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Per storia della psicologia si intende la storia della psicologia come scienza a sé stante.
Il complesso, in psicologia, è una definizione usata, talvolta impropriamente, per descrivere la comparsa di una serie di sentimenti di tipo coscienti, sgraditi, inevitabili, arrecanti incertezze e ansie nei riguardi del soggetto interessato e non alterabili attraverso il ragionamento. Il complesso è un agglomerato di contenuti psichici, di immagini, ricordi ed esperienze; l'Io stesso è un complesso. Tali contenuti si formano e ruotano intorno al nostro sviluppo affettivo ed emotivo, in relazione costante tra loro articolano le nostre componenti soggettive ed il nostro modo di vedere il mondo. Carl Gustav Jung coniò il termine "complesso" per identificare quel materiale, più o meno inconscio, che più condiziona la nostra esistenza, che nasce e vive in noi attraverso espressioni sintomatiche con tonalità più o meno nevrotiche dalla quale la nostra personalità prende vita. Jung annunciò che non sono i sogni la via regia per l'inconscio, ma il complesso stesso. In termini semplici, il complesso è la correlazione tra carattere (tipo psicologico) e società, ovvero le nevrosi di relazione tra l'Io e il Sé. Essi si muovono e si presentano a noi continuamente, in maniera autonoma e personificata nell'esperienza presente, nei sogni e soprattutto nella possessione in cui la nostra volontà e l'attenzione possono essere completamente sopraffatte al punto da condurre la nostra coscienza verso un destino proprio.
Carl Gustav Jung (AFI: [ karl staf j ]; Kesswil, 26 luglio 1875 K snacht, 6 giugno 1961) stato uno psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo e accademico svizzero, una delle principali figure intellettuali del pensiero psicologico e psicoanalitico. La sua tecnica e teoria, di derivazione psicoanalitica, chiamata "psicologia analitica" o "psicologia del profondo", pi raramente "psicologia complessa".Inizialmente vicino alle concezioni di Sigmund Freud, se ne allontan nel 1913, dopo un percorso di differenziazione concettuale culminato con la pubblicazione, nel 1912, di La libido: simboli e trasformazioni. In questo libro egli esponeva il suo orientamento, ampliando la ricerca analitica dalla storia del singolo alla storia della collettivit umana. C' un inconscio collettivo che si esprime negli archetipi, oltre a un inconscio individuale (o personale). La vita dell'individuo vista come un percorso, chiamato processo di individuazione, di realizzazione del s personale a confronto con l'inconscio individuale e collettivo. In Italia, l'orientamento junghiano della psicoanalisi stato introdotto da Ernst Bernhard.
In storia della psicoanalisi si raccoglie il racconto storico di quel vasto movimento di pensiero che ha fatto il suo esordio all'alba del Novecento e ha avuto nel lavoro del medico viennese Sigmund Freud il punto di partenza. Se agli inizi questo movimento sembrava costituire una rivoluzione nell'ambito della sola psichiatria, ben presto ci si ricredette sulla portata dell'influenza ch'esso avrebbe esercitato. Ci si dovette ricredere soprattutto di quanto la psicoanalisi andava smentendo con il suo impegno metodico e quotidiano: delle impressioni di moda passeggera, legate alla nuova scienza psicoanalitica nascente. Il vecchio secolo è passato, molte idee legate al Novecento hanno perso gran parte del loro iniziale seguito o sono pressoché scomparse. Tra queste, anche la psicoanalisi è stata messa pesantemente in discussione. È tuttavia indiscutibile che essa abbia avuto un importante influsso sulla cultura e sul costume dell'ultimo secolo. Per approfondimenti sulle elaborazioni teoriche dei vari esponenti di questo movimento si possono consultare le voci specifiche, mentre qui si tratta solo della divulgazione e dell'espansione del movimento psicoanalitico e delle sue teorizzazioni a partire dalla città di Vienna, dove operava il padre fondatore di questa disciplina. Si tratta anche del suo radicarsi ed espandersi, non solo a livello territoriale nelle culture locali e linguistiche specifiche, ma anche dell'inserirsi del suo linguaggio e del suo proprio paradigma nelle varie scienze, filosofie, teologie e arti, dalla letteratura, alla pittura al cinema; in breve, della progressiva colonizzazione da parte della psicoanalisi della cultura del Novecento e di quella contemporanea.
Psicologia e alchimia, pubblicata a Zurigo dopo 15 anni di studi, è un'opera di argomento psicologico e filosofico dello psicoanalista Carl Gustav Jung. Con quest'opera l'autore intese sottolineare la forte correlazione tra il mondo alchemico e la sua psicologia analitica, fondata sulla convinzione dell'esistenza di archetipi associabili ai simboli alchemici. Oltre che uno studio di tipo scientifico, la stesura stessa dell'opera fu, per Jung, la dimostrazione della sete di conoscenza umana e di un'attitudine inconscia a rifuggire dall'ignoranza, poiché frutto di un intenso interesse dell'analista nell'approcciarsi ad una nuova materia. Come in molte altre opere dell'autore, al testo sono affiancate numerose immagini iconografiche che hanno un fine non solo estetico ma anche esplicativo.
L'animismo, in antropologia, è quell'insieme di religioni o culti nel quale viene attribuita qualità divina o soprannaturale a oggetti, luoghi o esseri materiali. Queste religioni non considerano le divinità come esseri puramente trascendenti, bensì attribuiscono proprietà spirituali a determinate realtà fisiche. Questo tipo di credenze è così chiamato perché si basa su un certo grado di identificazione tra principio spirituale divino (anima) e aspetto materiale di esseri ed entità (quali anche dèmoni o altre presenze). La posizione filosofica corrispondente all'animismo viene di solito chiamata panpsichismo.
Con dissociazione in psicopatologia e in psichiatria si intende un meccanismo di difesa con cui alcuni elementi dei processi psichici rimangono "disconnessi" o separati dal restante sistema psicologico dell'individuo: tale condizione si può ritrovare in molte reazioni psicologiche (ad esempio, davanti a situazioni traumatiche). Nel caso si cristallizzino, i processi dissociativi possono determinare specifiche sindromi psicopatologiche, definite disturbi dissociativi. Ad esempio, nella prospettiva dell'antipsichiatria fenomenologica, Ronald Laing definisce la dissociazione come una
Diario di una segreta simmetria, Sabina Spielrein tra Jung e Freud è un saggio dello psicoanalista Aldo Carotenuto, pubblicato per la prima volta nel 1980 e ampliato in una seconda edizione nel 1999. Il titolo fa riferimento alla simmetria dell'evoluzione della relazione tra Sabina Spielrein e Carl Gustav Jung, che Carotenuto ha ricostruito dopo il ritrovamento nel 1955 dell'epistolario tra Sabina Spielrein, Carl Gustav Jung e Sigmund Freud, e del diario di Sabina.