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Lo Yemen (AFI: /ˈjɛmen/; in arabo: اليمن, al-Yaman), raramente Iemen, è uno Stato posto all'estremità meridionale della Penisola araba; il suo nome ufficiale è Repubblica dello Yemen (arabo: الجمهوريّة اليمنية, Al-Jumhūrīya Al-Yamanīya). La repubblica, oltre al territorio continentale, comprende l'arcipelago di Socotra, composto da quattro isole di cui l'isola di Socotra nell'Oceano Indiano, e gli arcipelaghi di Perim, Kamaran e Zucur-Hanish nel Mar Rosso. Economicamente lo Yemen è tra i Paesi più poveri del mondo, con condizioni di sottosviluppo diffuso e dipendenza pressoché totale da aiuti esterni, nonostante indubbi progressi siano stati fatti dal 1990, anno della riunificazione.
Sana'a (arabo صنعاء, Ṣanʿāʾ), già capitale dello Yemen del Nord, dal 1990 è la capitale dello Yemen riunificato. Situata al centro di un vasto altopiano, è cinta da mura e con tipici palazzi iemeniti a più piani; centro commerciale, culturale ed economico del Paese. È divisa da mura interne in tre quartieri (arabo, turco ed ebraico).
I Sabei (in arabo: السَّبَئِيون/السَّبأيون as-Saba’iyūn/as-Sabaa'yūn, in ebraico: סבאים? Saba'im) furono un antico popolo parlante una lingua sudarabica fiorito nel II millennio a.C. nel sud della penisola Arabica (attuale Yemen). Il loro regno, Saba (in arabo: سَبأ Sabaa' , in ebraico: סבא? Saba ), o Sheba, fu uno degli antichi regni sud-arabici che prosperarono nella vallata del Bayhan. Come molti altri regni yemeniti, si arricchì grazie al traffico del franchincenso e della mirra, che si usava bruciare in diversi culti religiosi. La capitale era Ma'rib, collocata lungo la rotta mercantile che passava attraverso i regni del Hadramawt, del Qataban e di Ma'in. Si arricchirono praticando l'agricoltura e il commercio di spezie, pietre preziose e profumi; per facilitare questi commerci tracciarono piste carovaniere per le loro carovane, che attraversavano la penisola. Furono anche grandi ingegneri, civili e idraulici, nonché ottimi scultori. Benché recenti ritrovamenti archeologici suggeriscano che un semplice sbarramento di terra e una rete di canalizzazioni furono costruite già verso il 2000 a.C. , la costruzione della prima diga di Ma'rib, ebbero inizio tra il 750 a.C. e il 700 a.C., in concomitanza con l'avvio del commercio dell'incenso, e richiesero un secolo all'incirca per essere completati (il Mukarrib Ali Yanuf bin Dhamar Ali ebbe il suo nome scolpito in alcune parti della diga per ricordarne il completamento). Erano principalmente politeisti enoteisti, ovvero adoravano una pluralità di divinità senza disconoscere quelle delle culture a loro più o meno prossime. Il regno di Saba iniziò gradualmente a declinare a causa dell'ascesa del vicino regno di Himyar, con la conquista della capitale Ma'rib attorno al 115 a.C. Sotto la dominazione dell'Himyar fiorì la cultura indicata anche come neo-Sabea, sopravvissuta fino alla conquista arabo-islamica, che la conobbe sotto il suo nome di himyarita; nel V secolo i neo-Sabei subirono anche la dominazione del negus abissino Abraha, in seguito verso il 575 d.C. la diga di Ma'rib crollò, causando una catastrofe, e la diaspora sabea verso la regione mesopotamica, dove aderirono al monoteismo sabeo. Prima di questo evento soltanto una piccola parte della popolazione aveva abbracciato l'Ebraismo o il Cristianesimo, e il profeta arabo Maometto nella sua predicazione attribuisce all'idolatria la causa della loro rovina (Sura XXXIV). Nel VII secolo a seguito della conquista islamica dell'Arabia e della disfatta subita dalla profetessa sabea Sajah, anche i Sabei si convertirono in massa all'Islam cessando di esistere come popolo a sé stante.