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La monarchia di luglio (1830-1848) fu proclamata il 9 agosto 1830, dopo i moti della rivoluzione di luglio (Trois Glorieuses in francese, "Tre giornate gloriose" in italiano), e succedette in Francia alla Restaurazione borbonica. Il ramo cadetto dei Borbone, la casa d'Orléans, salì al potere. Luigi Filippo divenne "re dei francesi" e non più "re di Francia" come i suoi predecessori. Il suo regno, nato nel 1830 dalle barricate della rivoluzione di luglio, finì nel 1848 su altre barricate, che lo abbatterono per instaurare la Seconda Repubblica. La monarchia di luglio ebbe dunque un solo sovrano e segnò in Francia la fine della regalità. L'ideale del nuovo regime fu definito da Luigi Filippo nel gennaio 1831 rispondendo alla missiva inviatagli dalla città di Gaillac: «Noi cercheremo di attenerci a un "giusto mezzo", ugualmente lontano dagli eccessi del potere popolare e dagli abusi del potere reale».
La Comune di Parigi è il governo socialista che diresse Parigi dal 18 marzo al 28 maggio 1871. A seguito delle sconfitte militari sofferte dalla Francia nella guerra franco-prussiana contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione di Parigi impose la proclamazione della Repubblica, contando di ottenere riforme sociali e la prosecuzione della guerra. Quando il governo provvisorio deluse le sue aspettative e l'Assemblea nazionale, eletta l'8 febbraio 1871, impose la pace e minacciò il ritorno della monarchia, il 18 marzo 1871 Parigi insorse cacciando il governo Thiers che aveva tentato di disarmare la città, e il 26 marzo elesse direttamente il governo cittadino, sopprimendo l'istituto parlamentare. La Comune, che adottò a proprio simbolo la bandiera rossa, eliminò l'esercito permanente e armò i cittadini, stabilì l'istruzione laica e gratuita, rese elettivi e revocabili i magistrati e tutti i funzionari, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari prossimi a quelli operai, favorì le associazioni dei lavoratori ed iniziò l'epurazione degli oppositori, quali i cittadini fedeli al Governo legittimo e i rappresentanti religiosi. L'opera della Comune fu interrotta dalla reazione del Governo e dell'Assemblea Nazionale, stabiliti a Versailles. Iniziati i combattimenti nei primi giorni di aprile, l'esercito comandato da Mac-Mahon pose fine all'esperienza della Comune entrando a Parigi il 21 maggio e massacrando in una settimana almeno 20.000 parigini compromessi con la rivolta (la cosiddetta semaine sanglante, settimana sanguinosa). Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all'estero.
La battaglia di Lipsia (16-19 ottobre 1813), conosciuta anche come la battaglia delle nazioni (Völkerschlacht bei Leipzig in tedesco), fu lo scontro più grande, in termini di forze impegnate e di perdite subite dalle due parti, verificatosi durante le guerre napoleoniche e una delle sconfitte decisive subite da Napoleone Bonaparte. Determinò la disfatta francese nella campagna di Germania, costrinse l'imperatore a una difficile ritirata fino in Francia e provocò il crollo definitivo del sistema di alleanze organizzato da Napoleone in Europa. La battaglia, combattuta con grande accanimento dalle due parti, vide per la prima volta la partecipazione contemporanea sul campo della massa degli eserciti delle potenze europee continentali anti-francesi (Russia, Prussia, Austria e Svezia) e il suo esito venne determinato soprattutto dalla netta superiorità numerica dei coalizzati. Napoleone, nonostante la sua difficile situazione strategica complessiva, fu in grado inizialmente di concentrare più rapidamente le forze e sferrò una serie di attacchi il 16 ottobre che misero in forte difficoltà le armate austro-russo-prussiane schierate a sud di Lipsia, ma l'afflusso continuo di nuove truppe dei coalizzati da nord, nord-est ed est, impedì una vittoria decisiva francese il primo giorno di battaglia. Nei giorni seguenti i francesi pur battendosi validamente in tutti i settori vennero progressivamente respinti verso Lipsia dalle preponderanti forze coalizzate. Il 19 ottobre Napoleone ordinò la ritirata generale durante la quale i francesi subirono forti perdite di uomini, armamenti e materiali, soprattutto a causa della distruzione prematura del ponte sul fiume Elster a Lindenau.
Umberto II di Savoia (Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia; Racconigi, 15 settembre 1904 – Ginevra, 18 marzo 1983) è stato Luogotenente Generale del Regno d'Italia dal 1944 al 1946 e ultimo Re d'Italia, dal 9 maggio 1946 al 18 giugno dello stesso anno. Nonostante il risultato del Referendum istituzionale del 2 giugno, solo il 13 giugno il Consiglio dei ministri poté trasferire ad Alcide De Gasperi, con un gesto che Umberto II definì rivoluzionario, le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato. A causa della brevissima durata del suo regno, poco più di un mese, venne soprannominato Re di maggio.
Terza Repubblica francese (in francese: Troisième Republique) fu il nome assunto dallo Stato repubblicano nato in Francia dopo la sconfitta di Sedan (1º settembre 1870) durante la guerra franco-prussiana. Questa forma di governo, che sostituì quella del Secondo Impero, durò in Francia per quasi settant'anni, fino all'invasione tedesca del paese del 1940 quando fu a sua volta sostituita dal regime autoritario del cosiddetto Governo di Vichy. La politica interna della Terza Repubblica fu caratterizzata da governi molto instabili, a causa di maggioranze divise o poco superiori di numero alle opposizioni. Il disorientamento per la grave sconfitta subita e l'instabilità politica favorirono vari scandali finanziari (Panama, Stavisky, ecc) ed episodi di antisemitismo come l'affare Dreyfus. Il forte nazionalismo di alcuni ambienti militari alimentò inoltre scontri istituzionali che portarono a situazioni vicine al colpo di Stato (come per il caso Boulanger o per le ripercussioni dell'affare Dreyfus). Non mancarono, tuttavia, vaste riforme sociali, alcune di stampo anticlericale, attuate soprattutto dalla Sinistra. La politica estera fu caratterizzata dall'espansionismo coloniale (Africa e Indocina), dal sentimento di rivalsa nei confronti della Germania (revanscismo) e da un isolamento che perdurò fino a quando Russia e Gran Bretagna non riscontrarono nella Germania un pericolo maggiore della Francia. Attaccata dalla Germania nella prima guerra mondiale, la Terza Repubblica vide nella vittoria del 1918 il suo momento di maggiore prestigio, ma anche l'inizio di un processo che la condurrà, nel 1940, alla sua fine.
Roma (AFI: /ˈroma/, ) è un comune italiano di 2 790 712 abitanti, capitale della Repubblica Italiana, nonché capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Lazio. Si tratta del comune più popoloso d'Italia e il terzo dell'Unione europea dopo Berlino e Madrid, mentre con 1287,36 km² è il comune più esteso d'Italia e la quinta città più estesa d'Europa dopo Mosca, Istanbul, Londra e San Pietroburgo, nonché la prima dell'Unione europea. Dotata di un ordinamento amministrativo speciale, denominato Roma Capitale, disciplinato da una legge dello Stato, è inoltre il comune europeo con la maggiore superficie di aree verdi. Fondata secondo la tradizione il 21 aprile del 753 a.C. (sebbene scavi recenti nel Lapis niger farebbero risalire la fondazione a 2 secoli prima), nel corso dei suoi tre millenni di storia è stata la prima metropoli dell'umanità, cuore pulsante di una delle più importanti civiltà antiche, che influenzò la società, la cultura, la lingua, la letteratura, l'arte, l'architettura, l'urbanistica, l'ingegneria civile, la filosofia, la religione, il diritto e i costumi dei secoli successivi. Luogo di origine della lingua latina, fu capitale dell'Impero romano che estendeva il suo dominio su tutto il bacino del Mediterraneo e gran parte dell'Europa, dello Stato Pontificio, sottoposto al potere temporale dei papi e del Regno d'Italia (dal 1871 al 1946). Per antonomasia, è definita l'Urbe, Caput Mundi e Città eterna. Cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo ad ospitare al proprio interno un intero Stato, l'enclave della Città del Vaticano: per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati. Il suo centro storico, delimitato dal perimetro delle mura aureliane, sovrapposizione di testimonianze di quasi tre millenni, è espressione del patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale europeo e, nel 1980, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, provvedimento esteso nel 1990 ai territori compresi all'interno delle mura gianicolensi. Luogo di fondazione della Comunità economica europea e dell'Euratom, ospita anche le sedi di tre organizzazioni delle Nazioni Unite: l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e il Programma alimentare mondiale (PAM).
Filippo Mazzei, conosciuto anche come Philip Mazzei e talvolta erroneamente citato con la storpiatura del cognome come Philip Mazzie (Poggio a Caiano, 25 dicembre 1730 – Pisa, 19 marzo 1816), è stato un medico, filosofo e saggista italiano. Massone e cadetto di una nobile famiglia toscana di viticoltori, probabilmente risalente all'XI secolo e ancora esistente nel XXI secolo, fu personaggio energico ed eclettico, illuminista, promulgatore delle libertà individuali, dei diritti civili e della tolleranza religiosa. Visse una vita avventurosa e movimentata, con alterne fortune economiche. Sebbene sia sconosciuto al grande pubblico, partecipò attivamente alla guerra d'indipendenza americana come agente mediatore all'acquisto di armi per la Virginia, ed è ritenuto dagli storici uno dei padri della Dichiarazione d'Indipendenza americana, in quanto intimo amico dei primi cinque presidenti statunitensi: George Washington, John Adams, James Madison, James Monroe e soprattutto Thomas Jefferson, di cui fu ispiratore, vicino di casa, socio in affari e con cui rimase in contatto epistolare fino alla morte. Iniziato alla Massoneria, fu poi spettatore privilegiato della rivoluzione francese. La sua figura storica è riemersa alla fine del XX secolo grazie all'infittirsi degli studi accademici in occasione del bicentenario della rivoluzione americana, fino ad essere onorato in occasione del 250º anniversario della sua nascita nel 1980 con un'emissione filatelica congiunta speciale delle poste italiane e statunitensi.
Per capi di Stato della Francia, a seconda del periodo storico, si possono intendere re, imperatori, consoli, presidenti: durante la sua storia, infatti, la Francia è passata spesso dalla forma di governo monarchica a quella repubblicana, e viceversa.