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Ademprivio

L'ademprivio, in diritto, è un bene di uso comune, generalmente un fondo rustico di variabile estensione, su cui la popolazione poteva comunitariamente esercitare diritto di sfruttamento, ad esempio per legnatico, macchiatico, ghiandatico o pascolo. Il termine, usato al modo latino (ademprivia), ma apparso intorno al XIV secolo, fu diffuso in Sardegna dai sovrani giudicali durante il periodo di loro dominio sull'isola e mutuava istituti analoghi già in uso in aree comprese fra la Provenza e la Catalogna. Tuttavia, malgrado la comparsa documentale dell'istituto sia in relati di questa fase storica, questa particolare concezione di "possedimento comunitario", dagli Aragonesi, si ebbero minimi aggiustamenti rispetto agli usi preesistenti come i communalia ed i communia, sviluppatisi durante la dominazione romana e per effetto delle distribuzioni di terre in regime di colonia. L'ademprivio presenta una forte analogia con altri istituti che un tempo erano diffusi in tutta Europa e che permanevano, soprattutto, in zone in cui le attività forestali e quelle legate all'allevamento avevano una preponderanza rispetto all'agricoltura propriamente detta. Nelle Alpi ad esempio vi erano le regole ampezzane o cadorine. Nel settecento in Inghilterra con le Enclosures e nell'Ottocento nel resto d'Europa fu comune la tendenza a trasformare queste proprietà collettive in proprietà piene: vi era una forte spinta del mondo borghese a voler trasformare le attività agricole in senso più imprenditoriale, vedendo gli istituti tradizionali come una remora alla nascita di un'agricoltura moderna. In Sardegna l'ademprivio rappresenta praticamente l'uso civico per antonomasia.

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