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Pietro Badoglio (Grazzano Monferrato, 28 settembre 1871 – Grazzano Badoglio, 1º novembre 1956) è stato un generale e politico italiano, maresciallo d'Italia, senatore e capo del governo dal 25 luglio 1943 all'8 giugno 1944. Fu nominato marchese del Sabotino motu proprio dal re Vittorio Emanuele III e duca di Addis Abeba. Membro del PNF, dopo la deposizione di Mussolini guidò un governo militare durante la seconda guerra mondiale che condusse il paese all'armistizio dell'8 settembre 1943. Venne poi inserito nella lista dei criminali di guerra dell'ONU su richiesta dell'Etiopia, ma non venne mai processato.
Luigi Cadorna (Pallanza, 4 settembre 1850 – Bordighera, 21 dicembre 1928) è stato un generale e politico italiano. Il generale Luigi Cadorna, discendente di un'illustre famiglia di militari, divenne capo di Stato maggiore generale nel 1914 dopo l'improvvisa morte del generale Alberto Pollio e diresse con poteri quasi assoluti le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall'entrata dell'Italia nel conflitto, maggio 1915, alla disfatta di Caporetto. Ufficiale di grande energia, determinazione e spirito offensivo, ma eccessivamente rigido e chiuso a consigli e interferenze esterne, continuò per oltre due anni a sferrare durissime e sanguinose offensive frontali, le cosiddette "spallate", contro le munite linee difensive austro-ungariche sull'Isonzo e sul Carso. In questo modo, pur ottenendo alcuni successi locali che misero a dura prova il nemico, logorò l'esercito e scosse il morale dei suoi soldati; sorpreso dall'offensiva austro-tedesca di Caporetto, dovette battere in ritirata fino alla linea del Piave e, ritenuto responsabile della disfatta, da lui invece attribuita alla scarsa combattività di alcuni reparti, venne sostituito dal generale Armando Diaz. Luigi Cadorna rimane una figura discussa e controversa della prima guerra mondiale e della storia d'Italia; indubbiamente le sue strategie eccessivamente rigide e la spietata disciplina imposta alle sue truppe causarono pesanti perdite e influirono sul drammatico crollo di Caporetto.
La guerra di Abissinia (Abissinia era l'antico nome dell'odierna Etiopia), fu un conflitto militare combattuto tra il dicembre del 1895 e l'ottobre del 1896 tra il Regno d'Italia e l'Impero d'Etiopia. La sconfitta delle forze armate del Regno d'Italia ad opera di Menelik II portò alla firma del trattato di Addis Abeba, con cui veniva riconosciuta la piena indipendenza dell'Etiopia.
Rodolfo Graziani (Filettino, 11 agosto 1882 – Roma, 11 gennaio 1955) è stato un generale e politico italiano. Venne impiegato nel Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale. Nel primo dopoguerra aderì al fascismo, divenendone una delle figure di spicco. Ebbe responsabilità di comando durante le guerre coloniali italiane: nella riconquista della Libia (1921-1931), nella Guerra d'Etiopia e successivamente nella repressione della guerriglia abissina (1935-1937). Il suo ruolo in Libia e i suoi metodi brutali gli valsero il soprannome di "macellaio del Fezzan". Durante la seconda guerra mondiale divenne comandante superiore e governatore generale nella Libia italiana subentrando nella carica a Italo Balbo, ma venne duramente sconfitto dall'esercito britannico (1940-1941) e sostituito. Dopo un periodo di ritiro accettò da Mussolini l'incarico, nella costituenda Repubblica Sociale Italiana, di Ministro della Guerra, che mantenne fino al crollo finale del 1945, prendendo parte alla lotta contro gli anglo-americani e contro la Resistenza italiana. Nel dopoguerra, a causa dell'uso di gas tossici e dei bombardamenti degli ospedali della Croce Rossa durante la guerra d'Etiopia, fu inserito dalla Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra nella lista dei criminali di guerra su richiesta del governo etiope, ma non venne mai processato. La richiesta di estradizione presentata dall'Etiopia fu negata dall'Italia nel 1949. Fu invece processato e condannato a 19 anni di carcere per collaborazionismo, anche se scontati quattro mesi fu scarcerato. Aderì quindi al Movimento Sociale Italiano, del quale divenne presidente onorario.
Antonio Baldissera (Padova, 27 maggio 1838 – Firenze, 8 gennaio 1917) è stato un generale italiano, capo delle truppe italiane in Eritrea nel 1888.