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Autore principale: Franz, Marie Louise von
Pubblicazione: Como : Red edizioni, 1989
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
La parola archetipo deriva dal greco antico ὰρχέτυπος col significato di «immagine», composto da arché (άρχή, cioè «inizio, principio originario») + typos («modello, marchio, esemplare»), ed è stata utilizzata per la prima volta da Filone di Alessandria e, successivamente, da Dionigi di Alicarnasso e Luciano di Samosata. Il termine viene usato, attualmente, per indicare, in ambito filosofico, la forma preesistente e primordiale di un pensiero, quale ad esempio l'idea platonica; in psicologia analitica da Jung ed altri autori, per indicare i simboli innati e predeterminati dell'inconscio umano, soprattutto collettivo; per derivazione in mitologia, le forme primitive alla base delle espressioni mitico-religiose dell'essere umano e, in narratologia, i metaconcetti di un'opera letteraria espressi nei suoi personaggi e nella struttura della narrazione; in linguistica da Jacques Derrida per il concetto di «archiscrittura»: la forma ideale della scrittura preesistente nell'uomo prima della creazione del linguaggio e da cui si origina quest'ultimo. Il termine archetipo è inoltre utilizzato in filologia per indicare la copia non conservata di un manoscritto (che non coincide con l'originale), alla quale risale tutta la tradizione (le copie del manoscritto archetipico).
La memoria è una funzione psichica e neurale di assimilazione, attraverso dati sensibili provenienti dall'ambiente esterno mediante fattori percettivi quali gli organi di senso, ed elaborazione di questi dati attraverso la mente e il cervello sotto-forma di ricordi ed esperienze al fine dell'apprendimento, dello sviluppo dell'intelligenza e delle capacità cognitive, psichiche e fisiche dell'individuo. La memoria può essere trattata, in maniera complementare, studiando i processi cognitivi e quelli neurofisiologici associati. La memoria è presente, a vari livelli, in tutti gli esseri animali; la sua importanza primaria sta nel fatto che non esiste alcun tipo di azione o condotta senza memoria (ad esempio nella condotta sociale, oppure nei fenomeni di rinforzo nell'apprendimento animale). Si può considerare inoltre la memoria come una delle basi che rendono possibile la conoscenza umana e animale, proprio in virtù della capacità di apprendimento, assieme ad altre funzioni mentali quali elaborazione, ragionamento, intuizione, coscienza.
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