I suoi testi fondamentali sono la Torah, il Tanakh e la tradizione orale supplementare, rappresentata dai testi della Mishnah e del Talmud.