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Il sesso anale (in alcuni casi chiamato anche sodomia, in riferimento al racconto biblico della distruzione di Sodoma) è una pratica sessuale che consiste nell'inserzione nell'ano o nel retto del pene o di altre parti anatomiche o di oggetti.
Il termine educazione omogenea in senso lato fa riferimento a un'azione educativa realizzata in contesti nei quali i giovani (o gli adulti) a cui l'azione educativa è indirizzata sono accomunati da uno o più elementi caratterizzanti un dato gruppo. Tale omogeneità può avere diversi gradi e può riguardare molteplici aspetti: l'età, il sesso, la lingua, il livello d'istruzione, le competenze acquisite, elementi socio-culturali legati alla provenienza etnografica, e così via. Negli ultimi decenni del secolo scorso, l'espressione "educazione omogenea" ha assunto progressivamente anche una connotazione più precisa laddove indica un modello educativo basato sull'attenzione alle specificità maschili e femminili, perseguita attraverso l'organizzazione di momenti educativi nei quali alunni e alunne vengono separati per sesso. In questo senso si parla anche di "educazione specifica". Nei Paesi anglofoni si usa l'espressione "single sex education".
Il tema dei diritti delle donne si è sviluppato giuridicamente sul finire del XVIII secolo grazie alla Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (Déclaration des droits de la femme et de la citoyenne, 1791) di Olympe de Gouges, la quale si ispirò al modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (1789) e della Rivendicazione dei diritti della donna (A Vindication of the Rights of Woman, 1792) di Mary Wollstonecraft.La rivendicazione per le donne dei diritti civili, della condizione economica femminile e dei diritti politici (suffragio femminile) nonché di un miglioramento della condizione femminile costituiscono la base del femminismo a partire dal XIX secolo attraverso la prima ondata femminista e sviluppatasi nel corso del XX secolo. In alcuni paesi questi diritti sono istituzionalizzati o supportati dalla legge, dall'abitudine locale e dal comportamento, mentre in altri vengono ignorati e soppressi. Essi si differenziano dalle nozioni più ampie dei diritti umani attraverso le pretese di un giudizio storico e tradizionale inerente all'esercizio di tali diritti a favore della controparte maschile. I problemi comunemente associati alla nozione di diritti femminili includono, tuttavia non limitandosi ad essi, al diritto all'integrità e all'autonomia corporea, di essere liberi dalla paura di violenza sessuale (più in genere violenza contro le donne), di votare e reggere pubblici uffici, di stipulare contratti legali, di avere uguali diritti nel diritto familiare, di lavorare ed ottenere una retribuzione equa o uguale a quella maschile, di avere diritti riproduttivi, di possedere proprietà ed infine di avere accesso all'istruzione.
Con il termine coeducazione si intende un progetto pedagogico formulato per educare insieme i ragazzi e le ragazze al fine di insegnare loro le modalità più idonee per collaborare nel rispetto delle peculiarità di ciascuno dei due sessi. Tale modello educativo viene utilizzato in alternativa a quello della educazione omogenea, termine con il quale si intende l'attività educativa rivolta a gruppi di persone dello stesso sesso. Per quanto riguarda l'attenzione al genere degli alunni, si parla anche di educazione differenziata. Con tale espressione si pone l'accento sulla necessità di offrire un servizio educativo diversificato per gli uomini e per le donne al fine di valorizzare le specificità di ciascuno dei due sessi. In Italia una delle voci più autorevoli sul tema della coeducazione è quella di Norberto Galli, il quale dopo avere teorizzato negli anni Settanta una giustificazione pedagogica per la scuola mista, che in quel periodo si era diffusa in Italia, recentemente ha preso le distanze da quella che è stata l'applicazione pratica della sua teoria. Tale presa di posizione coincide con la consapevolezza del fatto che le speranze poste nella scuola mista sono state in parte disattese. Inoltre sono diventati ormai di dominio pubblico i risultati di ricerche internazionali sempre più numerose sui benefici dell'educazione omogenea. Non deve confondersi con la coeducazione la cosiddetta “coistruzione”, che invece si pratica nelle classi miste dove non c'è un esplicito progetto di educazione ai corretti rapporti con le persone dell'altro sesso. Per quanto riguarda le realtà extrascolastiche, esistono per esempio gruppi scout che si ispirano alla coeducazione come il CNGEI e l'Agesci, mentre altri come l'Associazione Italiana Guide e Scouts d'Europa Cattolici si ispirano all'educazione omogenea (chiamandola però intereducazione).