Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La psicologia dell'Io, rappresenta un'importante branca della psicoanalisi che sostiene la teoria secondo la quale l'Io possiede, anche nelle situazioni di forte conflitto intrapsichico (ad esempio, di tipo nevrotico), processi funzionali "liberi da conflitti", sostanzialmente autonomi e distinti rispetto all'Es. La parte "libera da conflitti" dell'Io è quella che si occupa, anche in situazioni di disagio emotivo, del rapporto con la realtà e dell'esecuzione delle funzioni psichiche di base (quali i processi cognitivi, etc.). Obiettivo del trattamento psicoanalitico, secondo tale approccio, è quindi quello di rinforzare ed ampliare la sfera dell'Io libera da conflitti, favorendo un miglior adattamento all'ambiente reale. All'interno della teoria della clinica della Psicologia dell'Io, ampio spazio è dato all'analisi delle difese, ovvero alle modalità costitutive dei meccanismi di difesa messi in atto per la gestione (o come conseguenza) del conflitto intrapsichico e delle istanze pulsionali. I maggiori esponenti di questa importante corrente della storia della psicoanalisi, che si sviluppò negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni '30, sono stati Heinz Hartmann (ritenuto l'autore di avanguardia di questo orientamento), David Rapaport, Margaret Mahler, ed Anna Freud, figlia di Sigmund Freud. Tra i suoi precursori vengono solitamente considerati anche lo psichiatra Harry Stack Sullivan (pioniere dei cosiddetti approcci interpersonali in psichiatria) e la psicoanalista Karen Horney. La Psicologia dell'Io, in cui sono enfatizzati alcuni assetti definibili come "maggiormente razionalistici" rispetto a quelli di altre correnti psicoanalitiche, conobbe molta fortuna in ambito statunitense tra gli anni '40 e gli anni '70. A partire dagli anni '80 ha conosciuto un relativo declino, ed è stata in gran parte sostituita, nell'attenzione dei clinici, dagli approcci della psicoanalisi relazionale ed intersoggettiva.
La psicologia analitica è una teoria psicologica e un metodo di indagine del profondo elaborato dall'analista svizzero Carl Gustav Jung e dagli allievi della sua scuola.
Con trattamento sanitario obbligatorio si intendono procedure sanitarie normate e con specifiche tutele, in genere di legge, che possono essere applicate in caso di motivata necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto al trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e sicurezza e/o della salute pubblica. Viene a volte abbreviato con la sigla T.S.O.
Per storia della psicologia si intende la storia della psicologia come scienza a sé stante.
In storia della psicoanalisi si raccoglie il racconto storico di quel vasto movimento di pensiero che ha fatto il suo esordio all'alba del Novecento e ha avuto nel lavoro del medico viennese Sigmund Freud il punto di partenza. Se agli inizi questo movimento sembrava costituire una rivoluzione nell'ambito della sola psichiatria, ben presto ci si ricredette sulla portata dell'influenza ch'esso avrebbe esercitato. Ci si dovette ricredere soprattutto di quanto la psicoanalisi andava smentendo con il suo impegno metodico e quotidiano: delle impressioni di moda passeggera, legate alla nuova scienza psicoanalitica nascente. Il vecchio secolo è passato, molte idee legate al Novecento hanno perso gran parte del loro iniziale seguito o sono pressoché scomparse. Tra queste, anche la psicoanalisi è stata messa pesantemente in discussione. È tuttavia indiscutibile che essa abbia avuto un importante influsso sulla cultura e sul costume dell'ultimo secolo. Per approfondimenti sulle elaborazioni teoriche dei vari esponenti di questo movimento si possono consultare le voci specifiche, mentre qui si tratta solo della divulgazione e dell'espansione del movimento psicoanalitico e delle sue teorizzazioni a partire dalla città di Vienna, dove operava il padre fondatore di questa disciplina. Si tratta anche del suo radicarsi ed espandersi, non solo a livello territoriale nelle culture locali e linguistiche specifiche, ma anche dell'inserirsi del suo linguaggio e del suo proprio paradigma nelle varie scienze, filosofie, teologie e arti, dalla letteratura, alla pittura al cinema; in breve, della progressiva colonizzazione da parte della psicoanalisi della cultura del Novecento e di quella contemporanea.
La psicologia clinica è una delle principali branche teorico-applicative della psicologia. Comprende lo studio scientifico e le applicazioni della psicologia in merito alla comprensione, prevenzione ed intervento nelle problematiche psicologiche e relazionali, a livello individuale, familiare e di gruppo, comprese anche le attività di promozione e mantenimento del benessere psicologico e il trattamento di molte forme di psicopatologia.
La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intrapsichiche), ambientali e/o relazionali (interpsichiche).
La psicoanalisi o psicanalisi (da psico-, psiche, anima, più comunemente "mente", e -analisi: analisi della mente) è la teoria dell'inconscio della psiche umana su cui si fondano una disciplina, nota come psicodinamica, e una relativa prassi psicoterapeutica, che hanno preso l'avvio dal lavoro di Sigmund Freud, il quale si inserì nel solco dei lavori di Jean-Martin Charcot e Pierre Janet.In primis la teoria psicoanalitica è una teoria dell'inconscio: nell'indagine dell'attività umana essa si rivolge soprattutto a quei fenomeni psichici che risiedono al di fuori della sfera della coscienza. Viene perciò attivato il concetto di inconscio, introdotto nella riflessione teoretica già da Leibniz, e che Freud fece suo da un punto di vista descrittivo e topico sulla base delle sue esperienze con Jean-Martin Charcot a Parigi. In secondo luogo dalla psicoanalisi nasce una disciplina ed una prassi psicoterapeutica nota come psicoterapia psicodinamica: nello specifico, come cura dei disturbi e, all'origine, come cura dell'isteria e successivamente dei fenomeni psicopatologici chiamati nevrosi, neurosi o psiconevrosi. In seguito, il suo uso è stato esteso allo studio e trattamento di altri tipi di psicopatologie. In seguito, a livello culturale più generale, la psicoanalisi ha influenzato in parte anche la filosofia e le scienze sociali. Lo statuto epistemologico della psicoanalisi è stato variamente criticato e lungamente dibattuto, anche in parallelo alle sue diverse evoluzioni teoriche e metodologiche. Mentre in un primo tempo le osservazioni popperiane sulla sua scarsa falsificabilità avevano portato a una visione piuttosto critica del suo status epistemico, a partire dagli anni '80 e '90 del XX secolo la maggiore attenzione che ha cominciato a essere rivolta alla verifica empirica dei suoi risultati clinici, all'integrazione della modellistica teorica psicoanalitica con altre linee di ricerca psicologica e psichiatrica, e agli spunti integrativi con le neuroscienze hanno portato a una visione più articolata e in forte evoluzione del suo statuto scientifico, nel contesto dei più ampi studi psicodinamici.