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Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di san Guglielmo duca d'Aquitania (poi anche semplificato in La conversione di San Guglielmo [duca d'Aquitania]) è un "dramma sacro" per musica in tre atti composto nel 1731 da Giovanni Battista Pergolesi, su testo di Ignazio Maria Mancini. Esso costituì il saggio finale degli studi dell'autore presso il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo di Napoli.
Durante i secoli centrali del Basso Medioevo (1100–1230), il trovatore (o trovadore o trobadore - al femminile trovatrice o trovatora o trovadora - in occitano trobador pronuncia occitana: [tɾuβaˈðuɾ], originariamente [tɾuβaˈðoɾ] - al femminile trobairitz [tɾuβajˈɾits]) era un compositore ed esecutore di poesia lirica occitana (ovvero di testi poetici e melodie) che utilizzava la lingua d'oc, parlata, in differenti varietà regionali, in quasi tutta la Francia a sud della Loira. I trovatori non utilizzavano il latino, lingua degli ecclesiastici, ma usavano nella scrittura l'occitano. Indubbiamente, l'innovazione di scrivere in volgare fu operata per la prima volta proprio dai trovatori, supposizione, questa, da inserire nell'ambiente di fervore indipendentistico locale e nazionalistico (vedi età dei Comuni, nascita delle Università, eresie e autarchie cristiane).
Il teatro Giovanni Battista Pergolesi, o più comunemente Teatro Pergolesi, è lo storico teatro della città di Jesi (AN), nelle Marche. Sorge sul lato sud-orientale della centrale Piazza della Repubblica, facendone da scenario. Rappresenta uno dei maggiori templi della lirica d'Italia e uno dei teatri più antichi della Regione.
Lo Stabat Mater è una composizione sacra di Giovanni Battista Pergolesi.
Pietro Marchitelli (Villa Santa Maria, 1643 – Napoli, 1729) è stato un violinista italiano.
Giovanni Battista Draghi (Rimini, 1640 circa – Londra, 13 maggio 1708) è stato un compositore e organista italiano, (probabilmente) fratello di Antonio e omonimo del più famoso Giovanni Battista Draghi, in seguito conosciuto con il nome di Giovanni Battista Pergolesi, a lui posteriore di quasi un secolo.
L'arte in Campania comprende siti considerati di estrema importanza dall'UNESCO.
Il contributo islamico all'Europa medievale interessò settori diversi come l'arte, l'architettura, la medicina, l'agricoltura, la musica, il linguaggio e la tecnologia. Dall'XI al XIII secolo l'Europa assorbì le conoscenze della cultura islamica. Di particolare importanza per l'Europa furono le traduzioni attuate dagli Arabi e dai Persiani di antichi testi classici greci, tra cui le opere del filosofo Aristotele.
La serva padrona è un intermezzo che Giovanni Paisiello musicò su libretto di Gennaro Antonio Federico riprendendo l'antecedente opera omonima di Giovanni Battista Pergolesi composta nel 1733. Durante la sua permanenza presso la corte dell'imperatrice russa Caterina la Grande, Paisiello si trovò nella difficoltà di reperire adeguati libretti ("libri") di opera buffa da musicare, genere particolarmente gradito dalla regnante. Dopo aver tentato invano di farsi mandare da Napoli un libretto di Giambattista Lorenzi, specificando che l'opera non deve durare più di un’ora e mezza, e se sarà più breve, si farà più onore, riprese, in occasione dell’onomastico del granduca Alessandro, che all'epoca aveva quattro anni, il libretto di Gennaro Antonio Federico, già musicato da Pergolesi nel 1733, a cui comunque Paisiello aggiunse, senza modificarne la trama, una nuova aria per la protagonista e due duetti secondo il gusto "moderno" dei brani d’insieme. Non è noto chi sia stato l'autore dell’ampliamento del testo, ma è probabile che sia stato ripreso del materiale già scritto: ad esempio, l’aria "Donne vaghe, i studi nostri", riprende Le virtuose ridicole di Goldoni e Galuppi del 1752. Mentre Pergolesi scrisse la parte musicale per soli archi, Paisiello fece largo impiego anche di strumenti a fiato come flauti, oboi, clarinetti, fagotti e corni, sempre in coppia.
Giovanni Battista Draghi detto Pergolesi (Jesi, 4 gennaio 1710 – Pozzuoli, 16 marzo 1736) è stato un compositore, organista e violinista italiano di opere e musica sacra dell'epoca barocca, tra i massimi rappresentanti della scuola musicale napoletana, principalmente nel campo dell'opera buffa.