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Le vasculiti sono patologie infiammatorie a carico dei vasi sanguigni. Esse comprendono un enorme spettro di patologie che sono accomunate dalla presenza di un'infiammazione primaria a carico della parete vasale del vaso sanguigno (es. endotelio o connettivo sottoendoteliale della tonaca intima di un grande vaso). Il "capitolo" delle vasculiti rientra in una delle quattro aree di ricerca principali dell'allergologia e dell'immunologia clinica (una ramificazione della medicina interna). Le rimanenti tre riguardano le immunodeficienze, le malattie allergiche e le malattie autoimmuni. Un esempio di vasculite è l'arterite (che colpisce soltanto le arterie); gli esempi più importanti di quest'ultima fattispecie sono l'arterite di Takayasu e l'arterite temporale.
La medicina è la pratica supportata da scienze che studia le malattie del corpo umano al fine di garantire la salute delle persone, in particolare riguardo alla definizione, prevenzione e cura delle malattie, oltre alle diverse modalità di alleviare le sofferenze dei malati (anche di coloro che non possono più guarire). In collegamento con altre discipline quali, ad esempio la farmacia, l'infermieristica, la biologia, la chimica, la fisica, la psicologia e la bioingegneria, la medicina è presente in ambiti giuridici con la medicina legale o quella forense. Il termine "medicina" denota anche l'esercizio dell'attività professionale da parte di un medico. Nell'uso comune del termine può indicare semplicemente un farmaco.
La dispepsia (dal greco δυσπεψία, composto di "δυς-" (dys) = "difficile" e "πέψις" (pepsis) = "digestione") indica una condizione patologica caratterizzata dalla presenza predominante di dolore e/o fastidio persistente o ricorrente localizzato nell'epigastrio, più o meno associato a senso di pienezza e anoressia. Poiché non sono stati definiti i parametri clinici che permettono di distinguere i soggetti sani dai soggetti affetti da patologie dispeptiche, non è possibile classificare i differenti casi sintomatologici in precisi quadri clinici. I quadri caratterizzati da dispepsia si classificano normalmente in base ai sintomi.
L'infermiere, in Italia, è il professionista sanitario responsabile unico della pianificazione e gestione del processo assistenziale, terapeutico, educativo , preventivo , riabilitativo, la cui formazione è demandata per legge alle università.
L'infermiere (Dottore in Infermieristica) è il professionista sanitario responsabile unico della pianificazione e gestione del processo assistenziale (assistenza infermieristica), ossia, l'attività terapeutica, palliativa, riabilitativa, educativa e preventiva rivolta all'individuo, alla comunità o alla popolazione, svolta su individui malati o sani, al fine di recuperare uno stato di salute adeguato e/o di prevenire l'insorgenza di alterazioni morfo-funzionali. Il percorso di studi in Italia prevede una strutturazione 3+2 oltre a percorsi specialistici( Master) e di dottorato di ricerca.
Per anamnesi, in liturgia, si intende il memoriale dei misteri. Siamo nell'ambito della catabasi divina, ossia dell'azione di Dio a servizio del suo popolo, che è la dimensione principale della liturgia della Chiesa. Alla catabasi segue l'anabasi, ossia l'ascesa dell'uomo a Dio. Quando parliamo di anamnesi, tuttavia, ci riferiamo ad un'azione di Dio, il quale mediante il far memoria degli eventi salvifici da parte dell'uomo, entra sempre nuovamente nel tempo e attualizza l'evento di salvezza grazie all'azione dello Spirito Santo. Questo è possibile perché Dio è immutabile ed eterno, immutabile è la sua volontà di salvare l'uomo. Tuttavia, l'anamnesi è anche azione dell'uomo che accoglie l'invito di Dio e si apre alla sua grazia. L'uomo infatti, in quanto libero, può anche rifiutarsi. Si afferma che l'anamnesi è possibile grazie alla fede, ma la fede è sempre opera di Dio nell'uomo. La liturgia è anamnesi, ossia memoriale dei misteri: l'evento di salvezza che un tempo vissero altri uomini, oggi si rende realmente presente a noi nel mistero, dunque, in un altro modo, ma la salvezza è per noi reale. Dall'anamnesi scaturisce l'epiclesi, che appartiene alla dimensione anabatica della liturgia. Dal l'epiclesi viene la dossologia. Anche la Celebrazione Eucaristica possiede queste due dimensioni dell'anamnesi (liturgia della Parola) ed epiclesi. All'interno della Grande Preghiera Eucaristica, l'anamnesi è una preghiera nel canone della messa che segue l'elevazione e ricorda la Redenzione per rendere accetto al Padre il sacrificio eucaristico (liturgia cattolica). Subito dopo la consacrazione, ricorda la passione, la risurrezione e l'ascensione di Gesù, contiene l'offerta al Padre, la domanda di accettare il sacrificio, come quelli di Abele, Abramo e Melchisedec. Nella forma straordinaria del rito romano, comincia con le parole Unde et memores. L'anamnesi è la parte centrale e la struttura fondamentale delle nuove preghiere eucaristiche del messale romano.
L'anamnesi (in greco ἀνάμνησις) nella filosofia platonica è quel processo di reminiscenza che, stimolato dalla percezione degli oggetti sensibili, conduce l'uomo a riscoprire gradualmente nel proprio intelletto (attraverso la conoscenza intellettiva) quelle idee eterne che sono causa e origine del mondo fenomenico. La conoscenza sensibile, distinta dalla conoscenza intellettiva, può dunque offrire a quest'ultima lo spunto per avviare un tale processo. La concezione dell'anamnesi, già presente nella visione orfico-pitagorica, è adottata da Platone per dimostrare nel Fedone la tesi dell'immortalità dell'anima e la formazione della conoscenza matematica e scientifica: noi non potremo mai avere una percezione empirica dei numeri, la cui conoscenza non dipende dai sensi, o delle forme geometriche, che nella loro perfezione non possiamo riscontrare nella realtà, ma potremo averla solo attraverso l'anamnesi che permette all'anima di scoprire in sé quelle verità che sono da sempre presenti in lei. La reminiscenza o anamnesi è dunque un risveglio della memoria, il ridestarsi di un sapere già presente nella nostra anima, ma che era stato dimenticato al momento della nascita ed era perciò inconscio. Per Platone e i neoplatonici, conoscere significa dunque ricordare. La conoscenza non deriva dall'esperienza, sebbene questa svolga un ruolo importante e ineliminabile nel farsi "nunzio" dell'intelligibile: il ricordo avviene in forma immediata e intuitiva, per lampi improvvisi. Platone descrive il concetto di anamnesi soprattutto nel Menone, nel Fedro ed in altri dialoghi. Nel Menone in particolare egli riferisce come Socrate riesca ad aiutare uno schiavo privo di cultura a comprendere il teorema di Pitagora. Platone vede in questo episodio la conferma della teoria dell'anamnesi: nonostante l'ignoranza in cui si trovava, lo schiavo può ritrovare da sé i passaggi logici di quel teorema perché evidentemente erano già presenti in forma latente nella sua mente, avendoli visti nel mondo Iperuranio delle idee prima di incarnarsi. È stato sufficiente quindi attivare il processo del ricordo tramite la maieutica, corrispettivo socratico della reminiscenza.