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Le scienze dell'educazione e della formazione sono l'insieme di discipline che studiano sistematicamente l'educazione e la formazione dell'uomo. Si tratta quindi di una disciplina trasversale, che trae principalmente le proprie basi dalla pedagogia, dalla psicologia, dalla filosofia e dalla sociologia.
La psicologia dell'educazione, nata agli inizi del XX secolo, è una branca della psicologia che studia sia i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo, sia i processi di insegnamento nelle scuole, ovvero le istituzioni educative nelle quali si trasmettono conoscenze socialmente rilevanti, comportamenti, abitudini, valori e norme, attraverso strumenti e metodologie di valutazione, didattica, formazione delle classi, ecc. Si occupa di individuare quei fattori legati all'ambiente di apprendimento che rendono più o meno facile l'apprendimento, la motivazione, il benessere dell'individuo o del gruppo impegnato nel processo educativo e dei quali le istituzioni educative devono tener conto nella stesura del progetto educativo.
La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intrapsichiche), ambientali e/o relazionali (interpsichiche).
Il materialismo è la concezione filosofica solitamente monista per la quale l'unica realtà che può veramente essere detta esistere è la materia e tutto ciò che deriva dalla sua continua trasformazione. Ciò vale a dire che, fondamentalmente e sostanzialmente, tutte le cose hanno una natura materiale; ovvero che il fondamento e la sostanza della realtà sono materiali. Questa concezione si contrappone al dualismo tra materia e spirito (spiritualismo) e al monismo non materialista di alcune filosofie e religioni, per cui lo spirito è realtà unica, o, in maniera più sfumata, alle concezione dove non esiste alcuna divisione tra materia e spirito. Secondo questa filosofia, le realtà definite spirituali non esistono (sono solo parole che definiscono le sensazioni prodotte da impulsi fisici) oppure sono anch'esse, come in Epicuro, composte da materia più leggera.Nella misura in cui si oppone all'esistenza di alcuna realtà non materiale, il materialismo è spesso inteso quasi come sinonimo di ateismo. Tuttavia in un senso più ristretto si può definire come materialista una concezione ontologica secondo la quale l'unica sostanza esistente è la materia, nelle sue varie forme. In questo senso, si può parlare persino di materialismo religioso, laddove si neghi l'esistenza dell'anima come sostanza distinta dal corpo, come ad esempio in alcune filosofie induistiche e in alcune teologie (minoritarie) ebraico-cristiane (secondo le quali il concetto di anima è un inserto estraneo di derivazione greca del quale si potrebbe fare a meno).
Jerome Seymour Bruner (New York, 1º ottobre 1915 – New York, 5 giugno 2016) è stato uno psicologo statunitense che ha contribuito allo sviluppo della psicologia cognitiva e della psicologia culturale nel campo della psicologia dell'educazione.
L'educazione (dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre")., secondo altri deriverebbe dal verbo latino educare ("trarre fuori, allevare").) è l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.Il termine è spesso ritenuto complementare a insegnamento o istruzione anche se quest'ultima tende a indicare metodologie più spiccatamente "trasmissive" dei saperi. Tuttavia, sebbene le strategie istruzionali possano essere parte di un percorso educativo, il significato di educazione è più ampio e mira a estrapolare e potenziare anche qualità e competenze inespresse. Se dal punto di vista etimologico il significato della parola appare chiaro, nella lingua italiana il suo utilizzo, rispetto a termini come istruzione o formazione, è talvolta equivoco anche in testi normativi e pedagogici.In italiano il termine educato è anche sinonimo di un individuo che segua una condotta sociale corretta rispetto a norme non necessariamente codificate (benché di generale condivisione), le cosiddette "buone maniere" quali la "gentilezza", l'"urbanità", ecc. Un altro motivo di confusione è anche dovuto al diverso uso che si fa del termine educazione in altre lingue (ad es. nella lingua inglese con "education" si tende spesso a indicare "istruzione"). La stretta connessione che c'è tra il sapere acquisito da un individuo e il suo comportamento rendono le due parole apparentemente sinonime in vari contesti. Esistono tre tipi di educazione: la formale, la non formale e l'informale. La prima disciplina che studiò sistematicamente i problemi dell'educazione fu la pedagogia, che si concentrò sull'educazione infantile. In tempi moderni nacquero poi le scienze dell'educazione e della formazione, che trattarono anche l'educazione continua in età adulta, rendendo questa accezione di "formazione" un sinonimo di educazione.
L'ateismo (in greco antico: ἄθεος, àtheos, composto da α- privativo, senza, e θεός, dio, letteralmente senza dio) è la posizione di chi nega l'esistenza di Dio, opposta al teismo e al panteismo in generale, al politeismo e al monoteismo in particolare.
Daniel Clement Dennett (Boston, 28 marzo 1942) è un filosofo, logico e psicologo statunitense le cui ricerche si incentrano sulla filosofia della mente, la filosofia della scienza e la filosofia della biologia, in particolare nei campi relativi alla biologia evolutiva e alle scienze cognitive.