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Il disturbo ossessivo-compulsivo o DOC (in inglese obsessive-compulsive disorder o OCD) è un disturbo mentale che viene chiamato anche sindrome ossessivo-compulsiva o SOC (in inglese obsessive-compulsive syndrome o OCS). In alcuni testi è conosciuto come disturbo ossessivo-coattivo, sindrome ossessivo-coattiva o semplicemente come disturbo ossessivo e sindrome ossessiva e, prima dell'uscita della terza edizione rivisitata del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-III-R), come (psico) nevrosi ossessivo-compulsiva, (psico) nevrosi ossessivo-coattiva o semplicemente come (psico) nevrosi ossessiva e (psico) nevrosi coatta. In psicoanalisi è tuttora definito nevrosi ossessiva. Tale disturbo consiste in un disordine psichiatrico che si manifesta in una gran varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato dall'anancasmo, una sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire), che tentano di neutralizzare l'ossessione. Il disturbo ossessivo-compulsivo − che era classificato tra i disturbi d'ansia dal DSM-IV-TR, dal 2010 ICD-9-CM, dall'ICD-10 e dal Manuale Merck di diagnosi e terapia − è ormai da molti considerato, in virtù della sua incerta rispondenza al trattamento con farmaci ansiolitici, come entità nosografica autonoma, con un definito nucleo psicopatologico, un decorso e una sintomatologia peculiari, e dei correlati biologici che vanno a poco a poco delineandosi. Nel DSM-5 è stata creata la categoria denominata Disturbi dello spettro ossessivo-compulsivo, comprendenti oltre al DOC vero e proprio, il disturbo da accumulo, il disturbo di dismorfismo corporeo, la tricotillomania, la dermatillomania (disturbo da escoriazione), la sindrome da acquisto compulsivo e tutti i disturbi da controllo degli impulsi (da non confondere con le dipendenze e i disturbi dell'alimentazione, spesso con componente compulsiva). Il disturbo ossessivo-compulsivo d'ansia non deve essere confuso con il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità (OCPD), patologia che appartiene invece ai disturbi di personalità. Il DOC possiede un'alta comorbilità con il disturbo evitante, la fobia sociale, il disturbo schizotipico, diverse fobie e alcuni disturbi dell'umore.
L'Unione Sovietica nella seconda guerra mondiale ha avuto una parte decisiva nella vittoria degli Alleati sulla Germania nazista e le altre potenze dell'Asse nel teatro europeo delle operazioni. L'Armata Rossa sovietica dovette combattere sull'immenso Fronte orientale dal 1941 al 1945 contro la grande maggioranza delle forze armate della Wehrmacht e dei suoi alleati e subì perdite elevatissime nelle grandi battaglie aero-terrestri della lunga campagna all'est. La Wehrmacht tedesca subì oltre l'80% delle sue perdite totali di uomini e mezzi combattendo contro l'Armata Rossa. Dopo un'ambigua politica iniziale di collaborazione con la Germania nazista, codificata nel patto Molotov-Ribbentrop, l'Unione Sovietica sotto la guida di Stalin, nel 1941 si trovò isolata di fronte alla potenza della Wehrmacht tedesca che sferrò un devastante attacco a sorpresa il 22 giugno 1941. Dopo una fase iniziale caratterizzata da gravissime sconfitte e dall'invasione del territorio sovietico dell'Ucraina, Bielorussia, Crimea, paesi baltici, l'Armata Rossa riuscì finalmente a fermare l'avanzata tedesca con la battaglia di Mosca nel dicembre 1941 e a passare alla controffensiva con la decisiva vittoria di Stalingrado nell'inverno 1942-43. Le perdite umane della "Grande guerra patriottica" tra i civili, obiettivo della spietata politica di sterminio e pulizia etnica dei nazisti, e tra i soldati, uccisi o presi prigionieri soprattutto nelle grandi sconfitte iniziali, sono state calcolate in oltre 20 milioni. Nonostante l'inizio catastrofico, Stalin, capo supremo politico e militare dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale riuscì progressivamente a organizzare, impiegando spesso metodi di governo estremamente duri, le forze economiche, politiche e militari del paese, mantenne la coesione nelle varie nazionalità, sostenne e accrebbe il patriottismo tra i popoli sovietici. Le armate sovietiche, potentemente equipaggiate con migliaia di carri armati, cannoni e aerei, e sostenute anche dagli importanti aiuti economici e militari degli Alleati occidentali, terminarono la guerra in Europa con la conquista di Berlino e con la vittoria totale sulla Germania nazista. L'Unione Sovietica nell'agosto 1945 partecipò anche alla guerra contro il Giappone e contribuì, con la riuscita e rapidissima invasione della Manciuria alla resa dell'Impero del Sol Levante. Con la vittoria, l'Unione Sovietica, che al termine della guerra occupava tutte le nazioni dell'Europa centro-orientale e la Germania orientale, conseguì importanti obiettivi politici e accrebbe enormemente il suo prestigio e la sua influenza nel mondo, divenendo la seconda potenza mondiale in accesa rivalità con gli Stati Uniti d'America e il suo sistema di alleanze.
Il risperidone è un farmaco antipsicotico (o neurolettico) di seconda generazione (antipsicotico atipico), sviluppato dall'azienda farmaceutica belga Janssen Pharmaceutica. Negli USA è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) nel 1993 per il trattamento della schizofrenia, oltre che per la mania bipolare e la psicosi in generale. Quattordici anni dopo, il 22 agosto 2007, la stessa FDA ha riconosciuto negli Stati Uniti il risperidone come unico farmaco utilizzabile per il trattamento dei casi di schizofrenia negli adolescenti tra i 13 e i 18 anni e per la cura (con l'aggiunta di sali di litio) dei pazienti tra i 10 e i 18 anni affetti da disturbo bipolare.Il risperidone è stato anche testato e approvato per il trattamento a breve termine del disturbo bipolare e dell'irritabilità di bambini e adolescenti con diagnosi di autismo. Come altri antipsicotici di seconda generazione, il risperidone è utilizzato off-label per il trattamento di altre patologie psichiatriche, come il disturbo ossessivo-compulsivo resistente (a dose più bassa e in concomitanza con gli SSRI), la depressione psicotica e non psicotica, i disturbi di comportamento infantili e la sindrome di Tourette. Nel mondo il risperidone è in vendita con diversi nomi commerciali: Risperdal negli USA, in Canada, in Portogallo, nel Regno Unito e in altri paesi; Ridal in Nuova Zelanda, Rispolept nell'Europa dell'est e sotto il nome di Belivon oppure Rispen in altre regioni del mondo. In Italia la molecola è venduta dalla società farmaceutica Janssen-Cilag con il marchio di Risperdal, con l'obbligo di prescrizione medica ("ricetta") nella forma farmacologica di compresse rivestite da 1 (bianche), 2 (arancioni), 3 (gialle) e 4 (verdi) mg. È inoltre disponibile come soluzione per gocce orali da 1 mg/mL. Esistono anche compresse orodispersibili da 1 e 2 mg. La stessa società farmaceutica commercializza il farmaco con il marchio di Belivon, esclusivamente nella forma di compresse rivestite. La molecola inizialmente rientrava nella fascia C, oggi invece appartiene alla fascia A. Il brevetto della Janssen Pharmaceutica sul risperidone è scaduto il 29 dicembre 2007, e il mercato è stato aperto ad altre aziende farmaceutiche che vendono la molecola come medicinale equivalente. La Janssen tuttavia ha percepito i diritti di vendita fino al 2008, grazie all'estensione di utilizzo del farmaco alla fascia pediatrica.
La psicoterapia è una pratica terapeutica della psicologia clinica e della psichiatria, ad opera di uno psicoterapeuta (psicologo o medico, adeguatamente specializzati), che si occupa della cura di disturbi psicopatologici di natura ed entità diversa, che vanno dal modesto disadattamento o disagio personale fino alla sintomatologia grave, e che possono manifestarsi in sintomi nevrotici oppure psicotici tali da nuocere al benessere di una persona fino ad ostacolarne lo sviluppo, causando fattiva disabilità nella vita dell'individuo. Etimologicamente la parola psicoterapia - "cura dell'anima" - riconduce alle terapie della psiche realizzate con strumenti psicologici quali il colloquio, l'analisi interiore, il confronto, la relazione ecc., nella finalità del cambiamento dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato, e connotati spesso da sintomi come ansia, depressione, fobie, ecc. A tal fine la psicoterapia si avvale di tecniche applicative della psicologia, dalle quali prende specificazione nei suoi svariati orientamenti teorici: psicoterapia psicodinamica, psicoterapia cognitivo-comportamentale, psicoterapia adleriana, psicoterapia ericksoniana, psicoterapia sistemica, psicosintesi, psicoterapia umanistica, psicoterapia con la procedura immaginativa ecc...
La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal bacillo Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui bacino è costituito da varie specie di roditori e il cui unico vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis), che può essere trasmessa anche da uomo a uomo. È una malattia quarantenaria e per il regolamento sanitario internazionale è assoggettata a denuncia internazionale all'OMS, sia per i casi accertati che per quelli sospetti. Dal 2010 al 2015 sono stati riportati 3 248 casi in tutto il mondo, con 584 morti ed è diffusa in tutti i continenti, fatta eccezione per Oceania ed Europa.Si manifesta sotto forma di tre principali quadri clinici, distinti in base ai diversi apparati dell'organismo in cui si sviluppa l'infezione. La "peste bubbonica" è causata dall'introduzione nell'organismo del bacillo Y. pestis attraverso la cute a seguito del morso di una pulce infetta; il bacillo, solitamente identificato dal sistema immunitario e fagocitato dai leucociti, viene smaltito attraverso il sistema linfatico fino ai linfonodi, dove però resta attivo e continua ad accumularsi moltiplicandosi. Ciò provoca una adenite prossimale, cioè una infiammazione di uno o più linfonodi, solitamente nella zona ascellare o inguinale più prossima alla zona della puntura. I linfonodi colpiti divengono rigonfiamenti dolorosi detti appunto "bubboni"; questi non sono ascessi, bensì edemi: non contengono pus ma sangue e tessuto edematoso-necrotico (in fase di remissione della malattia possono però divenire infetti, cioè purulenti). Quando i linfonodi non sono più in grado di contenere la malattia, il bacillo può diffondersi in tutto l'organismo, dando luogo così alla seconda forma, la "peste setticemica". Si tratta di un quadro clinico molto più grave: il bacillo, trasportato dal flusso sanguigno, raggiunge i principali organi dando luogo a una sepsi diffusa, condizione che, se non curata, può risultare fatale in breve tempo. Il terzo quadro clinico è la variante detta "peste polmonare", estremamente grave, che si caratterizza per la diversa localizzazione in quanto si sviluppa nell'apparato respiratorio; a differenza della forma bubbonica, la peste polmonare è trasmessa per via aerea, e viene contratta respirando particelle di saliva o altri liquidi provenienti da un paziente infetto.I sintomi della malattia comprendono febbre tra i 38 e i 41 °C, mal di testa, dolori articolari, nausea e vomito, sete, diarrea, tumefazione dei linfonodi e una generale sensazione di malessere. Nelle forme setticemiche e polmonari può verificarsi ipotensione, segni neurologici quali sonnolenza, letargia, delirio, e, nella forma polmonare, dispnea, tanto da conferire al malato un colorito cianotico. La sindrome da coagulazione intravascolare disseminata che può insorgere nella forma setticemica, e che è solitamente la causa del decesso, ha come sintomo vistoso la ischemia e necrosi delle estremità (dita, piedi o mani), che diventano nere; ciò ha probabilmente contribuito a coniare il nome "peste nera" per indicare la pandemia esplosa in Europa a metà del XIV secolo. Se identificata tempestivamente, un pronto e corretto trattamento mediante la somministrazione di antibiotici può portare, nella maggioranza dei casi, ad una prognosi positiva. La diagnosi può avvenire con certezza a seguito dell'identificazione del batterio in coltura da campioni biologici prelevati dal paziente; nella pratica non c'è il tempo di attendere una indagine biologica, ci si affida a informazioni epidemiologiche sul contesto in cui si verifica l'infezione, e in presenza di sospetta diagnosi di peste si applica il protocollo terapeutico.
La categoria diagnostica dei disturbi pervasivi dello sviluppo (pervasive developmental disorder, PDD), in contrapposizione ai disturbi specifici dello sviluppo (specific develomental disorder, SDD), è un gruppo di disturbi caratterizzati da ritardi nello sviluppo di molteplici funzioni di base tra cui la socializzazione e la comunicazione. I disturbi pervasivi dello sviluppo erano l'autismo, la sindrome di Asperger, il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS), il disturbo disintegrativo infantile (CDD), il disturbo iperattivo associato a ritardo mentale e movimenti stereotipati e la sindrome di Rett. I primi quattro di questi disturbi sono comunemente chiamati disturbi dello spettro autistico (ASD); l'ultimo disturbo è molto più raro, a volte è inserito nello spettro dell'autismo e talvolta no.La terminologia PDD e ASD è spesso utilizzata in modo intercambiabile e varia a seconda dei Paesi. I due termini hanno definizioni sovrapposte, ma sono definiti in modo diverso dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, 5ª edizione (DSM-5) e dalla Classificazione internazionale delle malattie, 10ª edizione (ICD-10). Il DSM-5 ha rimosso il PDD come diagnosi e l'ha sostituito con il ASD e la relativa gravità della condizione. L'ICD-10 d'altra parte etichetta l'ASD come un disturbo pervasivo dello sviluppo con i sottotipi precedentemente menzionati.L'insorgenza di disturbi pervasivi dello sviluppo si verifica durante l'infanzia, ma la condizione di solito non viene identificata fino a quando il bambino non ha circa tre anni. I genitori possono iniziare a mettere in discussione la salute del loro bambino quando le pietre miliari dello sviluppo non vengono raggiunte, inclusi il movimento motorio appropriato all'età e la produzione del linguaggio.C'è una divisione tra i medici sull'uso del termine PDD. Molti usano il termine PDD come un modo breve per dire PDD-NOS (disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato). Altri usano l'etichetta della categoria generale di PDD perché sono riluttanti a diagnosticare bambini molto piccoli con un tipo specifico di PDD come l'autismo. Entrambi gli approcci contribuiscono a creare confusione sul termine, perché il termine PDD si riferisce effettivamente a una categoria di disturbi e non è un'etichetta diagnostica.
Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, noto anche con la sigla DSM derivante dall'originario titolo dell'edizione statunitense Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, è uno dei sistemi nosografici per i disturbi mentali o psicopatologici più utilizzati da psichiatri, psicologi e medici di tutto il mondo, sia nella pratica clinica sia nell'ambito della ricerca, redatto dall'American Psychiatric Association. Nel corso degli anni il manuale, arrivato ora alla 5ª edizione, è stato redatto tenendo in considerazione l'attuale sviluppo e i risultati della ricerca psicologica e psichiatrica in numerosi campi, modificando e introducendo nuove definizioni di disturbi mentali: la sua ultima edizione classifica un numero di disturbi mentali pari a tre volte quello della prima edizione.
La malattia di Lyme o borreliosi è una patologia di origine batterica. Prende il nome dalla cittadina statunitense di Lyme, nel Connecticut, in cui nel 1975 se ne segnalarono i primi casi manifestatisi con inspiegabile aumento delle artriti, soprattutto infantili, che insorgevano con eritemi cutanei su torace, addome, dorso e natiche e si ingrandivano fino a raggiungere una dimensione variabile tra i 10 e i 50 cm, mal di testa e dolori articolari. La malattia è originata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, così chiamata in omaggio al suo scopritore, Willy Burgdorfer. Il batterio infesta le zecche (nello specifico quelle del genere Ixodes), le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli animali. I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boschive. Inizialmente si pensò che il serbatoio naturale fosse rappresentato dai cervi, dal momento che questi animali rappresentano l'ambiente ideale per la riproduzione delle zecche. Tuttavia studi successivi dimostrano che il 90% delle zecche viene in contatto con lo spirocheta nella fase di ninfa tramite il peromisco dai piedi bianchi, il tamia striato, il toporagno cinereo, il toporagno settentrionale dalla coda corta. Questi piccoli mammiferi rappresentano i serbatoi più competenti nel processo infettivo del batterio. La sua incidenza è segnalata in Asia, America meridionale ed Europa centrale, nonché nelle regioni settentrionali d'Italia (Carso, in Trentino e in Liguria in particolare, più raramente in altre regioni).
Alfred Adler (Rudolfsheim, 7 febbraio 1870 – Aberdeen, 28 maggio 1937) è stato uno psichiatra, psicoanalista, psicologo e psicoterapeuta austriaco. Alfred Adler fu, con Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, fondatore della psicologia psicodinamica. Visse tra la fine dell'Ottocento ed i primi decenni del Novecento, un periodo particolarmente fertile quanto ad innovazioni scientifiche e culturali.
I disturbi del comportamento alimentare (abbreviato DCA) o disturbi alimentari psicogeni (DAP), ridefiniti dal DSM-5 come disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, sono tutte quelle problematiche psicologiche che concernono il rapporto tra gli individui e il cibo. I DCA sono argomento di trattazione non solo in psicologia e psichiatria, ma anche in endocrinologia, in gastroenterologia e altre branche mediche, in quanto comportano, nei soggetti in cui si instaurano, tutta una serie di alterazioni primarie o secondarie che vanno a colpire numerosi organi e apparati.
Giuseppe D'Abundo (Barletta, 21 febbraio 1860 – Napoli, 29 dicembre 1926) è stato un neurologo e psichiatra italiano.
Il termine bulimia (AFI: /buliˈmia/; dal greco βουλιμία, boulimía, propriamente "fame da bue", composto di βοῦς, bôus, "bue", e λιμός, limós, "fame") indica, nel linguaggio medico, una voracità patologica ed eccessiva associata a malattie di diversa natura (diabete, anchilostomiasi, oligofrenia, eccetera).La bulimia nervosa è, insieme all'anoressia nervosa, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP). Una persona affetta spesso si provoca il vomito dopo aver mangiato, utilizza dei lassativi, digiuna e pratica intensa attività fisica. La maggior parte delle persone che soffrono di bulimia presenta un peso corporeo normale. La forzatura di vomito può provocare pelle ispessita sulle nocche e danni ai denti. La bulimia è associata ad altri disturbi mentali come la depressione e l'ansia, e a problemi come la tossicodipendenza o l'alcolismo. Si riscontra anche un elevato rischio di suicidio e di pratiche autolesionistiche.La bulimia è più comune tra coloro che hanno un parente stretto che ha sofferto o soffre della condizione. La percentuale del rischio stimato attribuibile a fattori genetici è compresa tra il 30% e l'80%. Altri fattori di rischio per la malattia includono lo stress psicologico, una pressione culturale per un certo tipo di corpo, scarsa autostima e l'obesità. Vivere in un ambiente familiare in cui i genitori promuovono la dieta e che si preoccupano del peso è un fattore di rischio. La diagnosi si basa sulla storia clinica di una persona, tuttavia è difficile da scoprire in quanto chi ne è affetto tende ad essere molto riservato su queste abitudini. Inoltre la diagnosi di anoressia nervosa ha la precedenza su quella della bulimia. Altri disturbi simili includono il disturbo da alimentazione incontrollata, la sindrome di Kleine-Levin e il disturbo borderline di personalità.La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento primario per la bulimia. L'assunzione di antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o gli antidepressivi triciclici, può portare un modesto beneficio. Anche se la prognosi della bulimia è in genere migliore di quella dell'anoressia, il rischio di morte tra le persone colpite è superiore a quella della popolazione generale. Dopo 10 anni dall'inizio del trattamento, circa il 50% delle persone ha ottenuto una completa guarigione.A livello globale si stima che nel 2013 la bulimia interessasse 6,5 milioni di persone. Circa l'1% delle giovani donne soffre di bulimia per un certo periodo di tempo e circa il 2-3% delle donne ha sperimentato la condizione in un momento della vita. La condizione si presenta meno comunemente nei paesi in via di sviluppo. C'è un rischio di circa nove volte superiore che la bulimia si presenti nelle femmine rispetto ai maschi. Tra le femmine la maggior parte dei casi si riscontra nelle adolescenti. La bulimia è stata nominata e descritta per la prima volta nel 1979 dallo psichiatra britannico Gerald Russell.
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo, ispirato alle abitudini alimentari di Spagna, Italia e Grecia negli anni '60. La dieta venne riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010. Il regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo è abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva, rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci. Già alcuni dietologi medici - come il francese Paul Carton o lo svizzero Maximilian Bircher-Benner - avevano avanzato alcune ipotesi sugli effetti di un regime alimentare con limitato consumo di alimenti di origine animale come latticini, carne, uova. Il concetto di dieta mediterranea è stato introdotto e studiato inizialmente dal fisiologo statunitense Ancel Keys. La dieta mediterranea è associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause negli studi osservazionali. La dieta mediterranea può aiutare con la perdita di peso nelle persone obese.[1]