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Francesco I Gonzaga (Mantova, 1366 – Cavriana, 7 marzo 1407) è stato un condottiero italiano, IV capitano del popolo di Mantova.
Felice Carlo Emanuele Cavallotti (Milano, 6 ottobre 1842 – Roma, 6 marzo 1898) è stato un politico, poeta, drammaturgo, giornalista e patriota italiano, fondatore, insieme ad Agostino Bertani, dell'Estrema sinistra storica, movimento attivo tra il 1877 e l'avvento del Partito Radicale Italiano (1904). Fu soprannominato "il bardo della democrazia".Volontario garibaldino in gioventù, benché la sua fama sia oggi molto inferiore a quella di Mazzini e Garibaldi presso il grande pubblico, all'epoca era considerato tra i primi eredi politici dei due protagonisti del Risorgimento. Politico idealista e appassionato, combatté molte battaglie per la giustizia sociale e una società autenticamente libera, oltre che contro la corruzione e il colonialismo della classe dirigente crispina. Cavallotti fu considerato il capo incontrastato dell'"Estrema sinistra" nel parlamento dell'Italia liberale pre-giolittiana. Morì tragicamente a 56 anni, dopo essere stato ferito gravemente in duello dal giornalista conservatore Ferruccio Macola.Oratore efficace, l'opera poetica di Cavallotti è invece considerata più significativa per l'aspetto politico che per la qualità letteraria, ed è principalmente di ispirazione civile e sociale, e in parte anche lirica, simile alla poesia carducciana per quanto riguarda la forma metrica tradizionale. La maggioranza delle sue opere poetiche sono scritte secondo la metrica classica.
Enrico Tazzoli (Canneto sull'Oglio, 19 aprile 1812 – Belfiore, 7 dicembre 1852) è stato un presbitero e patriota italiano, uno dei più noti tra i martiri di Belfiore.
Corradi (Corradi da Gonzaga o Gonzinghi) era un'antica famiglia, nota già nel XII secolo e originaria della zona tra Mantova e Reggio Emilia (Gonzaga, da cui presero il nome), cresciuta all'ombra dell'abbazia benedettina di Polirone a San Benedetto Po. Furono i capostipiti dei signori Gonzaga, regnanti di Mantova dal 1328 al 1707. In un documento, risalente alla prima metà del XVIII secolo, si parla della loro discendenza da Genebaldo, primo duca di Franconia.Dal 30 aprile 1335 la famiglia utilizzò solo l'appellativo "Gonzaga".
Questo è un elenco di cimiteri e mausolei di tutto il mondo. I motivi che rendono notevoli questi cimiteri comprendono la loro architettura, la loro storia o le personalità che in essi sono sepolte. I cimiteri costituiscono una preziosa fonte di conoscenza antropologica e spesso rivestono notevole pregio artistico e monumentale, oltre a costituire diretta evidenza dell'esistenza delle persone sepolte, e delle differenze di espressione del culto dei defunti attraverso le culture, le religioni e le forme di stato. Sotto quest'ultimo aspetto, in quanto in molti ordinamenti i cimiteri vengono regolamentati alla stregua di monumenti pubblici con attribuzione di carattere ove più ove meno sacrale, lo stesso aspetto dei cimiteri è anche il frutto della stratificazione delle diverse normazioni cui nel tempo sono stati sottoposti. Le forme recintate, tipiche di alcuni sistemi sociali, sono contrapposte a quelle aperte; le forme monumentali sono contrapposte a quelle semplici (il ricorso a una semplice pietra o al solo simbolo religioso); diversi altri elementi strutturali e simbolici, fra i quali non ultima l'ubicazione urbana o extra muros, sono solo alcuni fra gli aspetti il cui confronto è di diretto rilievo nell'ambito di diverse discipline di studio.
Antonio Carlini (Treviso, 1853 – 1933) è stato uno scultore italiano. Allievo di Luigi Borro, fu figura di spicco nell'ambiente culturale trevigiano della sua epoca, si adoperò assieme all'abate Bailo, ad Augusto Serena e a Girolamo Botter per la salvaguardia del patrimonio artistico trevigiano: partecipò al salvataggio delle Storie di sant'Orsola e si batté per la valorizzazione della Loggia dei Cavalieri. Fu maestro di Arturo Martini. Ebbe incarichi anche a Rovigo, dove realizzò, far le altre opere, la lapide in onore di Giuseppe Mazzini e quella per Felice Cavallotti (distrutta in epoca fascista).
La Reale Accademia d'Italia è stata un'istituzione culturale italiana, operante tra il 1929 e il 1944, fondata durante il regime fascista e sua diretta emanazione. Con la legge 755 del 1939 la Reale Accademia entrò in possesso del patrimonio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, i cui soci vennero inseriti nell'organico come semplici soci aggregati. L'Accademia dei Lincei riacquistò la propria autonomia solo dopo la soppressione dell'Accademia d'Italia. Fondata con il compito di promuovere e coordinare il movimento intellettuale italiano nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti, di conservare puro il carattere nazionale, secondo il genio e le tradizioni della stirpe e di favorirne l'espansione e l'influsso oltre i confini dello Stato (art. 2 dello Statuto). Così Mussolini conclude, il 28 ottobre del 1929, il discorso con cui l'Accademia d'Italia «entra ufficialmente nella scena del mondo, si mette senz'altro al lavoro».