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Marie Joseph Louis Adolphe Thiers (Marsiglia, 15 aprile 1797 – Saint-Germain-en-Laye, 3 settembre 1877) è stato un politico, storico e avvocato francese, primo presidente della Terza Repubblica francese.
La Comune di Parigi è il governo socialista che diresse Parigi dal 18 marzo al 28 maggio 1871. A seguito delle sconfitte militari sofferte dalla Francia nella guerra franco-prussiana contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione di Parigi impose la proclamazione della Repubblica, contando di ottenere riforme sociali e la prosecuzione della guerra. Quando il governo provvisorio deluse le sue aspettative e l'Assemblea nazionale, eletta l'8 febbraio 1871, impose la pace e minacciò il ritorno della monarchia, il 18 marzo 1871 Parigi insorse cacciando il governo Thiers che aveva tentato di disarmare la città, e il 26 marzo elesse direttamente il governo cittadino, sopprimendo l'istituto parlamentare. La Comune, che adottò a proprio simbolo la bandiera rossa, eliminò l'esercito permanente e armò i cittadini, stabilì l'istruzione laica e gratuita, rese elettivi e revocabili i magistrati e tutti i funzionari, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari prossimi a quelli operai, favorì le associazioni dei lavoratori ed iniziò l'epurazione degli oppositori, quali i cittadini fedeli al Governo legittimo e i rappresentanti religiosi. L'opera della Comune fu interrotta dalla reazione del Governo e dell'Assemblea Nazionale, stabiliti a Versailles. Iniziati i combattimenti nei primi giorni di aprile, l'esercito comandato da Mac-Mahon pose fine all'esperienza della Comune entrando a Parigi il 21 maggio e massacrando in una settimana almeno 20.000 parigini compromessi con la rivolta (la cosiddetta semaine sanglante, settimana sanguinosa). Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all'estero.
La battaglia di Lipsia (16-19 ottobre 1813), conosciuta anche come la battaglia delle nazioni (Völkerschlacht bei Leipzig in tedesco), fu lo scontro più grande, in termini di forze impegnate e di perdite subite dalle due parti, verificatosi durante le guerre napoleoniche e una delle sconfitte decisive subite da Napoleone Bonaparte. Determinò la disfatta francese nella campagna di Germania, costrinse l'imperatore a una difficile ritirata fino in Francia e provocò il crollo definitivo del sistema di alleanze organizzato da Napoleone in Europa. La battaglia, combattuta con grande accanimento dalle due parti, vide per la prima volta la partecipazione contemporanea sul campo della massa degli eserciti delle potenze europee continentali anti-francesi (Russia, Prussia, Austria e Svezia) e il suo esito venne determinato soprattutto dalla netta superiorità numerica dei coalizzati. Napoleone, nonostante la sua difficile situazione strategica complessiva, fu in grado inizialmente di concentrare più rapidamente le forze e sferrò una serie di attacchi il 16 ottobre che misero in forte difficoltà le armate austro-russo-prussiane schierate a sud di Lipsia, ma l'afflusso continuo di nuove truppe dei coalizzati da nord, nord-est ed est, impedì una vittoria decisiva francese il primo giorno di battaglia. Nei giorni seguenti i francesi pur battendosi validamente in tutti i settori vennero progressivamente respinti verso Lipsia dalle preponderanti forze coalizzate. Il 19 ottobre Napoleone ordinò la ritirata generale durante la quale i francesi subirono forti perdite di uomini, armamenti e materiali, soprattutto a causa della distruzione prematura del ponte sul fiume Elster a Lindenau.
Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, regnante con il nome di Napoleone III (Parigi, 20 aprile 1808 – Chislehurst, 9 gennaio 1873), figlio terzogenito del re d'Olanda Luigi Bonaparte (fratello di Napoleone Bonaparte) e di Hortense de Beauharnais, fu presidente della Repubblica francese dal 1848 al 1852 e Imperatore dei francesi dal 1852 al 1870. Detto anche Napoleone il piccolo (soprannome datogli da Victor Hugo), sposò la contessa di Teba María Eugenia de Guzmán Montijo, una Grande di Spagna, dalla quale ebbe Napoleone Eugenio Luigi, mentre altri cinque figli furono illegittimi e avuti da donne diverse.
Il Consolato fu in Francia un regime politico nato dal colpo di Stato del 18 brumaio anno VIII (9 novembre 1799), che rovesciò il regime del Direttorio (1795-1799) nato dalla Rivoluzione. Per estensione il termine si riferisce anche al medesimo periodo della storia di Francia. La Costituzione dell'anno VIII stabilì una forma di governo di stampo autoritario guidata formalmente da tre persone (dette consoli richiamandosi alla storia romana), ma in realtà retta dal solo Primo Console Napoleone Bonaparte, che fu proclamato console a vita nel 1802. Il Consolato terminò il 18 maggio 1804 (28 floreale anno XII), data della proclamazione del Primo Impero.
Il castello reale di Fontainebleau (in francese Château de Fontainebleau) è un castello in stile principalmente rinascimentale e classico, situato nel centro della città di Fontainebleau (Senna e Marna), ad una sessantina di chilometri a sud-est di Parigi, in Francia. Le prime tracce del castello di Fontainebleau risalgono al XII secolo. Gli ultimi lavori furono effettuati nel XIX secolo. Importante luogo della storia di Francia, il castello di Fontainebleau è stata una delle dimore dei sovrani francesi da Francesco I (che ne fece la sua dimora preferita) fino a Napoleone III. Molti re hanno lasciato qui la loro impronta nella costruzione e nella storia del castello, che è così un testimone delle differenti fasi della storia di Francia dal Medioevo in poi. Circondato da un vasto parco e vicino alla foresta omonima, il castello si compone di elementi medievali, rinascimentali e classici. Testimonia l'incontro fra l'arte italiana e la tradizione francese, espressa sia nella sua architettura che nei decori interni. Era in effetti volontà di Francesco I creare a Fontainebleau una «nuova Roma» nella quale gli artisti italiani esprimevano il loro talento e influenzavano l'arte francese. Fu così che nacque la Scuola di Fontainebleau, che rappresenta il periodo più ricco dell'arte rinascimentale in Francia e ispira la pittura francese fino alla metà del XVIII secolo e oltre. Napoleone I soprannominò il castello come la «casa dei secoli», evocati dai ricordi storici di cui il luogo è stato testimone. Il castello è diventato parte dei monumenti storici nel 1862, e nelle liste del 1913, 1939, 2008 e 2009. Inoltre, dal 1981, il castello fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO. Ricco di un quadro architetturale di prim'ordine, il castello di Fontainebleau possiede anche una delle più importanti collezioni di mobili antichi di Francia e conserva un'eccezionale collezione di dipinti, di sculture e di oggetti d'arte che vanno dal VI al XIX secolo.
Per capi di Stato della Francia, a seconda del periodo storico, si possono intendere re, imperatori, consoli, presidenti: durante la sua storia, infatti, la Francia è passata spesso dalla forma di governo monarchica a quella repubblicana, e viceversa.
Il termine bonapartismo indicava inizialmente l'ideologia politica di Napoleone Bonaparte, durante tutta l'età napoleonica con il suo impero, e dei suoi seguaci e successori. In epoca successiva fu usato per riferirsi al movimento finalizzato a reinsediare al potere la famiglia Bonaparte e il suo stile di governo. In senso più ampio il termine è stato utilizzato per ogni movimento politico che invocasse uno stato autoritario, con a capo un leader fondante la propria autorità su populismo, militarismo e conservatorismo.