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Il termine anime (アニメ? /anime/ ), dall'abbreviazione di animēshon (アニメーション? traslitterazione giapponese della parola inglese animation, lett. "animazione"), è un neologismo con cui in Giappone, a partire dalla fine degli anni settanta del XX secolo, si indicano l'animazione e i film d'animazione (giapponesi e non), fino ad allora chiamati dōga eiga (動画 映画? lett. "film animato") o manga eiga (漫画 映画? lett. "film di fumetti"), mentre in Occidente viene comunemente utilizzato per indicare le opere di animazione di produzione giapponese, comprese quelle precedenti l'esordio del lemma stesso.
Uno studio di animazione è uno studio cinematografico dove vengono create le animazioni.
Lo Studio Ghibli, Inc. (株式会社スタジオジブリ Kabushiki-gaisha Sutajio Jiburi?) è uno studio cinematografico di film d'animazione giapponese, noto soprattutto per essere il produttore delle opere di Hayao Miyazaki e Isao Takahata. Molto popolare in Giappone, i suoi film sono tra i più visti nella storia del Sol Levante. Gran parte delle opere dello studio ha vinto premi nel campo dell'animazione, tra cui l'Anime Grand Prix; inoltre sono stati acclamati dalla critica sia giapponese sia occidentale, al punto che il critico Roger Ebert ha classificato Il mio vicino Totoro e Kiki - Consegne a domicilio tra i più bei film per bambini mai realizzati, e Janet Maslin del New York Times ha definito Princess Mononoke una pietra miliare del cinema d'animazione. Nel 2002, La città incantata vinse l'Oscar al miglior film d'animazione, diventando il primo film anime a vincere un Academy Award.
Il Cinema d'animazione deve la sua nascita a Charles-Émile Reynaud, l'inventore del Théâtre optique, una macchina che proiettava su telo, grazie a un gioco di specchi, figure disegnate su un rullo di carta, mentre gli sfondi sui quali si muovevano le immagini venivano creati grazie a una lanterna magica. La prima proiezione avvenne nel 1892, tre anni prima della presentazione al pubblico dell'invenzione dei fratelli Lumière. Dapprima le animazioni riguardarono il movimento di oggetti inanimati, come i film di trucchi di Georges Méliès, poi utilizzando il procedimento fotogramma per fotogramma (o fotogramma singolo) si approdò a una forma più moderna di cinema d'animazione.
Il cinema argentino fa riferimento a tutte le opere audiovisive prodotte nello stato omonimo.
Il termine Animazione flash, o Flash animation, o anche Flash cartoon, indica un file creato mediante il software Adobe Flash (o simili), di tipo ShockWave Flash, con estensione .swf. Si tratta, in sostanza, di un cartone animato che può essere realizzato sia in grafica raster (rappresentando i singoli frame poi visualizzati in rapida successione), sia mediante grafica vettoriale. L'animazione può diventare anche interattiva, se alle immagini si aggiungono oggetti con codice scritto in ActionScript, linguaggio di scripting event-driven incluso nel software. Nonostante i limiti di fruibilità nel caso di connessioni alla rete con Modem a 56 Kbps, questa tecnica si è diffusa molto nel Web sia per la realizzazione di siti, sia per la produzione di cartoni animati amatoriali pubblicati on-line (i cosiddetti web cartoons) e, grazie alla sua economicità, è alla base di serie televisive, spot pubblicitari, lungometraggi e cortometraggi animati. Tra i software in grado di produrre file in formato .swf, si possono elencare Toufee, KoolMoves, Express Animator e Anime Studio. In una accezione più ampia, il termine Flash Animation non include soltanto i file con estensione .swf, ma anche tutti quei cartoni animati che presentano caratteristiche quali colorazione a tinte unite, movimenti non puliti o realizzati in maniera sbrigativa.
L'animazione digitale (o in inglese computer animation) è l'insieme delle tecnologie informatiche (software e hardware) applicate al campo dell'animazione.