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Tommaso d'Aquino (Roccasecca, 1225 – Abbazia di Fossanova, 7 marzo 1274) è stato un religioso, teologo, filosofo e accademico italiano. Frate domenicano esponente della Scolastica, era definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che dal 1567 lo considera anche dottore della Chiesa. Tommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli è anche il punto di raccordo fra la cristianità e la filosofia classica, che ha i suoi fondamenti e maestri in Socrate, Platone e Aristotele, e poi passati attraverso il periodo ellenistico, specialmente in autori come Plotino. Fu allievo di sant'Alberto Magno, che lo difese quando i compagni lo chiamavano "il bue muto" dicendo: «Ah! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!».
L'Italia (/iˈtalja/, ), ufficialmente Repubblica Italiana, è uno Stato situato nell'Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l'omonima regione geografica. L'Italia è una repubblica parlamentare e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti. La capitale è Roma. La parte continentale, delimitata dall'arco alpino, confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302072,84 km². Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica mentre Campione d'Italia è l'unica exclave italiana. Con l'ascesa di Roma, che fu capitale della Repubblica romana e poi dell'Impero romano, si ebbe il primo processo di unificazione della penisola, destinata a rimanere per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni germaniche, come gli Ostrogoti, i Longobardi e i Normanni, perdendo la propria unità politica. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, ridivenne il centro culturale del mondo occidentale, ma dopo le guerre d'Italia del XVI secolo ricadde sotto l'egemonia delle potenze straniere, quali Francia, Spagna e Austria. Durante il Risorgimento gli italiani combatterono per l'indipendenza nazionale e per l'Unità d'Italia, finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, che completò la riunificazione con la presa di Roma del 20 settembre 1870 e la vittoria nella prima guerra mondiale. Dal 1882 al 1960 l'Italia ha posseduto un impero coloniale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista, la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la guerra civile, a seguito di un referendum istituzionale lo Stato italiano divenne una repubblica. Nel 2020 l'Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell'Unione europea, è un paese con un alto standard di vita: l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni. È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE; aderisce all'ONU e al trattato di Schengen. È inoltre membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una grande potenza regionale europea, in grado di esercitare influenza politica anche su scelte e decisioni di ordine extra-europeo e globale, e si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare. In virtù della sua storia ultramillenaria, l'Italia vanta insieme alla Cina il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
I millenni sono una collana editoriale di alto livello, fondata nel 1947 da Cesare Pavese e pubblicata da Giulio Einaudi Editore. Considerata la collana "ammiraglia" della casa editrice, ospita «classici da riscoprire o riproporre a una lettura attuale»; si contraddistingue per il respiro internazionale e l'assenza di vincoli geografici e temporali nella scelta dei titoli. Ideata personalmente da Pavese nel 1945 e da lui stesso diretta fino alla sua morte nel 1950, sostituì la collana Giganti varata nel 1942, ma uscita col solo titolo Le confessioni d'un italiano di Ippolito Nievo. Vi sono pubblicati generi letterari diversi: classici d'ogni tempo e di ogni paese, opere poetiche, saggi di storia, racconti di viaggi e raccolte di fiabe. L'impostazione editoriale promossa da Pavese era quella di integrare la cultura antica con quella contemporanea secondo la felice formula: «rendere contemporaneo Omero e insieme "classico" Hemingway». Dopo la morte di Pavese, la collana fu diretta da Daniele Ponchiroli, che incrementò e ampliò le pubblicazioni annue, presentate in una veste filologica, linguistica e grafica innovativa; divenne più forte l'attenzione all'Ottocento, mentre diminuirono i contemporanei. Un tratto emblematico fu l'attenzione per le fiabe, culminata nella pubblicazione delle Fiabe italiane di Italo Calvino. Ponchiroli entrò all'Einaudi per occuparsi assieme a Carlo Muscetta del Parnaso italiano, una serie di 11 volumi all'interno de I millenni, pubblicati fra il 1954 e il 1969. In seguito, la collana fu diretta da Carlo Carena. Numerati fino al n.57 del 1962, I millenni hanno poi assunto nuova veste e perduto la numerazione. Dagli anni sessanta la preziosa collana è definita anche dalla sue proprietà materiali: la carta usata è quella della cartiera Fedrigoni di Verona, produttore leader a livello mondiale nel settore della carta di lusso; i volumi sono tutti caratterizzati da un ricco apparato illustrativo e sono elegantemente rilegati in tela editoriale bianca con sovraccoperta illustrata a stampa, un'ulteriore protezione in acetato trasparente e cofanetto rigido coi piatti anch'essi illustrati a stampa e i tagli in tela marrone; il taglio superiore delle pagine è colorato di marrone e dello stesso colore è il nastrino segnalibro. Molti titoli vengono presentati, dopo qualche tempo, anche in altre collane einaudiane. Il responsabile odierno della collezione I millenni è Mauro Bersani.
L'analogia (dal greco ἀναλογία) indica in filosofia un rapporto di somiglianza tra due enti, tale che dall'uguaglianza di alcuni loro aspetti particolari si possa risalire ad una loro generale affinità o corrispondenza anche nel complesso degli elementi che li caratterizzano.
Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra' Angelico, fu un pittore italiano. Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 1982, anche se gi dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico sia per l'emozionante religiosit di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanit e umilt . Fu Giorgio Vasari, ne Le vite ad aggiungere al suo nome l'aggettivo "Angelico", usato in precedenza da fra Domenico da Corella e da Cristoforo Landino. Frate domenicano, cerc di saldare i nuovi principi rinascimentali, come la costruzione prospettica e l'attenzione alla figura umana, con i vecchi valori medievali, quali la funzione didattica dell'arte e il valore mistico della luce.
Ermanno di Carinzia o Herman Dalmatin (anche noto in latino come Sclavus Dalmata, Secundus; Istria, 1100 circa – 1160 circa) è stato un filosofo, astronomo, astrologo, matematico, traduttore e autore medievale dalmata. Assieme ad Adelardo di Bath, Giovanni da Siviglia, Gerardo da Cremona (1114-1187) e Platone di Tivoli (Plato Tiburtinus) (1110-1145) Ermanno è il più importante traduttore di opere dell'astronomia araba nel XII secolo e divulgatore della cultura scientifica araba in Europa. L'influenza esercitata dalle sue traduzioni sullo sviluppo dell'astronomia medievale europea fu di eccezionale importanza.
La disputa sugli universali (quaestio de universalibus) è la maggiore questione filosofico-teologica della scolastica ed ha per base il concetto degli universali. La questione si originò da un passo dell'opera di Porfirio, Isagoge, tradotta e commentata da Boezio, nella quale si trattava della definizione dei termini universali di genere e specie (per esempio animale, uomo ecc.) applicabili a una molteplicità di individui. Gli scolastici ripresero il problema naturalmente trattandolo in un ambito culturale del tutto diverso da quello del pensiero pagano.
Nato a Roccasecca (nei pressi di Aquino) nel 1225, Tommaso d'Aquino frequentò l'Università di Napoli e, mentre vi si trovava, entrò nell'Ordine dei Domenicani. Poi si diresse al nord per proseguire i suoi studi sotto Alberto Magno, anche lui un domenicano, a Parigi e Colonia. Venne nominato lettore e successivamente professore all'Università di Parigi, ma poi ritornò a Napoli per organizzarvi la casa domenicana di studio. Tommaso morì nel 1274, mentre si dirigeva a Roma per prender parte al Secondo Concilio di Lione, colpito alla testa da un ramo troppo basso, e venne canonizzato cinquanta anni dopo.Il placido decorso di vita dell'aquinate cela la magnificenza della sua opera. Questo frate taciturno, della cui modesta personalità poco si conosce, viene annoverato tra i più grandi teologi, a livelli raggiunti soltanto da Paolo di Tarso e Agostino d'Ippona. Delle sue pubblicazioni, il fulcro è rappresentato dalla gigantesca Summa Theologiae. Nella sua maniera secca, dinamica, semplice, questo formidabile compendio di teologia, metafisica, etica e psicologia va dalle celebrate dimostrazioni dell'esistenza di Dio alla vita morale, a Cristo e ai sacramenti. Oggi la Summa forma gran parte delle fondamenta della Chiesa cattolica, sebbene a suo tempo non godesse di tale considerazione privilegiata: rappresentava semplicemente una delle tante scuole scolastiche medievali e a volte era fortemente controversa.
Questa cronologia della chimica elenca scoperte, idee, invenzioni, esperimenti e contributi importanti che hanno significativamente cambiato le conoscenze umane nel campo della chimica, scienza moderna definita come studio scientifico della composizione della materia e delle sue trasformazioni. La storia della chimica in senso moderno iniziò probabilmente con lo scienziato inglese Robert Boyle, anche se le sue radici si possono far risalire ai primi documenti storici. Le prime idee che furono in seguito incorporate nella scienza moderna della chimica provengono da due fonti principali. I filosofi naturali (come Aristotele e Democrito) utilizzarono il metodo deduttivo nel tentativo di spiegare il comportamento del mondo circostante. Gli alchimisti (come Geber e Rhazes) utilizzarono tecniche sperimentali nel tentativo di prolungare la vita o di convertire materiali, ad esempio per trasformare i metalli vili in oro. Nel XVII secolo, una sintesi delle idee di questi due approcci, quello deduttivo e quello sperimentale, portarono allo sviluppo di una forma di pensiero nota come metodo scientifico. Con l'introduzione del metodo scientifico nacque la scienza moderna della chimica. La chimica è nota anche come scienza centrale, dato che influenza fortemente ed è fortemente influenzata da molti altri campi scientifici e tecnologici. Molti eventi considerati basilari per la nostra comprensione moderna della chimica costituiscono anche scoperte fondamentali in altri settori, tra i quali la fisica, la biologia, l'astronomia, la geologia e la scienza dei materiali.