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Sidney Costantino Sonnino (Pisa, 11 marzo 1847 – Roma, 23 novembre 1922) è stato un politico italiano. Barone, nato in una nobile famiglia da padre di origini ebraiche e da madre britannica, era anglicano. Ministro delle finanze e ministro del tesoro del Regno d'Italia dal 1893 al 1896, riportò il bilancio dello Stato al pareggio e si oppose alla dispendiosa politica aggressiva di Francesco Crispi in Etiopia. Fu liberale conservatore ed esponente della Destra storica. Fu inoltre meridionalista e si occupò delle problematiche della classe contadina. Nel 1897 intravide nel clericalismo cattolico e nel socialismo delle minacce per il Paese e sostenne la necessità di un maggiore rispetto dello Statuto albertino con una piena restaurazione del potere esecutivo da parte del re. Fu presidente del consiglio dei ministri dall'8 febbraio al 29 maggio 1906 e dall'11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910. Nel 1914 divenne Ministro degli affari esteri e con tale carica, che conservò fino al 1919, condusse le trattative che portarono alla firma del patto di Londra. Con tale accordo l'Italia si impegnò ad entrare nella prima guerra mondiale contro l'Austria. Dopo la vittoria, alla conferenza di pace, partecipò alle trattative rivendicando per l'Italia i territori promessi dal patto di Londra contro la posizione degli Stati Uniti.
Verso la conclusione e fin dopo la prima guerra mondiale (periodo interbellico) notevoli sconvolgimenti e piccole guerre travagliarono l'Europa orientale, tra cui la guerra civile russa.
L'unione di comuni è un ente italiano disciplinato dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che attua la legge 3 agosto 1999, n. 265, in particolare dall'articolo 32. L'ente è costituito da due o più comuni per l'esercizio congiunto di funzioni o servizi di competenza comunale. L'unione è dotata di autonomia statutaria nell'ambito dei principi fissati dalla Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali. Il D.Lgs. 267/2000 la definisce come un ente locale, ma la sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2015 precisa che si tratta di una forma istituzionale di associazione tra comuni. Alle unioni di comuni si applicano, per quanto compatibili, i princìpi previsti per l'ordinamento dei comuni, con specifico riguardo alle norme in materia di composizione e numero degli organi dei comuni, il quale non può eccedere i limiti previsti per i comuni di dimensioni pari alla popolazione complessiva dell'ente. Il TAR del Lazio con la sua ordinanza nr. 1027 del 20 gennaio 2017 ha rinviato alla Corte Costituzionale l'obbligo di esercizio associato delle funzioni per i piccoli Comuni ritenendo non “manifestamente infondata” l'incostituzionalità di questo obbligo.
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
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Le ingerenze degli Stati Uniti in politica estera hanno compreso azioni sia esplicite sia segrete volte a modificare, sostituire o preservare governi stranieri. Gli Stati Uniti hanno eseguito almeno 81 interventi noti, tra espliciti o sotto copertura, in politica internazionale durante il periodo 1946-2000. Successivamente alla seconda guerra mondiale, il governo degli Stati Uniti ha organizzato operazioni per favorire cambi di regime, nel contesto della guerra fredda, per contendersi l'influenza e la leadership a livello globale con l'Unione Sovietica.Operazioni significative comprendono il colpo di Stato iraniano del 1953 (operazione Ajax) orchestrato da Stati Uniti e Regno Unito, l'invasione della baia dei Porci del 1961 contro Cuba, il favoreggiamento del genocidio indonesiano e il sostegno alla "guerra sporca" argentina, oltre all'area tradizionale delle operazioni degli Stati Uniti, quali l'America centrale e i Caraibi. Inoltre, gli Stati Uniti hanno interferito nelle elezioni nazionali di molti paesi, tra cui il Giappone negli anni '50 e '60 per mantenere al potere il Partito Liberal Democratico di centro-destra utilizzando fondi segreti, nelle Filippine organizzando la campagna per la presidenza di Ramón Magsaysay nel 1953, in Libano per aiutare i partiti cristiani nelle elezioni del 1957 usando finanziamenti segreti, in Italia per favorire la Democrazia Cristiana in funzione anticomunista durante le elezioni politiche del 1948.Verso la fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti nel 1945 ratificarono la Carta delle Nazioni Unite, la quale vincolava legalmente il governo degli Stati Uniti alle disposizioni della carta, compreso l'articolo 2 (paragrafo 4), che proibisce la minaccia o l'uso della forza nelle relazioni internazionali, tranne in circostanze molto limitate, pertanto qualsiasi rivendicazione legale avanzata per giustificare il cambio di regime da parte di una potenza straniera comporta un onere particolarmente pesante.
Prato è un comune italiano di 193 809 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. È la seconda città della Toscana per popolazione. Fino al 1992, anno della costituzione dell'omonima provincia, è stato il comune non capoluogo di provincia più popolato d'Italia. La piana pratese fu abitata fin dall'epoca etrusca, ma la nascita della città vera e propria si fa risalire, generalmente, al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fusero durante il secolo successivo. Nell'economia pratese la produzione tessile ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall'epoca medievale, come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, ma è nell'Ottocento che Prato vide un impetuoso sviluppo industriale, che ne fa ancora oggi uno dei distretti più importanti a livello europeo. La città vanta attrattive storico-artistiche di grande rilievo, con un itinerario culturale che inizia dagli Etruschi per poi ampliarsi nel Medioevo e raggiungere l'apice con il Rinascimento, quando hanno lasciato le loro testimonianze in città artisti come Donatello, Filippo Lippi e Botticelli.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Nel linguaggio storico-diplomatico il termine politica dell'equilibrio nelle relazioni internazionali tra le potenze indica la politica perseguita nella storia europea da alcuni stati (tipicamente dalla Gran Bretagna tra Settecento e Novecento) per impedire l'emergere sul continente di una potenza egemone (come ad esempio la Francia napoleonica o la Germania guglielmina o hitleriana) tale da sconvolgere la pace e l'equilibrio tra gli stati europei stessi.
Viareggio è un comune italiano di 60 241 abitanti della provincia di Lucca in Toscana. Viareggio è conosciuta, oltre per l'attività cantieristica come località di turismo balneare, per la pesca, per la floricultura e per il Carnevale, nato nel 1873. La città è un attivo centro industriale e artigianale, soprattutto nel campo della cantieristica navale, da tempo conosciuta in tutto il mondo. Viareggio è nota anche in ambito storico-religioso (tra le vicende più significative quelle di Sant'Antonio Maria Pucci e di Clelia Merloni) ed è sede di molti premi e manifestazioni tra i quali il Premio letterario Viareggio Répaci, istituito nel 1929, il Premio Viareggio Sport, istituito nel 1985, e il Torneo Mondiale Coppa Carnevale di Viareggio, istituito nel 1949. È inoltre da ricordare il Festival Gaber, in memoria di Giorgio Gaber, al quale partecipano artisti di spicco del panorama musicale italiano.
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Nam Định è una città nel Delta del Fiume Rosso a nord del Vietnam. È la capitale della Provincia di Nam Dinh che un tempo faceva parte della Provincia di Nam Ha finché non furono nuovamente divise nel 1996, tornando ad essere due province separate. Nam Dinh dista circa 90 km dalla capitale del Vietnam, Hanoi.
Il termine superpotenza, nel linguaggio storiografico e giornalistico, è stato usato, a partire dalla seconda metà del XX secolo, per indicare uno Stato che, nelle relazioni internazionali, esercita una influenza in grado di condizionare le scelte degli altri Paesi grazie ad una notevole potenza economica, politica e militare e che esercita questa sua forza per orientare a proprio favore le relazioni internazionali stesse.
Nel gergo parlamentare, il trasformismo indica una pratica politica che consiste nella sostituzione del confronto aperto tra la maggioranza che governa e l'opposizione che controlla con la cooptazione nella maggioranza di elementi dell'opposizione per esigenze tipicamente utilitaristiche}}. Nella storia della politica italiana il trasformismo emerse dopo il 1880 nel Regno d'Italia, come prassi comune ai gruppi parlamentari, di Destra e Sinistra, di variare le maggioranze in base a convergenze d'intenti su problemi circoscritti anziché su programmi politici a lungo termine. Il singolo parlamentare non era legato a un partito, per il semplice motivo che nell'Italia dell'Ottocento i partiti organizzati non esistevano. La candidatura alle elezioni era personale e ciò favoriva l'individualismo del singolo deputato. La base elettorale era ristretta: il deputato rispondeva del proprio operato alla propria base clientelare. Il passaggio di un parlamentare da uno schieramento all'altro era segno della conclusione di una trattativa nella quale il deputato aveva mercanteggiato il proprio voto in cambio della soddisfazione di certi interessi privati. Durante il periodo in cui il trasformismo fu prassi politica, le maggioranze parlamentari che di volta in volta si costituirono poggiarono su singole personalità politiche che, manovrando il costituirsi delle varie combinazioni di gruppi parlamentari, risultarono l'unico elemento di stabilità politica. Nella politica moderna, il termine trasformismo ha acquistato una connotazione prettamente negativa. Viene infatti attribuito: a) ad azioni chiaramente dettate dallo scopo di mantenere il potere o di rafforzare il proprio schieramento politico; b) alla consuetudine di evitare il confronto parlamentare e ricorrere a compromessi, clientelismi e sotterfugi politici, senza tenere conto dell'apparente incoerenza ideologica di certi connubi o consociazioni. Conseguenze negative in tal senso sono: lo scadimento del dibattito politico (viene a mancare una vera alternanza al potere), l'allontanamento del sistema politico dall'interesse collettivo verso il sistema paese (poiché il sistema politico obbedisce a logiche interne di proprio interesse, con spregio della responsabilità verso gli elettori) e, in ultimo ma non per ultimo, la dimostrazione di scarsa moralità da parte dei parlamentari agli occhi dei cittadini elettori.
La Repubblica di Cina (in cinese tradizionale 中華民國; in cinese semplificato 中华民国; romanizzazione Wade-Giles: Chung-hua Min-kuo; romanizzazione Tongyong pinyin: ZhōngHuá MínGuó; romanizzazione pinyin: Zhōnghuá Mínguó; romanizzazione Gwoyeu Romatzyh: Jonghwa Mingwo) è uno Stato insulare de facto costituito dal gruppo di isole di Formosa, Penghu, Kinmen e Matsu, ma che nella sua costituzione rivendica anche la sovranità su Cina continentale e la Mongolia Esterna. È nota anche come Taiwan (/taiˈwan/) dal nome dell'isola principale che costituisce l'entità statale o, nelle lingue neolatine, Formosa. In ambito internazionale, specialmente sportivo, Taiwan è conosciuta altresì come Taipei Cinese per via dell'opposizione diplomatica della Repubblica Popolare Cinese all'uso di un nome indipendente, in quanto essa chiama ufficialmente la Repubblica di Cina «provincia separatista di Taiwan». Non riconosciuta né dalla Repubblica Popolare Cinese (la Cina continentale propriamente detta) né dagli altri quattro membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU (Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Francia), nonché dal Canada e dagli altri Stati dell'Unione europea, Taiwan intrattiene tuttavia con essi rapporti di collaborazione e di commercio (solitamente con un ufficio di rappresentanza facente funzioni di ambasciata, a nome Taiwan o Taipei); a settembre 2019 è riconosciuta da 15 Stati sovrani in tutto il mondo, tra cui la Santa Sede. La capitale de iure della Repubblica di Cina è Nanchino, che tuttavia si trova nella Cina continentale, quindi la capitale provvisoria è Taipei.
Le repubbliche marinare sono state alcune città portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica. Tale definizione, nata nell'Ottocento, è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia; tuttavia, oltre alle quattro più note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona, Gaeta e la piccola Repubblica di Noli, alle quali si può aggiungere, in Dalmazia, Ragusa. È da notare tuttavia che tale raggruppamento è una ricostruzione retroattiva artificiosa, in quanto queste entità non erano collegate tra loro, non si autodefinivano in questo modo, non erano le uniche ad intraprendere attività sul mare, né erano tutte coeve. Considerando le loro condizioni politiche, non erano tutte repubbliche, non erano tutte città-stato, avevano forme politiche molto diverse, aree di influenza diversa con territori di grandezza differente, utilizzando lingue diverse (sebbene sempre un dialetto romanzo), monete diverse e usanze disomogenee, non avendo praticamente molto in comune se non l'ubicazione presso il mare e un'economia strettamente legata ad esso. Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana - al Nord, al Centro e al Sud - le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l'Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalità commerciale che le metteva l'una contro l'altra, queste città, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacità di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia. Durante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le più note, sia quelle meno note, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra città. Nel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre città vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara. Dopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche più potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento più florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana. Dopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libertà, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo. Nel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a metà del Seicento, seguiti da più di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.
La Toscana (AFI: /tosˈkana/) è una regione italiana a statuto ordinario di 3 676 116 abitanti, situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze. Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (382 000 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere. Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e successivamente della Repubblica Italiana. In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda. La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana, primo Ordinamento al mondo ad abolire legalmente la pena di morte.
La locuzione grande potenza, nel linguaggio storico-diplomatico, indica uno Stato capace di esercitare la sua influenza a livello mondiale. È un concetto di creazione europea, utilizzato sin dal Congresso di Vienna, ma è stato successivamente esteso all'ambito globale delle relazioni internazionali. Tra le grandi potenze attuali, secondo lo schema convenzionale, si annoverano Cina, Stati Uniti, Francia, Russia e Regno Unito. Questi cinque paesi sono i vincitori della seconda guerra mondiale e godono pertanto del potere di veto all'interno del consiglio di sicurezza dell'ONU, dove sono inoltre gli unici membri permanenti. I paesi del P5 sono riconosciuti ufficialmente come potenze nucleari dalla comunità internazionale. Germania, Giappone ed Italia persero il conflitto mondiale e con esso lo status di grande potenza, ma lo riottennero qualche decennio più tardi. Giappone ed Italia dovettero rinunciare al seggio permanente di cui disponevano nella Società delle Nazioni, mentre la Germania fu divisa in diverse zone di occupazione. Il Giappone, reduce dai Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, rinunciò al diritto di dichiarare guerra. Simili disposizioni furono inserite nelle costituzioni di Germania ed Italia, che però decisero di aderire alla condivisione nucleare della NATO acquisendo così un enorme potere dissuasivo di ritorsione contro ogni minaccia nel mondo. Germania, Giappone ed Italia tornarono ad essere grandi potenze dopo il loro miracolo economico post-bellico. A seguito della loro piena riabilitazione politica ed industriale, le ex-potenze dell'asse furono invitate da Francia, UK e USA a prendere parte al primo vertice del G6 nel 1975, che si allargherà al Canada l'anno successivo generando il G7 e che include grandi potenze. Lo scenario internazionale, con i relativi rapporti di forza, è mutato con la grande recessione e la nascita del gruppo BRICS, un acronimo che indica principali nazioni di recente industrializzazione. I paesi del G7 e parte dei BRICS (Cina, India e Brasile) includono i dieci stati di maggiore importanza industriale riconosciuti dall'ILO, agenzia specializzata dell'ONU. Le economie avanzate e quelle di recente industrializzazione hanno poi creato un canale di dialogo nel più ampio forum del G20, dove anche l'America Latina, il Medio Oriente e l'Anello del Pacifico godono di rappresentanza. Non tutte le grandi potenze sono eguali tra loro in peso politico, economico, o militare: gli Stati Uniti sono ad esempio riconosciuti come l'unica Superpotenza del mondo, mentre la Cina è considerata una potenziale superpotenza. Nonostante i notevoli cambiamenti avvenuti dal 1945 ad oggi, la composizione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU è rimasta invariata. Germania, Giappone, India e Brasile hanno formalmente richiesto di entrare a far parte del gruppo dei membri permanenti con potere di veto nel CdS dell'ONU, formando il G4. L'Italia (assieme ad altri paesi tra cui il Canada, la Spagna e la Corea) ha formato lo Uniting for consensus, un blocco di diplomazie che ha l'obiettivo di limitare il potere di veto e di impedire l'aumento dei membri permanenti in favore di membri semi-permanenti. Al momento sia la proposta di riforma dello "Uniting for Consenus" che quella del G4 sembrano avere poche possibilità di riuscita, essendo necessari i 2/3 dei voti nell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
In diritto con relazioni industriali si intende la moderna disciplina giuridica sorta agli inizi degli anni novanta del Novecento, che studia i rapporti tra stato, imprese, sindacati e lavoratori. Comunemente le cosiddette relazioni industriali consistono nell'insieme delle regole vigenti in materia sindacale, all'interno del vigente ordinamento giuslavoristico. Più di recente nuovi studi dottrinari, all'interno dei soggetti che caratterizzano le cosiddette relazioni, osservano una sorta di crisi delle organizzazioni sindacali di stampo tradizionale: si parla, in questo caso, anche di relazioni sindacali. Le relazioni industriali sono oggigiorno divenute materia di insegnamento universitario -parallelamente e autonomamente dal diritto sindacale- in facoltà come scienze politiche e sociologia in varie città d'Italia.
Il Partito Socialista Italiano (PSI) è un partito politico italiano di ispirazione riformista fondato nel 2007, che si proclama erede dell'omonima formazione sciolta nel 1994. Inizialmente lanciato il 5 ottobre 2007 con il nome di Partito Socialista, il congresso fondativo si è svolto dal 4 al 6 luglio 2008. Il 7 ottobre 2009 è stata assunta l'attuale denominazione.A livello internazionale aderisce all'Internazionale Socialista e al Partito del Socialismo Europeo.