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La lettera a Francesco Vettori è una lettera datata 10 dicembre 1513 indirizzata da Niccolò Machiavelli a Francesco Vettori, suo amico e ambasciatore fiorentino presso la corte romana di Leone X. La lettera fu scritta durante il periodo d'esilio nella sua casa di campagna, l'Albergaccio, a Sant'Andrea in Percussina, presso San Casciano in Val di Pesa. In essa l'autore si propone di raccontare la propria giornata all'amico e annuncia l'imminente pubblicazione del proprio nuovo trattato: Il Principe, che egli dedicherà alla famiglia De Medici, con lo scopo di ritornare a far parte della vita politica fiorentina.
Francesco Vettori (Firenze, 1474 – Firenze, 1539) fu ambasciatore della Repubblica fiorentina presso la corte pontificia di papa Leone X.
Bernardino Pino da Cagli (Osimo ?, 1520-30 – Cagli, 14 marzo 1601) è stato un abate, letterato e commediografo italiano.
Aurelio Agostino d'Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina. Conosciuto come sant'Agostino, è Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). Forse il maggiore rappresentante della Patristica, è stato definito da Monsignor Antonio Livi «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto». Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, La città di Dio.