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La xilografia giapponese è una tecnica di incisione artistica unica nel panorama mondiale. Si tratta di una tecnica non tossica perché utilizza, per creare le immagini, legni naturali, colori ad acqua e carta fatta a mano. Tutto ciò permette di passare da colori tenui e quasi trasparenti a colori accesi e cupi. La corrente più importante della xilografia giapponese ed estremo-orientale è comunemente conosciuta con il nome di ukiyo-e, il cui significato, di provenienza buddhista, sottolineava il carattere effimero e doloroso della vita umana. La caratteristica principale di questa corrente artistica è quella di aver raggiunto i vertici della produzione grafica di ieri, ma anche di oggi, nonostante l'enorme produzione di copie di cui ciascuna immagine è stata oggetto.
Le Cento vedute famose di Edo (名所江戸百景 Meisho Edo Hyakkei?) costituiscono, con le Cinquantatré stazioni del Tōkaidō, le Sessantanove stazioni del Kiso Kaidō e le Trentasei vedute del Monte Fuji, una delle principali stampe che rappresentano l'opera molto abbondante del pittore Hiroshige Utagawa. Malgrado il titolo dell'opera, realizzata tra il 1856 ed il 1858, ci sono in realtà 119 stampe che utilizzano tutte la tecnica della xilografia (incisione su legno). La serie appartiene allo stile ukiyo-e, movimento artistico che si basa su soggetti popolari e destinato alla classe media urbana giapponese, che si sviluppò durante il periodo Edo (1603-1868). Più precisamente, essa appartiene al genere meisho-e (名所絵 pittura di vedute famose?) che celebra i paesaggi giapponesi, un tema classico nella storia della pittura giapponese. Alcune delle incisioni sono state realizzate dall'alunno e figlio adottivo dell'autore, Utagawa Hiroshige II, che per una volta utilizza questo pseudonimo per firmare certe sue opere. Hiroshige è un grande paesaggista, uno dei migliori del suo tempo, che raffigura con immagini liriche ed emozionali i siti più belli e rinomati del Giappone e particolarmente della sua capitale Edo, poi ribattezzata Tōkyō. In questa serie sono rappresentati i luoghi più emblematici della città, allora da poco ricostruita dopo un devastante sisma avvenuto nel 1855. Hiroshige non mostra tuttavia gli effetti della distruzione, ma una città idealizzata, cercando di trasmettere allo spettatore la bellezza e la vita di Edo, con una tonalità tendenzialmente nostalgica. Nello stesso tempo, la serie offre al pubblico una forma di rivista d'attualità, simile ad un giornale che fornisce una panoramica dello sviluppo delle ricostruzioni della città. Le stampe presentano anche scene sociali, riti e costumi della società locale, che combinano con una grande diversità il paesaggio, insieme ad una descrizione dettagliata delle persone e degli ambienti.Le Cento vedute famose di Edo illustrano l'ultima fase dell'arte di Hiroshige, dove la sensibilità ed il lirismo quasi poetico dei suoi paesaggi lasciano il posto ad una composizione più astratta ed audace. Adottando il formato verticale, raramente utilizzato per le serie paesaggistiche, egli innova il primo piano, amplia notevolmente lo sfondo e così pure aumenta la vivacità dei colori. Alcuni capolavori della serie sono stati assai studiati in Occidente da impressionisti e postimpressionisti, specialmente da Vincent van Gogh, che ne ha disegnato due copie.
La stampa in ambito artistico è una tecnica con la quale vengono create opere d'arte mediante l'utilizzo del processo di stampa, specialmente su carta. Con l'eccezione del monotipo, una tecnica di stampa capace di produrre multipli dello stesso soggetto ma differenti tra loro, ogni esemplare non è da considerarsi una copia ma un originale, dato che non è una riproduzione di un'altra composizione. Per contro, la pittura o il disegno creano un'opera originale unica. Le stampe artistiche vengono prodotte attraverso una sola superficie originale, ovvero una matrice. I tipi più comuni di matrici includono placche di metallo, di solito rame o zinco, usate nell'incisione o nell'acquaforte; pietra, usata nella litografia; blocchi di legno per la xilografia; linoleum per la linoleografia e vari tessuti per la serigrafia; scanner e macchine digitali professionali da cui viene digitalizzata la matrice per le stampe Giclée. Le opere stampate dalla stessa matrice creano una edizione; in tempi moderni ogni opera della stessa edizione viene generalmente firmata e numerata per formare una edizione limitata. Una stampa può anche essere il risultato di varie tecniche combinate tra loro.
La grande onda di Kanagawa (神奈川沖浪裏 Kanagawa okinami ura?, lett. "Una grande onda al largo di Kanagawa") è una xilografia in stile ukiyo-e del pittore giapponese Hokusai pubblicata la prima volta tra il 1830 e il 1831. È la prima e più celebre opera della serie intitolata Trentasei vedute del Monte Fuji (富嶽三十六景 Fugaku sanjūrokkei?), oltre a essere la più famosa nel suo genere e una delle immagini più conosciute al mondo. Di dimensioni 25,7 × 37,9 cm, raffigura un'onda tempestosa che minaccia alcune imbarcazioni al largo di una zona corrispondente all'odierna prefettura di Kanagawa; come in tutte le altre rappresentazioni di questa serie sullo sfondo compare il Monte Fuji. Sebbene venga vista come l'opera che più rappresenta l'arte giapponese, in realtà essa combina in egual misura elementi tradizionali della pittura orientale e caratteristiche tipiche dello stile occidentale. Ottenne immediato successo sia in patria che in Europa, contribuendo alla nascita del giapponismo nella seconda metà del XIX secolo. Dal XX secolo in poi la sua popolarità crebbe ancora diffondendosi tantissimo nella cultura di massa, venendo spesso copiata e parodiata. È possibile trovare diverse copie dell'opera conservate in svariati musei del mondo tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il British Museum di Londra, l'Art Institute of Chicago, la National Gallery of Victoria di Melbourne, la Bibliothèque nationale de France di Parigi, il Civico Museo d'Arte Orientale di Trieste, il Museo d'arte orientale di Torino e il Museo d'arte orientale Edoardo Chiossone di Genova.
Firenze (AFI: /fiˈrεnʦe/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjoˈrɛnʦa/) è una città italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia. Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento – la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
Hasui Kawase (川瀬 巴水?; 18 maggio 1883 – Ōta, 7 novembre 1957) è stato un pittore e disegnatore giapponese, esponente del movimento shin-hanga ("nuove stampe"), conosciuto soprattutto per le silografie.