Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Tematiche associate all'omosessualità, alla bisessualità e alla transessualità sono presenti in letteratura fin dai suoi albori, diventando via via sempre più frequentate nei libri contemporanei, tanto da dare vita ad un genere che vorrebbe identificarle specificamente, quello descritto col nome di letteratura gay e letteratura lesbica. In tutte queste opere è possibile distinguere, a tal riguardo, due differenti percezioni di sentimento: un punto di vista eminentemente esterno, che affronta cioè il tema della percezione e del giudizio pubblico, per lo più negativo; ed un punto di vista interno o più intimo, in cui si evoca il sentimento amoroso o la quotidianità esistenziale delle stesse persone LGBT. Ciò appare ad esempio in molti tra i maggiori capolavori della letteratura occidentale. L'utilizzo dell'acronimo L.G.B.T., coniato in epoca contemporanea, consente l'inserimento di temi e specificità letterarie che vengono ad influenzare il campo dell'omoerotismo (quell'erotismo che esula dalla sfera dell'eterosessualità) e dei relativi sentimenti interconnessi, quel sentire erotico appartenente quindi a persone lesbiche, gay, bisex e transgender; compresi anche quei discorsi narrativi incentrati sul coming out, sull'omosessualità adolescenziale, sull'indeterminatezza fisica o Androginia, sull'omofobia ed infine anche sulla violenza contro le persone LGBT. Nell'antichità la relazione anche (ma non solo) erotica tra persone dello stesso sesso, spesso sotto forma di sistema iniziatico-pedagogico rifacentesi alla pederastia (su tutti il rapporto uomo adulto/erastes con un maschio adolescente/eromenos) era considerato alquanto naturale, fase di passaggio e crescita necessaria e indispensabile alla creazione del buon cittadino e del bravo soldato. La Sacra Bibbia pare menzionare l'omosessualità maschile attraverso la storia di Sodoma - da cui il termine sodomia per indicare specificamente il sesso anale - e Gomorra raccontata nel Libro della Genesi, dandole una valenza estremamente negativa e di condanna senza appello; tale testo, impostato religiosamente, ha fortemente influenzato l'intera civiltà occidentale europea di matrice cristiana e la letteratura medievale, giungendo in certi casi alla censura delle opere che osavano parlare con schiettezza di omosessualità e alla persecuzione dei loro autori. La situazione di proibizione dell'epoca ha parzialmente contribuito alla nascita del romanzo libertino nel XVIII secolo e allo sviluppo clandestino della letteratura erotica nei secoli. Al giorno d'oggi questi argomenti vengono invece affrontati e discussi più di frequente ed in maniera relativamente più aperta rispetto al passato, in particolare attraverso l'emergere di personaggi LGBT praticamente in tutte le categorie della letteratura, ma anche nella cultura di massa in genere e nel mondo del fumetto (vedi l'omosessualità nei fumetti), oltre che in altri ambiti artistici (uno su tutti l'omosessualità nel cinema). Una panoramica di questi temi, nel decorso storico della letteratura può anche in parte ben illustrare il cambiamento culturale di accettazione e di autocoscienza avvenuto nei riguardi della diversità di orientamento sessuale nel corso dei millenni.
Kurgarra e Galatur sono due personaggi minori della mitologia sumera, babilonese e accadica.
Giovanni Battista Niccolini (San Giuliano Terme, 29 ottobre 1782 – Firenze, 20 settembre 1861) è stato un drammaturgo italiano. Visse a Firenze, Lucca e Prato, e fu socio dell'Accademia della Crusca. Compose diverse tragedie di soggetto storico-patriottico, che hanno come tema il riscatto nazionale e la libertà del popolo. In politica fu liberale, repubblicano, anticlericale e contrastò l'ideologia neoguelfa. Fu conosciuto come un propugnatore dell'unità e dell'indipendenza d'Italia ma, data la relativa mitezza del Granducato di Toscana, di cui era suddito, non subì persecuzioni politiche. Amico del Foscolo (che gli dedicò le celebri Poesie del 1803 e la traduzione della Chioma di Berenice, del medesimo anno), nelle sue opere si attenne agli schemi neoclassici, ma con contenuti decisamente romantici.
Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi lungo il fiume Nilo a partire dalle cateratte, a sud e al confine con l’attuale Sudan, alla foce, al delta, nel Mar Mediterraneo, per un’estensione complessiva di circa 1000 km. Benché il territorio fosse molto più vasto, comprendendo gran parte anche del Deserto Libico-Nubiano, gli insediamenti umani, fin dai tempi più remoti, si svilupparono solo nella stretta fascia verdeggiante a ridosso delle rive del fiume larga, in alcuni punti, anche solo poche centinaia di metri. Fin dal 3500 a.C., di pari passo con l'avvento dell'agricoltura, in particolare la coltivazione del grano, dell’orzo e del lino, si ha contezza di insediamenti umani specie lungo le rive del Nilo. Le piene annuali del fiume, infatti, favorivano la coltivazione anche con più raccolti annui grazie ai sedimenti, particolarmente fertili (Limo), che il fiume, nel suo ritirarsi, lasciava sul terreno. Ciò comportò, fin dai tempi più remoti, conseguentemente, la necessità di controllare, incanalare e conservare le acque onde garantire il costante approvvigionamento, vuoi per il sostentamento umano, vuoi per quello del bestiame e delle piantagioni. Non è da escludersi che proprio la complessa necessità di dover far fronte alle esigenze connesse con la gestione dell’agricoltura, e segnatamente, delle acque nilotiche, abbia favorito proprio il formarsi delle prime comunità su territori parziali tuttavia ben differenziati e politicamente e geograficamente individuabili. Tali entità, normalmente individuate con il termine greco di nomi, ben presto si costituirono in due distinte entità geo-politiche più complesse. Tale l’importanza del fiume Nilo, che attraversava tutto il paese, che anche le denominazioni di tali due macro-aree fanno riferimento al fiume: considerando che le sorgenti del Nilo, benché all'epoca non note, dovevano essere a sud, tale sarà l’Alto Egitto, mentre, di converso, l’area del delta, verso il Mediterraneo, sarà indicato come Basso Egitto. Varie culture si susseguirono nella valle nilotica fin dal 3800 a.C. in quello che viene definito Periodo Predinastico. Un’entità embrionale di Stato può riconoscersi, invece, a partire dal 3200-3100 a.C. con la I dinastia e l’unificazione delle due macro-aree che resteranno, tuttavia, sempre distinte tanto che per tutta la storia del Paese i regnanti annovereranno tra i loro titoli quello di Signore delle Due Terre. La storia dell’Antico Egitto copre, complessivamente, circa 4000 anni, dal 3900 a.C. (con il Periodo Predinastico) al 342 a.C. (con il Periodo tardo) e comprende, dal 3200 a.C., trenta dinastie regnanti riconosciute archeo-storicamente. A queste debbono esserne aggiunte altre, dette di comodo, giacché riferite, di fatto, non a governi autoctoni, bensì frutto di invasioni o di raggiungimento del potere da parte di regnanti stranieri. Avremo perciò una XXXI dinastia, costituita da re persiani, una XXXII dinastia macedone, che annovera un solo sovrano, Alessandro Magno, e una XXXIII dinastia, meglio nota come Dinastia tolemaica, nata dallo smembramento dell’impero di Alessandro. Anche molti imperatori romani, occupato l’Egitto, non disdegnarono di assumere il titolo di faraone con titolatura geroglifica.