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Woodrow Wilson, nato Thomas Woodrow Wilson (Staunton, 28 dicembre 1856 – Washington, 3 febbraio 1924), è stato un politico e accademico statunitense. È stato il 28º presidente degli Stati Uniti (in carica dal 1913 al 1921), mentre in precedenza fu governatore dello stato del New Jersey; anche uomo accademico, ricoprì la carica di rettore dell'Università di Princeton. Divenne il terzo presidente degli Stati Uniti del Partito Democratico, dopo Andrew Jackson e Grover Cleveland, ad essere rieletto per un secondo mandato. Nel 1919 gli venne assegnato il Premio Nobel per la pace. Wilson è ricordato per essere stato il presidente degli Stati Uniti in un momento storico così turbolento e cruciale come la Prima guerra mondiale e l'immediato dopoguerra ed avervi giocato un ruolo importante soprattutto alla Conferenza di pace di Parigi in cui impose gli Stati Uniti, per tanto tempo potenza economica e militare di secondo piano, in un ruolo dominante sullo scacchiere internazionale. Grazie a questa nuova linea della politica estera statunitense, Wilson è stato il primo presidente degli Stati Uniti ad avere avuto un peso importantissimo tra i grandi leader mondiali del momento. Tuttavia la storiografia pone Wilson come una figura ambigua in quanto, se da una parte fu considerato il principale promotore di una nuova pace e stabilità europea, cosa che gli valse il Nobel ma che in realtà non si realizzò mai compiutamente (e questo sarà uno dei tanti motivi che nel loro insieme contribuiranno allo scoppio della Seconda guerra mondiale), dall'altra viene ricordato per il suo deciso incitamento alla segregazione razziale e al suprematismo bianco e per la sua politica volta ad imporre i voleri dell'imperialismo statunitense alle nazioni deboli e arretrate del Centro e Sudamerica come Messico, Nicaragua, Haiti, Panama, Cuba e Repubblica Dominicana dove l'Esercito degli Stati Uniti si rese complice di numerosi massacri.
Thomas Jefferson (Shadwell, 13 aprile 1743 – Charlottesville, 4 luglio 1826) è stato un politico, scienziato e architetto statunitense. È stato il 3º presidente degli Stati Uniti d'America dal 1801 al 1809 ed è inoltre considerato uno dei padri fondatori della nazione. Il suo volto è ritratto sul monte Rushmore accanto a quelli di George Washington, Abraham Lincoln e Theodore Roosevelt. Fu il principale autore della dichiarazione d'indipendenza del 4 luglio 1776 e uno dei fondatori del Partito Democratico-Repubblicano degli Stati Uniti. Fortemente segnato dal pensiero illuminista, fu fautore di uno Stato laico e liberale, sostenendo l'egualitarismo formale e legale di tutti gli esseri umani, anche se non volle pronunciarsi mai contro la schiavitù. Fu inoltre anche un intellettuale di grande spessore: fondatore della Università della Virginia, ebbe un ruolo centrale nello sviluppo e nella costruzione di questa istituzione. Fu infine anche un architetto: suoi sono ad esempio i progetti per il campus dell'Università della Virginia, la sua casa di Monticello, parte del patrimonio dell'UNESCO dal 1987, nonché il Campidoglio di Richmond.
Il Partito Repubblicano (in inglese: Republican Party), popolarmente noto come «Grand Old Party» (GOP) e come il «partito di Lincoln», è uno dei due principali partiti del sistema politico degli Stati Uniti insieme al Partito Democratico. Fondato col nome moderno nel 1854 da ex esponenti dei Whig e del Suolo Libero nonché militanti di preesistenti movimenti antischiavisti per opporsi al governo Democratico dell'epoca e contrastare la temuta espansione nell'Ovest del sistema schiavistico degli Stati meridionali, posizionandosi alla sinistra del Partito Democratico nelle questioni economiche e sociali, rimane uno dei partiti più antichi del mondo tra quelli ancora attivi. I Whig furono l'unione di diversi partiti minori, tra cui quello Anti-Massonico e Nazionale Repubblicano. Quest'ultimo fu a sua volta l'unione di ex esponenti Federalisti e Democratici-Repubblicani, i quali andarono a formare il Partito Democratico in sostegno di Andrew Jackson mentre i Nazionali Repubblicani sostennero l'ex Democratico-Repubblicano John Quincy Adams nelle elezioni presidenziali del 1828, facendo quindi risalire i Repubblicani a entrambi i primi due partiti nazionali. Nel contesto politico statunitense odierno è ormai considerato come il partito della destra conservatrice (pur con le sue fazioni interne di centro-destra, della destra cristiana e di quella libertariana) in contrapposizione al Partito Democratico, che è invece diventato il partito liberale, considerato un'unione del liberalismo sociale e del progressismo. Perlomeno fino alla scissione del 1912, con il posizionamento contemporaneo dei Democratici sul fronte di sinistra e con l'avvento del New Deal del Democratico Franklin Delano Roosevelt negli anni 1930, il Partito Repubblicano era considerato un partito più liberal-progressista degli avversari (i conservatori-populisti Democratici del Sud appoggiarono la segregazione razziale), anche se a livello locale e statale ciò non si realizzò almeno sino agli anni 1980 e 1990, in quanto i sudisti preferivano le politiche economiche Democratiche, ma ciò venne meno quando entrambi i partiti appoggiarono il neoliberismo. Promotore dell'industria nell'Ottocento e delle imprese nel Novecento, il Partito Repubblicano si è spostato verso il liberismo nelle questioni economiche, ma rimase liberal-progressista in quelle sociali perlomeno fino agli anni 1960. Fu dagli anni 1950 e 1960, dominati dalla presidenza dell'eroe di guerra Dwight D. Eisenhower in un clima di guerra fredda caratterizzato dall'intensificarsi dell'anticomunismo e dalla presa di distanza dalla politica statalista del New Deal, oltre che per il movimento per i diritti civili degli anni 1960 (approvato dal Partito Democratico durante le presidenze di John Fitzgerald Kennedy e Lyndon B. Johnson) e della cosiddetta strategia del Sud che prevedeva una retorica razzista o per lo meno più accondiscendente per tali elettori per attirarsi il consenso dei bianchi del Sud, che il partito assunse definitivamente la fisionomia conservatrice moderna. Questa strategia servì ai Repubblicani per trasformare il Sud Democratico in quello Repubblicano attuale, cambiando sempre più gli ideali razzisti che hanno sempre caratterizzato il Sud Democratico, ma che ancora oggi viene stereotipato in tale modo. Sulle questioni di politica estera entrambi i partiti Repubblicani e Democratici hanno cambiato diverse volte le rispettive politiche. Inizialmente scettici del destino manifesto e dell'espansione a ovest a causa del problema della schiavitù che voleva fermare e che alla fine abolì sotto la presidenza di Abraham Lincoln, seppur a costo di una cruenta guerra civile negli anni 1860 contro i secessionisti schiavisti sudisti che formarono gli Stati Confederati d'America per mantenere l'Unione, i Repubblicani sono diventati imperialisti e interventisti sotto la presidenza dei progressisti William McKinley e Theodore Roosevelt e poi isolazionisti in opposizione ai Democratici guidati da Thomas Woodrow Wilson, formando il blocco della cosiddetta vecchia destra. Durante la guerra fredda furono promotori dell'anticomunismo come i Democratici, ma con Eisenhower e i suoi sostenitori avversari dell'ultraconservatore Repubblicano Joseph McCarthy, censurato nel 1954. A partire dagli anni 1950 e 1960 c'è un'unione nota come fusionismo tra conservatori e libertariani che porta al moderno conservatorismo del partito con la candidatura alle elezioni presidenziali del 1964 di Barry Goldwater, che seppur sconfitto dal Democratico Johnson portò all'elezione di Richard Nixon (1969-1974) e all'ascesa di Ronald Reagan (1981-1989), seppur lo stesso Goldwater criticò l'influsso della destra cristiana. Molti di questi libertariani sono sostenitori del vecchio isolazionismo in opposizione al neoconservatorismo che domina il partito sin dalla guerra fredda.
Hillary Diane Clinton, nata Rodham (pronuncia americana: [ˈhɪləɹi daɪˈæn ˈɹɑdəm ˈklɪntən]; pronuncia italiana: /ˈilari ˈklinton/; Chicago, 26 ottobre 1947), è una politica e avvocato statunitense, membro del Partito Democratico e già senatrice per lo Stato di New York e segretario di Stato dal 2009 al 2013. Prima di intraprendere l'attività politica, ha esercitato la professione di avvocato e docente di diritto penale, diventando la prima donna ad essere ammessa come socio nel «Rose Law Firm», uno degli studi legali più antichi degli Stati Uniti; ha inoltre fatto parte dei consigli d'amministrazione delle multinazionali Walmart e Lafarge. È sposata con Bill Clinton dal 1975; a seguito dell'elezione del marito alla carica di Presidente degli Stati Uniti d'America, è stata first lady dal 1993 al 2001. Successivamente ha prestato servizio per otto anni come senatrice in rappresentanza dello Stato di New York (2001-2009), venendo eletta per il suo primo mandato mentre era ancora first lady e diventando quindi la prima moglie di un presidente a ricoprire una carica elettiva. Durante la sua permanenza al Congresso, sostenne apertamente l'intervento armato in Afghanistan e in Iraq, ma in un secondo momento criticò la gestione delle operazioni militari da parte dell'amministrazione di George W. Bush. Nel 2008 prese parte alle elezioni primarie del proprio partito in previsione delle consultazioni presidenziali dello stesso anno; dopo un aspro confronto fu sconfitta dal senatore Barack Obama, conseguendo tuttavia il maggior numero di suffragi popolari (quasi 18 milioni) nella storia delle primarie statunitensi. La senatrice annunciò in seguito il proprio appoggio nei confronti di Obama, poi eletto presidente. Hillary Clinton svolse le funzioni di segretario di Stato fra il gennaio del 2009 e il febbraio del 2013, rinunciando all'incarico al termine del primo mandato di Obama e venendo sostituita da John Kerry. Nel 2016 partecipò nuovamente alle primarie democratiche: avendo conseguito il maggior numero di delegati, ottenne la candidatura ufficiale per le successive elezioni presidenziali, diventando la prima donna a correre per la presidenza in rappresentanza di uno dei due maggiori partiti politici, e la terza in assoluto dopo Tonie Nathan e Victoria Woodhull. Pur vincendo il voto popolare nazionale, perse il Collegio Elettorale e la Presidenza contro il candidato del Partito Repubblicano Donald Trump Il 5 marzo 2019 ha rinunciato a candidarsi per le elezioni presidenziali del 2020.. Dal 1º gennaio 2020 è rettrice della Queen's University di Belfast.
Barack Hussein Obama II (/bəˈrɑːk hʊˈseɪn oʊˈbɑːmə/, ; Honolulu, 4 agosto 1961) è un politico statunitense, 44º presidente degli Stati Uniti d'America dal 2009 al 2017, prima persona di origini afroamericane a ricoprire tale carica. Figlio di un'antropologa originaria del Kansas e di un economista keniota, Obama si è laureato in scienze politiche alla Columbia University (1983) e in giurisprudenza alla Harvard Law School (1991), dove è stato la prima persona di colore a dirigere la rivista Harvard Law Review. Prima di portare a termine gli studi in legge, ha prestato la sua opera come «community organizer» a Chicago; successivamente ha lavorato come avvocato nel campo della difesa dei diritti civili, insegnando inoltre diritto costituzionale presso la Law School dell'Università di Chicago dal 1992 al 2004. Barack Obama è stato membro del Senato dell'Illinois per tre mandati, dal 1997 al 2004. Dopo essersi candidato senza successo alla Camera dei rappresentanti nel 2000, quattro anni più tardi concorse per il Senato federale, imponendosi a sorpresa nelle primarie del Partito Democratico del marzo 2004 su un folto gruppo di contendenti. L'inopinata vittoria alle primarie contribuì ad accrescere la sua notorietà; in seguito, il suo discorso introduttivo («keynote address») pronunciato in occasione della convention democratica di luglio lo rese una delle figure più eminenti del suo partito. Obama fu quindi eletto al Senato degli Stati Uniti nel novembre 2004, con il più ampio margine nella storia dell'Illinois, e prestò servizio come senatore junior dal gennaio 2005 al novembre 2008. Il 10 febbraio 2007 annunciò ufficialmente la propria candidatura alle successive consultazioni presidenziali. Alle elezioni primarie del Partito Democratico, dopo un'aspra contesa, sconfisse Hillary Clinton, senatrice in carica per lo Stato di New York e già first lady, favorita della vigilia; il 3 giugno 2008 Obama raggiunse il quorum necessario per la candidatura, divenendo così la prima persona di origini afroamericane a correre per la Casa Bianca in rappresentanza di uno dei due maggiori partiti. L'esponente del Partito Democratico vinse le elezioni presidenziali del 4 novembre 2008 contro John McCain, senatore repubblicano dell'Arizona, insediandosi formalmente alla presidenza il 20 gennaio successivo. Il 6 novembre 2012 fu riconfermato per un secondo mandato, imponendosi sul candidato repubblicano Mitt Romney. Il settimanale statunitense TIME lo ha prescelto quale «persona dell'anno» nel 2008 e nel 2012; nel 2009 è stato insignito del Premio Nobel per la pace «per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli».