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L'oftalmologia, anche detta oculistica o oftalmoiatria (dal greco ὀφθαλμός, "occhio") è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e terapia sia medica che chirurgica delle malattie dell'apparato visivo, ossia dell'occhio e dei suoi annessi, della correzione dei vizi refrattivi (vizi di rifrazione o ametropia) e delle patologie visive correlate. Si tratta di una delle discipline mediche e chirurgiche più antiche e viene praticata dal medico detto oculista, chiamato anche oftalmologo.
La macula (detta formalmente macula lutea) è la zona centrale della retina dell'occhio umano, la più sensibile agli stimoli luminosi. Ha forma ovale e si trova vicino al centro della retina dell'occhio umano e di altri animali. La macula nell'uomo ha un diametro di circa 5,5 mm ed è suddivisa in fovea e foveola. La macula anatomica di 5,5 mm è molto più grande della macula clinica che, con 1,5 mm, corrisponde alla fovea anatomica.La macula è responsabile della visione a colori ad alta risoluzione, che è possibile solo in condizioni di buona illuminazione. Questo tipo di visione è compromessa se la macula è danneggiata, ad esempio in caso di degenerazione maculare. La macula clinica è osservata dalla pupilla, in oftalmoscopia o attraverso la fotografia retinica. Il termine macula lutea deriva dal latino macula, macchia, e lutea, gialla.
I glaucomi sono un gruppo molto diversificato di malattie oculari, accomunate dalla presenza di un danno cronico e progressivo del nervo ottico, con alterazioni caratteristiche dell'aspetto della sua "testa" (che si può osservare con esame del fondo oculare) e dello strato delle fibre nervose retiniche.Il glaucoma può provocare lesioni irreversibili: se non diagnosticato in tempo può causare gravi danni alla vista e, in alcuni casi, ipovisione o cecità. Negli stadi più avanzati si ha una visione cosiddetta "tubulare", poiché si è persa la visione periferica mentre si vede ancora al centro del campo visivo.I meccanismi attraverso i quali si sviluppa un glaucoma sono ancora in parte sconosciuti; ma sono stati individuati numerosi fattori di rischio, che si associano alla malattia, tra cui si segnalano, in particolare, pressione oculare elevata, età, familiarità, spessore corneale centrale e fattori vascolari.
Il flutter (nel significato utilizzato in oculistica) è costituito da oscillazioni dell'occhio sul solo piano orizzontale, sotto forma di scariche di 3-4 micro-oscillazioni che interrompono la fissazione in posizione primaria. Come nel caso dell'opsoclono si tratta di una tipologia di oscillazione priva di intervallo intersaccadico. Il flutter condivide con l'opsoclono le possibili cause: anch'esso è infatti frequente nella patologia cerebellare, e a seguito di encefalite virale, ma può anche essere una manifestazione paraneoplastica del neuroblastoma nel bambino e di vari tipi di carcinoma viscerale nell'adulto.