Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Teatro alla Scala, colloquialmente noto come la Scala, è il principale teatro d'opera di Milano. Considerato tra i più prestigiosi teatri al mondo, ospita da 243 anni i principali artisti nel campo internazionale dell'opera e della musica classica. L'edificio, progettato dal Giuseppe Piermarini e inaugurato nel 1778, sorse sulle ceneri del precedente Teatro Ducale, distrutto da un incendio nel 1776; deve il nome alla chiesa di Santa Maria alla Scala, demolita per far posto al Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala inaugurato il 3 agosto 1778, sotto l'allora regno di Maria Teresa d'Austria, con L'Europa riconosciuta composta per l'occasione da Antonio Salieri. A partire dall'anno di fondazione è sede dell'omonimo coro, dell'orchestra, del corpo di Ballo, e dal 1982 anche della Filarmonica. Il complesso teatrale è situato nell'omonima piazza, affiancato dal Casino Ricordi, sede del Museo teatrale alla Scala.
Renata Tebaldi (Pesaro, 1º febbraio 1922 – Città di San Marino, 19 dicembre 2004) è stata un soprano italiano. È considerata una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi, acclamata in particolare come interprete di Verdi e Puccini.
Maria Callas, nome d'arte di Anna Maria Cecilia Sofia Kalos, contrazione del cognome originario Kalogheropoulou (in greco: Μαρία Άννα Σοφία Καικιλία Καλογεροπούλου; New York, 2 dicembre 1923 – Parigi, 16 settembre 1977), è stata un soprano e attrice statunitense di origine greca, naturalizzata italiana e successivamente greca. Dotata di una voce particolare, che coniugava un timbro unico a volume notevole, grande estensione e agilità, contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell'Ottocento (la cosiddetta «belcanto renaissance»), in particolare di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, di cui seppe dare una lettura personale in chiave drammatica (fondamentali al riguardo le sue interpretazioni di Norma e Lucia di Lammermoor) attraverso la riscoperta della vocalità ottocentesca definita canto di bravura, che applicò a tutti i repertori e per la quale venne coniato il termine soprano drammatico d'agilità. Si dedicò inoltre con successo alla riscoperta di titoli usciti di repertorio anche a causa della mancanza di interpreti adeguate, quali Armida e Il Turco in Italia di Rossini, Il pirata di Bellini, Anna Bolena di Donizetti, Alceste e Ifigenia in Tauride di Gluck, La Vestale di Spontini, Macbeth di Verdi, Medea di Cherubini. Il successo artistico e mediatico hanno costruito un mito attorno a lei, attribuendole l'appellativo di Divina.
Ettore Bastianini (Siena, 24 settembre 1922 – Sirmione, 25 gennaio 1967) è stato un baritono italiano.
Il Teatro Coccia è il principale teatro lirico di Novara (nonché uno dei maggiori teatri di tradizione italiani), ed è altresì il teatro "storico" più importante del Piemonte. Si affaccia lungo via fratelli Rosselli, e delimita ad ovest piazza dei Martiri e ad est piazza Giacomo Puccini.
Mario Del Monaco (Firenze, 27 luglio 1915 – Mestre, 16 ottobre 1982) è stato un tenore italiano. È considerato uno dei più rappresentativi e popolari tenori degli anni cinquanta e sessanta.
Giuseppe Fortunino Francesco Verdi (Le Roncole, 10 ottobre 1813 – Milano, 27 gennaio 1901) è stato un compositore e senatore italiano. Giuseppe Verdi è universalmente riconosciuto fra i più importanti compositori di opere liriche. Subentrò ai protagonisti italiani del teatro musicale del primo Ottocento: Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti; come Richard Wagner, interpretò in modo originale, seppur differente, gli elementi romantici presenti nelle sue opere. Verdi simpatizzò con il movimento risorgimentale che perseguiva l'Unità d'Italia e partecipò attivamente per breve tempo anche alla vita politica; nel corso della sua lunga esistenza stabilì una posizione unica tra i suoi connazionali, divenendo un simbolo artistico profondo dell'unità del Paese. Fu perciò che, un mese dopo la sua morte, una solenne e sterminata processione attraversò Milano, accompagnando le sue spoglie con le note del Va', pensiero, il coro degli schiavi ebrei del Nabucco. Il Va' pensiero, da lui scritto circa 60 anni prima, esprimendo di fatto i sentimenti degli italiani verso il loro eroe scomparso, dimostrò fino a che punto la musica di Verdi fosse stata assimilata nella coscienza nazionale. Le sue opere rimangono ancora tra le più conosciute ed eseguite nei teatri di tutto il mondo, in particolare la cosiddetta "triade verdiana": Rigoletto (1851), Il trovatore (1853) e La traviata (1853).
George London, vero nome George Burnstein (Montréal, 30 maggio 1920 – New York, 24 marzo 1985), è stato un basso-baritono canadese. Dopo aver fatto molti concerti con il tenore Mario Lanza e il soprano Francesca Yeend come parte del Bel Canto Trio nel 1947-48, London è stato assunto dalla Staatsoper di Vienna, con il quale ha segnato il suo primo grande successo nel 1949 poi ha debuttato con la Metropolitan Opera di New York, nel 1951. Nel corso della sua carriera, nel 1956, apparve come Scarpia nella versione ridotta del II atto della Tosca, di fronte a Maria Callas, condotta da Dimitri Mitropoulos. Nel 1971, London ha stabilito il George London Foundation per i cantanti, che fornisce sovvenzioni a favore di giovani cantanti lirici nelle prime fasi della loro carriera. Dal 1975 al 1980 è stato direttore generale della Washington Opera (più tardi il Washington National Opera).
Gabriele D'Annunzio, allo stato civile Gabriele d'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1º marzo 1938), è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del decadentismo e celebre figura della prima guerra mondiale, dal 1924 insignito dal Re Vittorio Emanuele III del titolo di Principe di Montenevoso. Soprannominato il Vate (allo stesso modo di Giosuè Carducci), cioè "poeta sacro, profeta", cantore dell'Italia umbertina, o anche "l'Immaginifico", occupò una posizione preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 circa e nella vita politica dal 1914 al 1924. È stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana […]». Come figura politica, lasciò un segno nella sua epoca ed ebbe un'influenza notevole sugli eventi che gli sarebbero succeduti.La sua arte fu così determinante per la cultura di massa, che influenzò usi e costumi nell'Italia - e non solo - del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato definito, appunto, dannunzianesimo.
Francesca da Rimini, o da Polenta (Ravenna, 1259/1260 – Rimini, 1285), era figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, e di una nobile appartenente alla famiglia Fontana, forse di nome Francesca e discendente da Aldighiero (1140), che da Ferrara si rifugiò nella città romagnola.
La musica dell'Olocausto fu composta nei ghetti, nei campi di concentramento, negli accampamenti dei partigiani, tra i rifugiati o in clandestinità, come un modo per esprimere i contrastanti sentimenti di dolore e sgomento, rivolta e speranza delle vittime di fronte alle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dalla Germania nazista e dai suoi alleati, tra il 1933 e il 1945. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la musica è diventata uno strumento della memoria per i superstiti dell'Olocausto e le generazioni successive, in una lunga serie di opere musicali ispirate all'Olocausto.
Il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Fratelli d'Italia, Inno di Mameli, Canto nazionale o Inno d'Italia, è un canto risorgimentale scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847, inno nazionale della Repubblica Italiana. Il testo si compone di sei strofe e un ritornello che si alterna alle stesse. ed è musicato in tempo di 4/4 nella tonalità di si bemolle maggiore. La sesta strofa riprende con poche variazioni il testo della prima. Il canto fu molto popolare durante il Risorgimento e nei decenni seguenti, sebbene dopo l'unità d'Italia (1861) come inno del Regno d'Italia fosse stata scelta la Marcia Reale, che era il brano ufficiale di Casa Savoia. Il Canto degli Italiani era infatti considerato troppo poco conservatore rispetto alla situazione politica dell'epoca: Fratelli d'Italia, di chiara connotazione repubblicana e giacobina, mal si conciliava con l'esito del Risorgimento, che fu di stampo monarchico. Dopo la seconda guerra mondiale l'Italia diventò una repubblica e il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre 1946, come inno nazionale provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito rimanendo inno de facto della Repubblica Italiana. Nei decenni si sono susseguite varie iniziative parlamentari per renderlo inno nazionale ufficiale, fino a giungere alla legge nº 181 del 4 dicembre 2017, che ha dato al Canto degli Italiani lo status di inno nazionale de iure.
Gaetano Domenico Maria Donizetti (Bergamo, 29 novembre 1797 – Bergamo, 8 aprile 1848) è stato un compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento. Scrisse poco meno di settanta opere oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Le opere di Donizetti oggi più sovente rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Con frequenza sono allestite anche La fille du régiment, La Favorite, Maria Stuarda, Anna Bolena, Lucrezia Borgia, Roberto Devereux e Linda di Chamounix.
Pietro Antonio Stefano Mascagni (Livorno, 7 dicembre 1863 – Roma, 2 agosto 1945) è stato un compositore e direttore d'orchestra italiano. Mascagni visse a cavallo tra Ottocento e Novecento, occupando un posto di rilievo nel panorama musicale dell'epoca, soprattutto grazie al successo immediato e popolare ottenuto nel 1890 con la sua prima opera, Cavalleria rusticana, adattamento dell'omonima novella di Giovanni Verga. In seguito Mascagni compose altre 15 opere che gli valsero una popolarità mondiale, insieme a pochi altri compositori. Tuttavia solo alcune di esse sono entrate stabilmente in repertorio, come ad esempio l'Iris, che toccò la ragguardevole cifra di 800 produzioni. Mascagni, inoltre, scrisse un'operetta, Si, musica vocale, strumentale, nonché canzoni, romanze e composizioni per pianoforte. Compose anche musica sacra (ad esempio la Messa di Gloria), e fu il primo compositore italiano a scrivere per il cinema muto (Rapsodia satanica, da Nino Oxilia). Da ultimo, non va dimenticato l'interessante esperimento di The Eternal City, sorta di suite sinfonica, basata sulle musiche di scena del dramma omonimo, sulla scia degli analoghi lavori di Luigi Mancinelli (Cleopatra, Messalina).
Giacomo Prestia (Firenze, 22 agosto 1960) è un basso italiano. Nato a Firenze, ha studiato canto con il Maestro Sergio Catoni. Vincitore del Concorso lirico di Parma nel 1990/1 debutta nell’Alzira di Verdi a Fidenza e l'anno successivo al Teatro Regio di Parma. Nel 1992 vince il Concorso Luciano Pavarotti e interpreta a Philadelphia il ruolo di Colline nella Bohème e Baldassarre ne La Favorita. Nel 1992 si ricorda la sua interpretazione di Angelotti nella diretta televisiva di Rai 1 di Tosca, allestita a Roma nei luoghi e nelle ore del capolavoro pucciniano e seguita da oltre un miliardo di persone in 117 paesi. Lo spettacolo, con la regia di Giuseppe Patroni Griffi, vede impegnati anche Catherine Malfitano (Tosca), Ruggero Raimondi (Scarpia), Plácido Domingo (Cavaradossi), Giorgio Gatti (Sacrestano) e l'Orchestra Sinfonica di Roma della RAI diretta da Zubin Mehta. L'evento è stato premiato con 3 premi Emmy. Al Teatro alla Scala debutta il 7 dicembre 1992 nella serata d'inaugurazione della stagione d'opera come uno dei Deputati fiamminghi in Don Carlo diretto da Riccardo Muti con Samuel Ramey, Luciano Pavarotti, Paolo Coni, Daniela Dessì e Luciana D'Intino. Nel 1995 debutta all'Arena di Verona come Il re in Aida diretto da Nello Santi con Maria Chiara, Bruna Baglioni, Kristján Jóhannsson, Bonaldo Giaiotti e Silvano Carroli. Nello stesso anno durante un Rigoletto a Monte Carlo conosce Benito Vassura, agente all’epoca di importanti artisti quali la Ricciarelli e Raimondi. Entra quindi a far parte della sua rosa di cantanti ed a lavorare nei migliori teatri del mondo. All'Opéra municipal de Marseille nel 1997 debutta il ruolo di Filippo II nel Don Carlo di Giuseppe Verdi e nel 1998 quello di Jacopo Fiesco ne il Simon Boccanegra al Teatro Comunale di Bologna, dove nella stessa stagione avrà l'occasione di cantare anche il ruolo di Timur ne La Turandot di Giacomo Puccini con la direzione di Daniele Gatti. Nel 1999 è la volta di Padre Guardiano ne La forza del destino diretto da Riccardo Muti con Georgina Lukács, Leo Nucci e José Cura. A Bilbao nel 1999 canta in Gli Ugonotti con Marcello Giordani e nel 2000 Aida con Dolora Zajick all'Arena di Verona. All'Opèra National de Paris Bastille nel 2000 interpreta Oroveso in Norma diretto da Bruno Campanella con June Anderson e Sonia Ganassi. Nel 2001 è all'Opéra National de Marseille per la Messa di Requiem di Giuseppe Verdi, Ramfis in Aida e Pagano ne I Lombardi alla prima crociata, e nel 2002 per il Don Quichotte di Jules Massenet. Alla Wiener Staatsoper nel 2001 debutta come Zaccaria in Nabucco diretto da Fabio Luisi con Maria Guleghina e Leo Nucci, nel 2003 Balthazar ne La Favorita. Nel 2004 interpreta il Conte Rodolfo ne La Sonnambula di Vincenzo Bellini all'Opera di Firenze e Banquo nel Macbeth di Verdi al Teatro de la Maestranza di Siviglia. A gennaio del 2005 è Mefistofele nel Faust di Gounod all'Opernhaus Zurich; nel 2006 al Teatro dell'Opera di Firenze interpreta Timur nella Turandot con la direzione di Zubin Mehta. A Barcellona nel 2007 debutta il ruolo di Filippo II nella versione francese in cinque atti del Don Carlos di Verdi ed a Marzo 2008 è Enrico VIII nell'Anna Bolena di Donizetti al Teatro Massimo di Palermo con Mariella Devia diretto da Marco Guidarini. Nello stesso anno torna a Vienna per una produzione del Simon Boccanegra con Mario Malagnini e Leo Nucci. Nel 2009 al Teatro alla Scala di Milano è Ramfis in Aida diretto da Daniel Barenboim con Violeta Urmana, Salvatore Licitra e Juan Pons, ruolo che affronterà nuovamente l'anno successivo al Royal Opera House, Covent Garden di Londra diretto da Nicola Luisotti con Marcelo Álvarez, Micaela Carosi e Daniela Barcellona. Nel 2009 inoltre è alla Lyric Opera di Chicago per vestire i panni di Silva ne l'Ernani di Giuseppe Verdi diretto da Renato Palumbo con Salvatore Licitra e Sondra Radvanovsky. L'anno 2010 lo vede protagonista del Festival Verdiano al Teatro Regio di Parma, nell'opera I Vespri Siciliani con Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Leo Nucci e la bacchetta di Massimo Zanetti. Nel 2012 è Oroveso in Norma al Teatro Regio di Torino con Dīmītra Theodosiou e Marco Berti e Filippo II in Don Carlo al Teatro comunale Luciano Pavarotti di Modena ed a Piacenza. Nel 2013 è Jacopo Fiesco in Simon Boccanegra al Teatro Regio di Parma con Roberto Frontali ed al Teatro Regio di Torino, in occasione dell'anniversario della ricostruzione dello stesso, sotto la direzione di Gianandrea Noseda interpreta Filippo II in Don Carlo. Entrambi gli spettacoli con la regia, scene e costumi di Hugo de Ana. Nel 2014 è Timur in Turandot con Carmen Giannattasio a Torino, Ramfis in Aida con Fiorenza Cedolins allo Sferisterio di Macerata e Jacopo Fiesco in Simon Boccanegra al Gran Teatro La Fenice di Venezia diretto da Myung-Whun Chung con Simone Piazzola, Maria Agresta e Francesco Meli trasmesso da Rai 5. Sempre nel 2014 è Narbal in Les Troyens di Berlioz diretto da Antonio Pappano con Gregory Kunde, Anna Caterina Antonacci e Daniela Barcellona. Lo stesso anno lo vede protagonista nel Don Carlo alla Wiener Staatsoper con Roberto Alagna e Adrianne Pieczonka; riprenderà nuovamente il ruolo nel 2015 e nel 2017 alla Deutsche Oper di Berlino con Anja Harteros e Rolando Villazon. Nel 2016 debutta il Mefistofele di Arrigo Boito al Teatro Verdi di Pisa per la regia di Enrico Stinchelli con Antonello Palombi e Valeria Sepe. Nello stesso anno è alla Sydney Opera House per Simon Boccanegra. Nel 2017 è Ramfis nell'Aida verdiana al Teatro de la Monnaie di Bruxelles e Filippo II nel Don Carlo alla Deutsche Oper di Berlino. A Gennaio 2018 è Sparafucile ne il Rigoletto di Giuseppe Verdi al Teatro Regio di Parma, con Leo Nucci, Rossana Rinaldi, Jessica Nuccio con la direzione d'orchestra di Francesco Ivan Ciampa. A Marzo dello stesso anno è Alvise Badoero ne La Gioconda di Amilcare Ponchielli nei Teatri di Piacenza, Modena e Reggio Emilia, diretto da Daniele Callegari con Francesco Meli, Saioa Hernandez, Sebastian Catana, Anna Maria Chiuri e Agostina Smimmero. A Luglio è Banco nel Macbeth di Giuseppe Verdi a Liège, con Leo Nucci, Tatiana Serjan e la direzione di Paolo Arrivabeni. Nel 2019 alterna ai vari concerti una produzione di Simon Boccanegra alla The Israeli Tel Aviv Opera con Vittorio Vitelli nel ruolo del titolo e il M. Giuliano Carella alla bacchetta. A Settembre è Loredano ne I Due Foscari al Teatro Regio di Parma, opera che apre ufficialmente il Festival Verdi 2019; nel cast Vladimir Stoyanov, Stefan Pop e Maria Katzarava, per la direzione di Paolo Arrivabeni e la regia di Leo Muscato. A Gennaio 2020 è insignito del prestigioso premio Verdi d'Oro dalla Corale Verdi di Parma ed apre la Stagione 2019/2020 del Teatro Regio di Parma con l'opera Turandot nel ruolo di Timur. Dal 2006 intensifica l'attività di docenza e Masterclass in diversi conservatori ed enti lirici italiani tra cui: Accademia del Ridotto di Stradella (PV), Istituto Superiore di Studi Musicali Tchaikovsky di Nocera Terinese (CZ), Conservatorio Cherubini di Firenze, Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Georg Solti presso il NCPA di Pechino, Progetto Sipario bis bis del Teatro Pergolesi di Jesi, Associazione Alef di Modena, Summercamp all'interno del Festival della Val Tidone, Associazione Ventidio Basso ad Ascoli. Ad Ottobre 2017 pubblica il suo primo libro, un thriller dal titolo "Operazione 1009" edito dalla Viola Editrice; libro che vince il Premio Speciale Logos Cultura al Concorso Letterario Internazionale Città di Cattolica (aprile 2018) ed entra in finale al Premio Letterario "Iusartelibri 2018". A settembre 2019 esce, per la stessa casa editrice, il suo secondo romanzo dal titolo "Trentatré quarantaquattro".
L’Istituto superiore di studi musicali "Arturo Toscanini" di Ribera è un'istituzione italiana di Alta Formazione Artistico Musicale.
Marco Caselli Nirmal (Ferrara, 17 maggio 1957) è un fotografo italiano che si occupa di: musica, teatro, danza, architettura, design industriale. La sua carriera comprende mostre in varie città italiane e pubblicazioni fra cui spicca quella curata dall'Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Firenze (AFI: /fiˈrεnʦe/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjoˈrɛnʦa/) è una città italiana di 361 841 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della città metropolitana; è il primo comune della regione per popolazione, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia. Nel Medioevo è stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'età moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati più ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della città un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanità UNESCO dal 1982, è considerata luogo d'origine del Rinascimento – la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica – e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. È universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonché rinomata tra le più belle città del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Donatello, Lorenzo de’ Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la più alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".