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Papa Giovanni XXIII, in latino: Ioannes PP. XXIII, nato Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte, 25 novembre 1881 – Città del Vaticano, 3 giugno 1963), è stato il 261º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (il 260º successore di Pietro), primate d'Italia e 3º sovrano dello Stato della Città del Vaticano (accanto agli altri titoli connessi al suo ruolo). Fu eletto papa il 28 ottobre 1958 e in meno di cinque anni di pontificato riuscì ad avviare il rinnovato impulso evangelizzatore della Chiesa Universale. Già terziario francescano e cappellano militare durante la prima guerra mondiale, è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 settembre 2000. È stato poi canonizzato il 27 aprile 2014 insieme con Giovanni Paolo II da papa Francesco.
Il modernismo teologico fu un'ampia e variegata corrente del Cattolicesimo, sviluppatasi tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento volta a ripensare il messaggio cristiano alla luce delle istanze della società contemporanea. Fra i temi del modernismo cattolico vi furono la comprensione e l'esposizione dei contenuti della fede, l'esegesi biblica, la filosofia cristiana, gli studi di storia del cristianesimo e della Chiesa, l'esperienza religiosa. In sostanza, il modernismo proponeva una lettura razionalista della Bibbia e della religione cattolica. La Chiesa lo ha condannato come eresia.
Il giuramento antimodernista fu introdotto da papa Pio X (motu proprio Sacrorum Antistitum) inizialmente col nome di giuramento della fede il 1º settembre 1910 in risposta al modernismo teologico che già da alcuni decenni cominciava a prendere piede all'interno della Chiesa cattolica e che già era stato condannato dal papa nel 1907 nel decreto Lamentabili Sane Exitu e poi nell'enciclica Pascendi Dominici gregis. Tale giuramento, redatto in lingua latina, fu imposto a tutti i membri del clero con compiti di ministero, magistero o di giurisdizione ecclesiastica e a quanti aspiravano a diventare parte del clero. Il giuramento obbligava i modernisti, come spiega Civiltà Cattolica, a riconoscere l'errore e convertirsi, o almeno, di gettare la maschera e scoprirsi {...} riconducendoli ad una sincera adesione e ad una professione schietta delle dottrine della fede . Personaggi come Ernesto Buonaiuti tuttavia, nonostante la scomunica, continuarono a proclamarsi figli ubbidienti della Chiesa. Lo stesso giuramento era obbligatorio per tutti coloro che ricevevano gradi accademici nelle università pontificie e persino nelle università che rilasciavano titoli di studio riconosciuti dallo stato, come l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Papa Pio XI aveva esonerato professori e alunni da tale obbligo, che fu tuttavia ripristinato da Pio XII. Il giuramento fu abolito dopo la chiusura del Concilio Vaticano II, in quanto il Concilio non se ne occupò, da papa Paolo VI nel 1966, ma già qualche anno prima l'Università Cattolica aveva sostituito il giuramento antimodernista con la recita del Credo.
Ernesto Buonaiuti (Roma, 25 giugno 1881 – Roma, 20 aprile 1946) è stato un presbitero, storico, antifascista, teologo, accademico italiano, studioso di storia del cristianesimo e di filosofia religiosa, fra i principali esponenti del modernismo italiano. Scomunicato e dimesso dallo stato clericale dalla Chiesa cattolica per aver preso le difese del movimento modernista, fu prima esonerato dalle attività didattiche, in base ai Patti Lateranensi tra Chiesa e Regno d'Italia, e poi privato della cattedra universitaria per essersi rifiutato, con pochi altri docenti (appena dodici), di giurare fedeltà al regime.