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Ampolle dei pellegrini

La serie di sedici ampolle dei pellegrini di Terrasanta, custodita nel Museo e tesoro del duomo di Monza, costituisce una particolarmente importante raccolta di oggetti devozionali databili alla seconda metà del VI secolo. Era consuetudine dei pellegrini di riportare nei propri luoghi d'origine delle piccole ampolle, di forma lenticolare in stagno (come queste di Monza), o di ceramica o anche di vetro, contenenti piccole quantità dell'olio che ardeva nelle lampade poste vicino a sepolcri di santi o anche olio "santificato" dal loro contatto (da ciò la definizione di eulogie, o benedizioni). Le ampolline potevano avere, durante il viaggio, anche lo scopo di contenere l'olio destinato ai sacramenti. Le ampolle di Monza sono realizzate a stampo, congiungendo due valve decorate a leggero rilievo e presentano varie scene e simboli cristiani, tra cui la Crocifissione e la raffigurazione del Santo Sepolcro. La loro presenza nel Tesoro del Duomo di Monza è da ricollegare alla figura della regina Teodolinda, principessa bavara di fede cattolica, regina dei Longobardi in quanto moglie di Autari e poi di Agilulfo. Particolarmente devota, riuscì a procurarsele dai pellegrini di ritorno dalla Terra Santa. Nell'Abbazia di San Colombano a Bobbio ve ne sono conservate altre, forse donate dalla stessa regina al santo in occasione della fondazione dell'abbazia.

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