Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Salvatore Bongi (Lucca, 15 gennaio 1825 – Lucca, 30 dicembre 1899) è stato uno storico, bibliografo e archivista italiano.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Adolfo, suddivise per attività principale.
Napoleone Caix (Bozzolo, 24 agosto 1843 – Bozzolo, 22 ottobre 1882) è stato un filologo e insegnante italiano.
Il metodo storico è la corrente di critica letteraria italiana della seconda metà dell'Ottocento che, influenzata dal Positivismo e dalla storiografia tedesca e in contrapposizione con la tendenza desanctisiana, impresse allo studio della letteratura italiana un'attenzione prevalente agli aspetti storici e testuali, rispetto a quelli estetici. Il Giornale storico della letteratura italiana fu considerato all'epoca quasi un "organo" della corrente. Esponenti di rilievo della corrente furono, tra gli altri, Alessandro D'Ancona, Francesco Novati, Pio Rajna, Rodolfo Renier. Contro il "metodo storico" come fondamento della critica letteraria si espresse Benedetto Croce, già in Francesco de Sanctis e i suoi critici recenti (memoria letta all'Accademia Pontaniana nella tornata del 3 aprile 1898), poi, in modo filosoficamente più articolato, nella celebre Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale del 1902.
Livorno (pronuncia: [liˈvorno], ) è un comune italiano di 156 299 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di Pisa e Collesalvetti costituisce inoltre un vertice di un "triangolo industriale", la cui popolazione complessiva ammonta a oltre 260 000 abitanti. È situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico, centro industriale di rilevanza nazionale, da tempo in declino, tanto da essere riconosciuta nel 2015 come "area di crisi industriale complessa". Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della seconda guerra mondiale e alla successiva ricostruzione. La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese e cimiteri nazionali, palazzi, ville e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'Ottocento. Questa vocazione internazionale portò a identificare la città come Leghorn nel Regno Unito e negli Stati Uniti d'America, Livourne in Francia, Liorna in Spagna, ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca. Tra il XIX secolo e i primi anni del Novecento, parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati stabilimenti balneari e termali, che conferirono alla città l'appellativo di Montecatini al mare. Livorno è sede dell'Accademia navale della Marina Militare, del comando e di due reggimenti della Brigata paracadutisti "Folgore" dell'Esercito Italiano, del 1º Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", del 9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" inquadrato nelle forze speciali dell'Esercito Italiano e del Gruppo di intervento speciale dei Carabinieri; inoltre è sede di Direzione Marittima del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera.
Anton Francesco Doni (Firenze, 16 maggio 1513 – Monselice, settembre 1574) è stato un letterato, editore e traduttore italiano.
Francesco Novati (Cremona, 10 gennaio 1859 – Sanremo, 27 dicembre 1915) è stato un filologo, critico letterario e accademico italiano.
La lingua lombarda (nomi nativi lombard, lumbáart, lumbard, AFI: [lumˈbɑːrt]; codice ISO 639-3 lmo) è una lingua appartenente al ramo gallo-italico delle lingue romanze occidentali, caratterizzata da un substrato celtico e da un superstrato longobardo. È parlata principalmente in Lombardia e nella porzione orientale del Piemonte, oltre che nella Svizzera italiana e in parte del Trentino occidentale, da 3,5 milioni di persone, corrispondente a circa il 30% della popolazione dell'area in cui è diffusa. Salvo rari casi, è parlata in diglossia con l'italiano. L'idioma lombardo è strettamente legato ad altre lingue galloromanze, come occitano, romancio, arpitano e francese. Nell'ambito accademico italiano, essendo classificata da alcuni autori e linguisti come dialetto romanzo primario, è sovente indicata anche come dialetto, intendendo con questo termine l'accezione di lingua contrapposta a quella ufficiale dello Stato e caratterizzata da un uso prevalentemente informale. A causa della mancanza di una koinè lombarda (varietà letteraria prevalente e di maggior prestigio), le diverse varianti territoriali del lombardo si sono nei secoli sviluppate in maniera indipendente l'una dall'altra, pur mantenendo una comune e reciproca intelligibilità; pertanto il termine lingua lombarda è utilizzato dai codificatori "ISO 639" per riunire e classificare i dialetti lombardi entro un unico cluster linguistico, ovvero l'insieme delle varietà omogenee che costituiscono una lingua. Nei manuali universitari italiani di linguistica e filologia romanza i dialetti lombardi sono normalmente inclusi nel gruppo dei "dialetti italiani settentrionali".
Le Laude di Jacopone da Todi sono componimenti di tema religioso che si rifanno al genere della lauda, assai diffuso in Umbria tra il XII secolo e il XV secolo. Al modulo popolareggiante della lauda, Jacopone aggiunge i toni individuali di un'anima inquieta e tormentata. Le sue 92 laude, nella forma di ballate in settenari e ottonari, sono una rappresentazione impietosa della realtà umana e terrena, attaccata violentemente per la sua caducità e vanità. Talvolta, Jacopone si limita alla denuncia commossa e ardente; altre volte, come nel Pianto della Madonna (uno dei capolavori che fanno di lui la più grande personalità della nostra storia letteraria prima di Dante), traduce l'ansiosa passione umana in figure potentemente drammatiche, poste di fronte al mistero della saggezza divina.
Il Friùli [friˈuːli] (Friûl in friulano, Furlanija in sloveno, Friaul o Vriaul in tedesco, Friul in veneto, bisiaco e ladino) è una vasta regione storico-geografica dell'Italia nord-orientale, comprensiva delle ex provincia di Udine (Friuli centrale) e Pordenone (Friuli occidentale) nonché della ex provincia di Gorizia (Friuli orientale) che lo stesso Impero d'Austria ha sempre considerato Friuli, comprendente la pianura friulana, dal fiume Livenza verso est fino al fiume Timavo, delimitato a sud dall'Alto Adriatico, a nord comprende parte delle Alpi Carniche e delle Alpi Giulie. Non va confuso con il più esteso Patriarcato di Aquileia ecclesiastico, che comprendeva durante la sua esistenza anche parti dell'Istria, il toponimo deriva dal nome latino Forum Iulii, ovvero Cividale del Friuli, ove ebbe centro il Ducato del Friuli, istituito dai Longobardi nel 569. Successivamente alla campagna in Italia di Carlo Magno contro i Longobardi, la Marca del Friuli divenne parte integrante dell'Impero carolingio, poiché era compresa nel Regnum Italicorum. Nel 1077 venne creato dall'imperatore Enrico IV il Principato del Patriarcato di Aquileia dal XIII secolo denominato Patria del Friuli, guidata dal Patriarca di Aquileia che aggiungeva al potere ecclesiastico il potere temporale, ebbe sede nominalmente ad Aquileia, ma il patriarca risiedette prima a Cividale e poi a Udine (che fu anche sede del Parlamento del Friuli), fino all'annessione alla Repubblica di Venezia nel 1420. Il conte di Gorizia fu vassallo del Patriarca di Aquileia fino al 1500, epoca in cui, per assenza di eredi, la Contea di Gorizia entrò nei possessi dell'Impero d'Austria. Fu per secoli l'avvocato del Patriarca e sedette anche nel Parlamento Friulano (Udine - attuale salone del Parlamento). Il confine non impedì che continuassero i rapporti linguistici, culturali e economici tra i friulani diventati sudditi di Venezia e i friulani diventati sudditi dell'Impero in quanto questo confine fu sempre un confine precario. E' in forza dei rapporti feudali esistenti tra il Patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia che la Repubblica di Venezia, che si considerava l'erede del Principato patriarcale, contestò all'Impero d'Austria il possesso della Contea di Gorizia e diede inizio a guerre che furono tutte perse da Venezia.. Ancor oggi, nello stemma della città di Gorizia, c'è anche il simbolo araldico del Patriarcato di Aquileia. Gorizia fu Contea autonoma dagli inizi del XII secolo al 1500, quando venne annessa dagli Asburgo. Dal Congresso di Vienna del 1815, la Provincia del Friuli entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto, e successivamente venne annessa al Regno d'Italia nel 1866 (dopo la terza guerra d'indipendenza), mentre Gorizia fu capitale della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca e parte dell'Impero austriaco fino al 1919. A partire dal secondo dopoguerra, la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia comprende buona parte della regione storico-geografica del Friuli, assieme a parte della Venezia Giulia, amministrativamente suddivisa fino al 2016 nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone.
Daniela Marcheschi (Lucca, 1953) è critico letterario, docente e studiosa di Letteratura e Antropologia delle Arti. Ha insegnato in università italiane e straniere fra le quali Uppsala, Salamanca, Firenze. Attualmente è in forza al CLEPUL, Centro Studi delle Letterature Europee e Lusofone della Facoltà di Lettere dell’Università di Lisbona per Letteratura e Multiculturalismo. Svolge attività di insegnamento, corsi, conferenze anche in Accademie e Conservatori italiani e nelle Università di diversi paesi stranieri (Svezia, Polonia, Germania, Francia, Brasile, Cile, USA, Belgio, Inghilterra, Svizzera). Suoi volumi e saggi singoli sono tradotti in inglese, tedesco, svedese, spagnolo, portoghese, neogreco, francese. Grazie ai suoi lunghi soggiorni e attività all’estero, traduce e insegna in diverse lingue.
Carlo Cherubini (Ancona, 1897 – Venezia, 1978) è stato un pittore italiano.
Giovanni Gaetano Bottari (Firenze, 15 gennaio 1689 – Roma, 4 giugno 1775) è stato un filologo, lessicografo, archeologo, bibliotecario, accademico, erudito e teologo italiano.
Il dalmatico o dalmata era una lingua romanza (o, secondo alcuni studiosi, un gruppo di lingue romanze) parlata un tempo lungo le coste della Dalmazia, dal golfo del Quarnaro ad Antivari.
Alessandro D'Ancona (Pisa, 20 febbraio 1835 – Firenze, 8 novembre 1914) è stato uno storico della letteratura, filologo, giornalista e politico italiano.
La lingua romagnola è una lingua romanza appartenente al gruppo gallo-italico parlata nell'Italia Settentrionale in Romagna e nella Repubblica di San Marino, nei comuni toscani (in modo promiscuo con il toscano) della Romagna toscana e nella provincia di Pesaro e Urbino. In quest'ultimo territorio è infatti diffuso il gallo-piceno, che le classificazioni tradizionali ascrivono o considerano direttamente collegato al romagnolo, a sua volta facente parte del più ampio continuum linguistico emiliano-romagnolo. Tuttavia, uno studio più recente illustra la non completa adesione del gallo-piceno al romagnolo alla luce degli elementi di tipo italo-centrale, affiancati ai fenomeni gallo-italici penetrati dalla Romagna orientale, dei quali quest'insieme dialettale è anticipatore. Appartenendo al gruppo gallo-italico, il romagnolo è quindi affine alle lingue di gran parte del Nord Italia. È caratterizzato da una notevole moltiplicazione dei fonemi vocalici (rispetto all'italiano, che ne ha solo sette) e da un forte rilievo delle consonanti, che caratterizzano il fraseggio, specie nelle frasi interrogative e negative. Esistono varie forme locali della lingua stessa. Ad esempio, il romagnolo di Ravenna è abbastanza differente da quello di Forlì o di Cesena, ma anche diverso da quello di Rimini. Nella Romagna toscana si notano interessanti influenze toscane sulla parlata, dovute a motivi sia geografici sia storici.