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La pagina include la maggior parte dei frammenti dei lirici greci, vale a dire i poeti che hanno rappresentato nell'antica Grecia la lirica monodica e corale, l'elegia in distici, i giambografi e i compositori di epinici. Naturalmente, risulterebbe impossibile raggruppare tutta la mole di frammenti dei lirici greci dell'epoca arcaica (VII-V secolo a.C.), in un solo blocco, ma ci si limiterà a riportare, tradurre letteralmente, e a commentare sul confronto di edizioni critiche, e dal punto di vista contenutistico del messaggio del poeta, soltanto i frammenti più noti dei poeti, oltre ai testi giunti in versioni quasi del tutto integrali. Le edizioni principali di riferimento sono H.W. Smyth: Poeate Melici Graeci (1900), D.L. Page, Poeate Melici Graeci, Oxford, Claredon Press, 1962, M. Davies, Poetarum Melicorum Graecorum Fragmenta, E Typographeo Clarendoniano, 1991, M. L. West: The Poems and Fragments of the Greek Iambic, Elegiac, and Melics Poets (excluding Pindar and Bacchylides) Down to 450 B.C., Oxford University Press, 1999, e infine E.M. Voigt, Sappho et Alcaeus, Amsterdam: Polak & Van Gennep, 1971 per l'analisi specifica dei testi di Saffo e Alceo.
La strige (anche mormos, in latino strix), nelle leggende dell'antica Roma, era un uccello notturno di cattivo auspicio che si nutriva di sangue e carne umana come oggi addebitato al vampiro. A differenza del vampiro, però, non era ritenuta un cadavere rianimato ma un prodotto di una metamorfosi. Il nome, in greco significa "gufo" (στρίξ, con il tema τρίζω che significa "stridere"), con il quale viene spesso confusa. Il nome stesso della famiglia (Strigidae) proviene da questo uccello, come anche il nome scientifico dell'allocco (Strix). Il latino "strix" o "striga" derivano dal termine greco (conservazione del tema "stridere"). Ha dato vita al nome italiano "strega", al rumeno "strigoi" ed all'albanese shtriga.
Con l'espressione letteratura greca arcaica ci si riferisce convenzionalmente a un periodo della produzione letteraria nell'Antica Grecia o nelle sue colonie che va dal decimo al sesto secolo avanti Cristo, scritta in greco antico.
I Lirici greci è una silloge di traduzioni di versi di poeti classici greci pubblicato nel 1940 per le edizioni Corrente con un saggio critico di Luciano Anceschi. L'opera ha una valenza di opera poetica originale, tanto da destare un acceso confronto tra chi ne disapprovava la libertà delle traduzioni e chi ne apprezzava la modernità del linguaggio. Verrà in seguito più volte ripubblicata.
Nella Grecia antica, la lirica era quel genere poetico che faceva ricorso al canto o all'accompagnamento di strumenti a corde come la lira, differenziandosi in questo dalla poesia recitativa. La lirica poteva essere accompagnata da strumenti a fiato e si parlava in questo caso di modo aulodico, o da strumenti a corda, in questo caso si parlava invece di modo citarodico. Originariamente la poesia lirica era un ramo della melica (μελικὴ ποίησις), cioè la poesia destinata a essere cantata; in età ellenistica si chiamò lirica. Nell'usare oggi l'espressione "lirici greci" si fa riferimento, in senso più lato, a tutto un modo di produrre versi che copre in Grecia l'arco di due secoli, il VII ed il VI secolo a.C.
Il pensiero occidentale è una collana editoriale italiana fondata nel 2000. Essa trae origine dal nutrito catalogo di filosofia pubblicato dall'Editore Rusconi nella Collana dei Classici del pensiero, nata negli anni Settanta da un'intuizione dello stesso Edilio Rusconi, con l'impostazione di Emanuele Samek Lodovici. In seguito, la collezione fu diretta da Giovanni Reale e, quando nel 1999 l'Editore Bompiani acquisì dalla Rusconi l'intero catalogo filosofico, egli proseguì la supervisione per Bompiani, fino alla sua morte il 15 ottobre 2014. Dopo la scomparsa di Reale la collana - assieme alla collezione Testi a fronte - è stata diretta per cinque anni da una sua allieva, Maria Bettetini, morta il 13 ottobre 2019. Nel frattempo, nel 2017, la casa editrice Giunti ha acquisito il marchio editoriale Bompiani, ceduto dalla Mondadori, che a sua volta aveva comprato la RCS Libri (della quale Bompiani faceva parte) nel 2016. La collezione attualmente comprende oltre 300 volumi: testi di filosofia, teologia, classici delle letterature occidentali e russa, caratterizzandosi per l'innovativa scelta di presentare al pubblico italiano tutti i volumi col testo a fronte in lingua originale.